Stalking

Diritto Militare e per le Forze di Polizia
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Moderatore: Avv. Giorgio Carta

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cicciojuve69

Stalking

Messaggio da cicciojuve69 »

Gentile avvocato Carta vorrei porle un quesito. Per qualche tempo sono stato comandante di una Stazione Carabinieri. Questo incarico durava fino a quando il mio Comando Regione non decideva di trasferirmi improvvisamente ritenendo che la mia condotta da comandante avesse danneggiato l'amministrazione recando danno alla sua immagine. Premetto avvocato che la mia linea di comando è stata sempre improntata a venire incontro alla popolazione e specialmente alla povera gente, politica che qualche mio collega non vedeva di buon occhio, e quindi a seguito di questo è capitato che qualche pratica potesse rimanere in arretrato, ma null'altro. Faccio presente che al momento del trasferimento io ero in licenza di convalescenza a causa di un incidente in servizio procuratomi a seguito di un tentativo di soccorso ad alcune persone rimaste isolate da abbondanti nevicate. Faccio inoltre presente che prima di quell'incarico ero stato già vittima di un altro discutibile trasferimento d'autorità al quale feci ricorso amministrativo ma venne rigettato. Ma ritornando al secondo trasferimento le faccio presente che non mi venne fatto alcun preavviso e quindi venni a conoscenza che ero stato trasferito soltanto dopo tre mesi; ma non mi persi d'animo e quindi proponevo ricorso amministrativo. Nel frattempo il mio superiore gerarchico mi infliggeva la sanzione disciplinare del rimprovero per una questione discutibile. Nelle controdeduzioni l'amministrazione citava alcuni motivi di incompatibilità ambientale quali una discutibile denuncia querela sporta contro di me da un cittadino secondo la quale non avrei preso una denuncia di danneggiamento e il rimprovero già citato. Nel frattempo vorrei farle presente che al fine di difendermi mi recavo presso alcuni commercianti ed amministratori del comune per chiedere degli attestati di stima al fine di dimostrare la mia innocenza e che allegavo al ricorso amministrativo.
Il mio comando venuto a conoscenza della mia iniziativa dopo discutibili indagini, se così possiamo chiamarle, mi infliggeva la sanzione di tre giorni di consegna. Comunque il TAR riconoscendo che avevo ragione revocava il mio trasferimento e intimava al Comando Regione di reintegrarmi al mio posto e di trasferire il collega che mi aveva sostituito al comando della Stazione. Quindi a seuito di ciò venivo reintegrato al mio posto e di conseguenza il mio collega veniva spostato, ma non finiscfe qui, ancora una volta il mio comando disponeva il mio servizio provvisorio presso altro reparto ritenendo che la mia condotta tenuta in precedenza danneggiasse l'amministrazione e adduceva come motivazione il rimprovero gia citato , la consegna e l'aver sostenuto interrogatorio per il reato sopra menzionato. Vorrei sapere ma è possibile una cosa del genere, possibile che una senternza di stato non basti a far valere i propri diritti, ma poi come lei puo notatare , si possono riutilizzare le stesse motivazioni , anche se travisate, per un altro trasferimento d'ufficio. Inoltre in questo contesto può configurarsi il reato di stalking anche se il soggetto attivo è un ente pubblico che usa mezzi leciti mascherando i fini sicuramente non legittimi


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Avv. Giorgio Carta
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Re: Stalking

Messaggio da Avv. Giorgio Carta »

Egregio Maresciallo,

probabilmente lei intendeva parlare di Mobbing, per la sussistenza del quale, peraltro, è necessario una serie di circostanze che la sua lettera non poteva certo integralmente riportare.

Ciò premesso, l'azione gerarchica da lei subita costituisce, purtroppo, un preciso modus operandi del Comando generale dell'Arma dei Carabinieri.
Mi riferisco, in particolare, alla consuetudine della scala gerarchica di non accettare una soccombenza in giudizio e di replicare comunque e sempre con un nuovo atto identico - nella sostanza - con un atto identico a quello annullato dai giudici.
Ciò nell'ovvio, ma immorale, ragionamento per cui LORO firmano atti amministartivi, VOI firmate gli assegni per gli avvocati.
Troppe volte ho riscontrato (e disprezzato) questo modo di agire, che deliberatamente induce a far desistere dal tutelare i proprio diritti anche i più determinati.

Il consiglio che potrei darle è quello di insistere nella sua battaglia legale, anche contro i nuovi atti amministrativi, ma soprattutto di denunciare alla corte dei conti il danno erariale pari alle spese legali che, immagino, i giudici amministartivi abbiano liquidato a suo favore.
Sarebbe un agoccia nel mare, ma farebbe capire alla sua scala gerarchica che non si può pretendere obbedienza dai dipendenti se non si è disposti, a loro volta, a rispettare le sentenze dei giudici.

Saluti e in bocca al lupo,

Avv. Giorgio Carta
TomasMoore

Re: Stalking

Messaggio da TomasMoore »

Giorgio Carta ha scritto:Egregio Maresciallo,

probabilmente lei intendeva parlare di Mobbing, per la sussistenza del quale, peraltro, è necessario una serie di circostanze che la sua lettera non poteva certo integralmente riportare.

Ciò premesso, l'azione gerarchica da lei subita costituisce, purtroppo, un preciso modus operandi del Comando generale dell'Arma dei Carabinieri.
Mi riferisco, in particolare, alla consuetudine della scala gerarchica di non accettare una soccombenza in giudizio e di replicare comunque e sempre con un nuovo atto identico - nella sostanza - con un atto identico a quello annullato dai giudici.
Ciò nell'ovvio, ma immorale, ragionamento per cui LORO firmano atti amministartivi, VOI firmate gli assegni per gli avvocati.
Troppe volte ho riscontrato (e disprezzato) questo modo di agire, che deliberatamente induce a far desistere dal tutelare i proprio diritti anche i più determinati.

Il consiglio che potrei darle è quello di insistere nella sua battaglia legale, anche contro i nuovi atti amministrativi, ma soprattutto di denunciare alla corte dei conti il danno erariale pari alle spese legali che, immagino, i giudici amministartivi abbiano liquidato a suo favore.
Sarebbe un agoccia nel mare, ma farebbe capire alla sua scala gerarchica che non si può pretendere obbedienza dai dipendenti se non si è disposti, a loro volta, a rispettare le sentenze dei giudici.

Saluti e in bocca al lupo,

Avv. Giorgio Carta
Gentile Avvocato condivido pienamente la sua analisi e le confermo che è proprio come lei l'ha prospettata.

Ma fino a quando durerà questa situazione di perenne persecuzione "legalizzata" del personale?

Insomma è possibile, in uno stato di diritto, che proprio sulle persone che vigilano sul rispetto di esso vengano sempre perpetrati abusi di ogni genere con la forza della protervia più sfacciata del sistema?

Ritengo che sia sempre più impellente la nascita di un sindacato militare che "mitighi" l'arroganza del sistema di pochi appartenenti ad un determinato ruolo!

Al collega va la mia vicinanza, quella che sicuramente la sua amministrazione non gli ha dato, anzi!!!!!

Coraggio non abiurare mai alla tua dignità di uomo e di militare!
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Avv. Giorgio Carta
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Re: Stalking

Messaggio da Avv. Giorgio Carta »

L'unica cosa che posso dirvi è di reagire tutti ed uniti. Soprattutto non reagite solo quando siete stati attacati ed è, magari, troppo tardi.

I sistemi ci sono e non sono necessariamente (o solo) giudiziari.

La nascita del PSD - Partito per gli operatori della Sicurezza e della Difesa (http://www.posd.it/" onclick="window.open(this.href);return false;) mira a soddisfare proprio questa esigenza.
Non giratevi dall'altra parte, pensando che la cosa non vi riguradi.

Saluti,

Giorgio Carta
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