Buonasera,
a qualcuno nel forum è stato diagnosticato la "sincope vasovagale neurocardiogena vasodepressiva (tipo vasis III) ed è stato valutato dalla CMO? Grazie a chi risponderà
sincope vasovagale
Re: sincope vasovagale
Ciao, a seguire le patologie cardiovascolari tratte dalla direttiva tecnica riguardante l'accertamento delle imperfezioni e infermità che sono causa di non idoneità al servizio militare e della direttiva tecnica riguardante i criteri per delineare il profilo sanitario dei soggetti giudicati idonei al servizio militare. Tieni poi sempre rpesemnte l'ampia discrezionalità delle CMO. Onestamente, se tu rischi di svenire senza preavviso come penso la tua patologia comporta, dubito ti possano tenere in servizio.
In bocca al lupo.
L) Apparato cardiovascolare.
1) Le malformazioni del cuore e dei grossi vasi.
Rientrano in questa fattispecie:
- la destrocardia;
- le cardiopatie congenite e i loro esiti.
2) Le malattie dell'endocardio, del miocardio, dell'apparato valvolare, del pericardio, dei grossi vasi e i loro esiti, trascorso, se occorre, il periodo di inabilità temporanea.
Rientrano in questa fattispecie:
- il trapianto di cuore, gli esiti di intervento riparativo delle valvole e dei grossi vasi, le sostituzioni valvolari;
- le cardiomiopatie primitive e secondarie;
- gli esiti di pericardite, miocardite ed endocardite;
- le stenosi e le insufficienze valvolari;
- le anomalie biometriche non correlate con la superficie corporea documentate con appropriate metodiche di imaging.
- il prolasso valvolare con rigurgito emodinamicamente significativo;
- la valvola aortica bicuspide;
- la pericardite, la miocardite e l'endocardite recidivanti, anche senza esiti.
3) Le gravi turbe del ritmo cardiaco, le anomalie del sistema specifico di conduzione, le canalopatie, trascorso, se occorre, il periodo di inabilità temporanea.
Rientrano in questa fattispecie:
- blocco atrioventricolare di I grado che non regredisce con lo sforzo fisico adeguato;
- blocco atrioventricolare di II e III grado;
- blocco di branca sinistra;
- il ritardo di attivazione intraventricolare anteriore sinistro o posteriore sinistro, associato a ritardo di attivazione intraventricolare destro;
- l'extrasistolia sopraventricolare frequente e/o ripetitiva (documentata con ECG holter);
- la tachicardia sopraventricolare, il flutter atriale, la fibrillazione atriale; anche se parossistici;
- extrasistolia ventricolare frequente; l'extrasistolia ventricolare polimorfa, e/o ripetitiva, e/o precoce, e/o attivata dallo sforzo;
- sindrome di Wolf-Parkinson-White;
- la preeccitazione ventricolare;
- la sindrome di Brugada;
- la sindrome del QT lungo (QT corretto per la frequenza superiore a 440 msec nel genere maschile e superiore a 460 msec nel genere femminile) e del QT corto (QT corretto per la frequenza inferiore a 320 msec);
- le aritmie trattate con ablazione transcatetere;
- le aritmie trattate con l'applicazione di pace-maker o defibrillatore impiantabile.
4) L'ipertensione arteriosa persistente, trascorso, se occorre, il periodo di inabilità temporanea; dopo osservazione.
Rientrano in questa fattispecie:
- i soggetti con valori di pressione arteriosa sistolica fra 130 e 140 mmHg e/o di pressione arteriosa diastolica fra 85 e 90 mmHg, che presentano 2 o più fattori di rischio cardiovascolare (familiarità, abitudine tabagica, dislipidemia, ridotta tolleranza glicidica, obesità addominale) e/o segni di danno d'organo subclinico.
- i soggetti con valori di pressione arteriosa sistolica superiori a 140 mmHg e/o diastolica superiori a 90 mmHg.
Per la valutazione dell'ipertensione arteriosa occorre effettuare:
- almeno due misurazioni nella stessa visita;
- le misurazioni vanno eseguite con soggetto seduto e in condizioni di riposo psicofisico, utilizzando un bracciale di idonee dimensioni;
- se ritenuto necessario, le misurazioni andranno ripetute in visite successive;
- se ritenuto necessario, si effettuerà monitoraggio dinamico non invasivo delle 24 ore;
5) Gli aneurismi, le angiodisplasie e le fistole arterovenose.
6) Le patologie delle arterie e dei capillari con disturbi trofici o funzionali, trascorso, se occorre, il periodo di inabilità temporanea.
Rientrano in questa fattispecie:
- il morbo e la sindrome di Raynaud;
- la sindrome dell'egresso toracico.
7) Le ectasie venose estese con incontinenza valvolare e i disturbi del circolo venoso profondo.
8 ) Le flebiti e le altre patologie del circolo venoso e i loro esiti con disturbi trofici e funzionali, trascorso, se occorre, il periodo di inabilità temporanea.
Rientra in questa fattispecie:
- la sindrome di Paget Schroetter (trombosi della vena succlavia da compressione o da sforzo).
9) Le patologie gravi dei vasi e dei gangli linfatici e i loro esiti, trascorso, se occorre, il periodo di inabilità temporanea.
Rientra in questa fattispecie:
- il linfedema primitivo con disturbi funzionali.
In bocca al lupo.
L) Apparato cardiovascolare.
1) Le malformazioni del cuore e dei grossi vasi.
Rientrano in questa fattispecie:
- la destrocardia;
- le cardiopatie congenite e i loro esiti.
2) Le malattie dell'endocardio, del miocardio, dell'apparato valvolare, del pericardio, dei grossi vasi e i loro esiti, trascorso, se occorre, il periodo di inabilità temporanea.
Rientrano in questa fattispecie:
- il trapianto di cuore, gli esiti di intervento riparativo delle valvole e dei grossi vasi, le sostituzioni valvolari;
- le cardiomiopatie primitive e secondarie;
- gli esiti di pericardite, miocardite ed endocardite;
- le stenosi e le insufficienze valvolari;
- le anomalie biometriche non correlate con la superficie corporea documentate con appropriate metodiche di imaging.
- il prolasso valvolare con rigurgito emodinamicamente significativo;
- la valvola aortica bicuspide;
- la pericardite, la miocardite e l'endocardite recidivanti, anche senza esiti.
3) Le gravi turbe del ritmo cardiaco, le anomalie del sistema specifico di conduzione, le canalopatie, trascorso, se occorre, il periodo di inabilità temporanea.
Rientrano in questa fattispecie:
- blocco atrioventricolare di I grado che non regredisce con lo sforzo fisico adeguato;
- blocco atrioventricolare di II e III grado;
- blocco di branca sinistra;
- il ritardo di attivazione intraventricolare anteriore sinistro o posteriore sinistro, associato a ritardo di attivazione intraventricolare destro;
- l'extrasistolia sopraventricolare frequente e/o ripetitiva (documentata con ECG holter);
- la tachicardia sopraventricolare, il flutter atriale, la fibrillazione atriale; anche se parossistici;
- extrasistolia ventricolare frequente; l'extrasistolia ventricolare polimorfa, e/o ripetitiva, e/o precoce, e/o attivata dallo sforzo;
- sindrome di Wolf-Parkinson-White;
- la preeccitazione ventricolare;
- la sindrome di Brugada;
- la sindrome del QT lungo (QT corretto per la frequenza superiore a 440 msec nel genere maschile e superiore a 460 msec nel genere femminile) e del QT corto (QT corretto per la frequenza inferiore a 320 msec);
- le aritmie trattate con ablazione transcatetere;
- le aritmie trattate con l'applicazione di pace-maker o defibrillatore impiantabile.
4) L'ipertensione arteriosa persistente, trascorso, se occorre, il periodo di inabilità temporanea; dopo osservazione.
Rientrano in questa fattispecie:
- i soggetti con valori di pressione arteriosa sistolica fra 130 e 140 mmHg e/o di pressione arteriosa diastolica fra 85 e 90 mmHg, che presentano 2 o più fattori di rischio cardiovascolare (familiarità, abitudine tabagica, dislipidemia, ridotta tolleranza glicidica, obesità addominale) e/o segni di danno d'organo subclinico.
- i soggetti con valori di pressione arteriosa sistolica superiori a 140 mmHg e/o diastolica superiori a 90 mmHg.
Per la valutazione dell'ipertensione arteriosa occorre effettuare:
- almeno due misurazioni nella stessa visita;
- le misurazioni vanno eseguite con soggetto seduto e in condizioni di riposo psicofisico, utilizzando un bracciale di idonee dimensioni;
- se ritenuto necessario, le misurazioni andranno ripetute in visite successive;
- se ritenuto necessario, si effettuerà monitoraggio dinamico non invasivo delle 24 ore;
5) Gli aneurismi, le angiodisplasie e le fistole arterovenose.
6) Le patologie delle arterie e dei capillari con disturbi trofici o funzionali, trascorso, se occorre, il periodo di inabilità temporanea.
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