ROS ED I SUOI COMANDANTI
Re: ROS ED I SUOI COMANDANTI
Messaggio da domengio »
non entro nel merito della vicenda ma voglio solo rispondere a dOncieux dicendo:
è vero che in questo forum si parla molto di vicende quali pensione, cause di servizio, aspettative e altro, in quanto materie che coinvolgono direttamente il personale e dal mio punto di vista molto più importanti. Un esempio: in questo forum ho letto che un collega per pochi giorni ha dovuto restituitre circa 1 anno di stipendio in quanto non sapeva che passati i due anni di aspettativa (in attesa che il comitato non si pronuncia) non si deve restituire nulla. E' PIU' IMPORTANTE QUESTO O LA SITUAZIONE CHE STATE DISCUTENDO? Poi, e parlo in prima persona che la PG la mangiavo a colazione (lavoravo in zona ad alta densità criminale), non è il caso di affermare che parlando solo di quelle materie non si conosce la PG.
In ultimo, toca al Comando Generale decidere il da farsi. Noi siano solo pedine.
Quando mi arruolai nell'androne c'era scritto "USI OBBEDIR, TACENDO, TACENDO MORIR" e i Comandanti erano Comandanti con la CCCCC maiuscola. Adesso aspettano solo lo scoop in SKY TV per fare carriera.
Saluti
è vero che in questo forum si parla molto di vicende quali pensione, cause di servizio, aspettative e altro, in quanto materie che coinvolgono direttamente il personale e dal mio punto di vista molto più importanti. Un esempio: in questo forum ho letto che un collega per pochi giorni ha dovuto restituitre circa 1 anno di stipendio in quanto non sapeva che passati i due anni di aspettativa (in attesa che il comitato non si pronuncia) non si deve restituire nulla. E' PIU' IMPORTANTE QUESTO O LA SITUAZIONE CHE STATE DISCUTENDO? Poi, e parlo in prima persona che la PG la mangiavo a colazione (lavoravo in zona ad alta densità criminale), non è il caso di affermare che parlando solo di quelle materie non si conosce la PG.
In ultimo, toca al Comando Generale decidere il da farsi. Noi siano solo pedine.
Quando mi arruolai nell'androne c'era scritto "USI OBBEDIR, TACENDO, TACENDO MORIR" e i Comandanti erano Comandanti con la CCCCC maiuscola. Adesso aspettano solo lo scoop in SKY TV per fare carriera.
Saluti
Re: ROS ED I SUOI COMANDANTI
Caro Domengio, hai perfettamente ragione, io ho fatto 15 anni nella sezione stupefacenti ed ho lavorato molti anni con i colleghi del ROS ho conosciuto molti colleghi bravi nella PG anche alcuni Ufficiali, purtroppo quelli sono pochi, gli altri sono solo arrivisti e pensano a fare carriera, come dici tu pensano solo alle interviste e quando ci sono i problemi ti dicono arrangiati, adesso sono in pensione dopo 40 anni di servizio ma con questo non vuol dire che ho pensato solo alla pensione o alle ferie, ma ho dato tanto in servizio saluti a tutti Puma.
Re: ROS ED I SUOI COMANDANTI
Caro Johnny, le sentenze vanno rispettate, come gli ordini.
Sempre? Ben sappiamo - perche' sancito dal regolamento di disciplina militare e dai codici penali militari - che se l'ordine e' palesemente illegittimo non deve essere rispettato.
E nel caso di una sentenza palesemente illegittima, come dobbiamo comportarci?
In questa sorta di dittatura dei magistrati, pare che si debba accettarla comunque.
Anche se una delle basi del diritto e' che la responsabilita' penale e' personale.
E nel progesso Ganzer, l'unico comportamento penalmente rilevante (un ritardato arresto e ritardato sequestro di corpo del reato, peraltro concordato col Sostituto) e' stato posto in essere da Palmisano, Leone e forse Lovato nell'operazione "Heat" del ROS di Bergamo. Fatti avvenuti in Lombardia e Svizzera nel 1993, cioe' prima che la legge permettesse ritardati arresti.
Ai tempi dell'operazione Heat del ROS di Bergamo, Ganzer comandava l'Antieversione a Roma.
Non conosceva Palmisano, Leone e Lovato.
Non si occupava di droga.
Non aveva NULLA a che vedere con quell'operazione, non faceva neanche parte della scala gerarchica diretta del personale operante.
Ergo: Ganzer non puo' essere ritenuto responsabile di quel fatto, in nessuna maniera.
E, ripeto, quello e' l'unico fatto in cui e' stato dimostrata una qualche rilevanza penale.
Come ha fatto il tribunale di Milano a tirare dentro Ganzer?
Col trito trucchetto del reato associativo.
La PM Zanetti nel suo farneticante teorema sostiene che in effetti Ganzer e' arrivato molto dopo ad occuparsi anche di droga, ma ha permesso che tutte le operazioni in tale mercato criminale fossero condotte sulla falsariga dell'operazione Heat, in cui erano state riscontrate irregolarita'.
Quindi, il ROS era un'associazione per delinquere finalizzata all'importazione e allo spaccio di sostanze stupefacenti, aggravata dal possesso di armi (ma va? Carabinieri armati? Inaudito!!!!!). Ganzer era il boss di tale cosca, e per la Zanetti era meritevole di 27 anni di galera con pene accessorie.
Sfortunatamente per la disonestissima PM e i suoi sodali, tutti i testi dell'accusa (ho scritto bene, ACCUSA, non difesa) tranne uno (il PM Spadaro) hanno completamente scagionato Ganzer e la maggior parte dei suoi collaboratori.
Di tutte le operazioni elencate dalla criminale PM come "truccate", e' emerso con assoluta certezza che le operazioni Pilota, Cartagine, Zama e Sinai erano perfettamente legittime in tutte le loro fasi. Su Heat e la successiva e connessa Cobra qualcosa da eccepire c'era, ma come detto all'epoca Ganzer non poteva in alcun modo essere coinvolto. Passaggi non perfettamente chiari, ma nemmeno provatamente irregolari, furono riscontrati nelle operazioni Shipping e Cedro 1.
Per cui l'unica maniera di connettere Ganzer con Heat e Cobra era indicarlo come promotore dell'associazione di cui all'art. 416 cp.
Pero' nessuno e' stato in grado di dimostrare l'esistenza di tale associazione.
Infatti, per il reato di associazione per delinquere Ganzer e' stato assolto (l'unica vera associazione per delinquere presente in questa vicenda e' quella esistente in seno ai Tribunali di Milano e Brescia).
Allora, ribadendo che la responsabilita' criminale e' personale, come si puo' imputargli comportamenti criminali tenuti da altri, che nel periodo in esame non erano neanche suoi subordinati diretti e della cui esistenza Ganzer probabilmente non era nemmeno al corrente?
Questo e' un assoluto abominio giuridico, che dissociandosi da fondamentali precetti che sono alla base dello stato di diritto (responsabilita' penale personale) rende la sentenza illegittima.
In tale situazione, cosa deve fare il Cdo Generale?
Lavarsene le mani, abbandonare il fedele servitore e sospenderlo, oppure proteggerlo finche' possibile?
La sospensione dal servizio e' obbligatoria in caso di condanna ai reati di cui all'art 3 comma 1 della legge 27 marzo 2001, n. 97 (peculato, concussione e corruzioni varie). Ganzer, in quella iniqua sentenza, e' stato condannato per un'interpretazione di peculato enormemente allargata, interpretata, anabolizzata.
Ma, soprattutto, commessa da altri, nella fattispecie dai Marescialli Palmisano e Leone, e riconducibile a Ganzer solo attraverso il reato di associazione.
Da cui e' stato assolto.
Per cui, de facto e de iure, Ganzer non ha commesso il reato di peculato, per cui per lui non si deve applicare la sospensione obbligatoria. Vi puo' (e ribadisco PUO', non DEVE) essere quella facoltativa.
Allora, caro Johnny, ripeto la domanda: come ci si deve comportare in presenza di una sentenza palesemente illegittima?
Dobbiamo chinare il capo e cedere, con un mesto sorriso sulle labbra?
Dobbiamo fare come i soldati nazisti, che massacravano civili perche' "obbedivano agli ordini"?
O forse dobbiamo usare tutte le armi a nostra disposizione per contrastarla?
Sempre? Ben sappiamo - perche' sancito dal regolamento di disciplina militare e dai codici penali militari - che se l'ordine e' palesemente illegittimo non deve essere rispettato.
E nel caso di una sentenza palesemente illegittima, come dobbiamo comportarci?
In questa sorta di dittatura dei magistrati, pare che si debba accettarla comunque.
Anche se una delle basi del diritto e' che la responsabilita' penale e' personale.
E nel progesso Ganzer, l'unico comportamento penalmente rilevante (un ritardato arresto e ritardato sequestro di corpo del reato, peraltro concordato col Sostituto) e' stato posto in essere da Palmisano, Leone e forse Lovato nell'operazione "Heat" del ROS di Bergamo. Fatti avvenuti in Lombardia e Svizzera nel 1993, cioe' prima che la legge permettesse ritardati arresti.
Ai tempi dell'operazione Heat del ROS di Bergamo, Ganzer comandava l'Antieversione a Roma.
Non conosceva Palmisano, Leone e Lovato.
Non si occupava di droga.
Non aveva NULLA a che vedere con quell'operazione, non faceva neanche parte della scala gerarchica diretta del personale operante.
Ergo: Ganzer non puo' essere ritenuto responsabile di quel fatto, in nessuna maniera.
E, ripeto, quello e' l'unico fatto in cui e' stato dimostrata una qualche rilevanza penale.
Come ha fatto il tribunale di Milano a tirare dentro Ganzer?
Col trito trucchetto del reato associativo.
La PM Zanetti nel suo farneticante teorema sostiene che in effetti Ganzer e' arrivato molto dopo ad occuparsi anche di droga, ma ha permesso che tutte le operazioni in tale mercato criminale fossero condotte sulla falsariga dell'operazione Heat, in cui erano state riscontrate irregolarita'.
Quindi, il ROS era un'associazione per delinquere finalizzata all'importazione e allo spaccio di sostanze stupefacenti, aggravata dal possesso di armi (ma va? Carabinieri armati? Inaudito!!!!!). Ganzer era il boss di tale cosca, e per la Zanetti era meritevole di 27 anni di galera con pene accessorie.
Sfortunatamente per la disonestissima PM e i suoi sodali, tutti i testi dell'accusa (ho scritto bene, ACCUSA, non difesa) tranne uno (il PM Spadaro) hanno completamente scagionato Ganzer e la maggior parte dei suoi collaboratori.
Di tutte le operazioni elencate dalla criminale PM come "truccate", e' emerso con assoluta certezza che le operazioni Pilota, Cartagine, Zama e Sinai erano perfettamente legittime in tutte le loro fasi. Su Heat e la successiva e connessa Cobra qualcosa da eccepire c'era, ma come detto all'epoca Ganzer non poteva in alcun modo essere coinvolto. Passaggi non perfettamente chiari, ma nemmeno provatamente irregolari, furono riscontrati nelle operazioni Shipping e Cedro 1.
Per cui l'unica maniera di connettere Ganzer con Heat e Cobra era indicarlo come promotore dell'associazione di cui all'art. 416 cp.
Pero' nessuno e' stato in grado di dimostrare l'esistenza di tale associazione.
Infatti, per il reato di associazione per delinquere Ganzer e' stato assolto (l'unica vera associazione per delinquere presente in questa vicenda e' quella esistente in seno ai Tribunali di Milano e Brescia).
Allora, ribadendo che la responsabilita' criminale e' personale, come si puo' imputargli comportamenti criminali tenuti da altri, che nel periodo in esame non erano neanche suoi subordinati diretti e della cui esistenza Ganzer probabilmente non era nemmeno al corrente?
Questo e' un assoluto abominio giuridico, che dissociandosi da fondamentali precetti che sono alla base dello stato di diritto (responsabilita' penale personale) rende la sentenza illegittima.
In tale situazione, cosa deve fare il Cdo Generale?
Lavarsene le mani, abbandonare il fedele servitore e sospenderlo, oppure proteggerlo finche' possibile?
La sospensione dal servizio e' obbligatoria in caso di condanna ai reati di cui all'art 3 comma 1 della legge 27 marzo 2001, n. 97 (peculato, concussione e corruzioni varie). Ganzer, in quella iniqua sentenza, e' stato condannato per un'interpretazione di peculato enormemente allargata, interpretata, anabolizzata.
Ma, soprattutto, commessa da altri, nella fattispecie dai Marescialli Palmisano e Leone, e riconducibile a Ganzer solo attraverso il reato di associazione.
Da cui e' stato assolto.
Per cui, de facto e de iure, Ganzer non ha commesso il reato di peculato, per cui per lui non si deve applicare la sospensione obbligatoria. Vi puo' (e ribadisco PUO', non DEVE) essere quella facoltativa.
Allora, caro Johnny, ripeto la domanda: come ci si deve comportare in presenza di una sentenza palesemente illegittima?
Dobbiamo chinare il capo e cedere, con un mesto sorriso sulle labbra?
Dobbiamo fare come i soldati nazisti, che massacravano civili perche' "obbedivano agli ordini"?
O forse dobbiamo usare tutte le armi a nostra disposizione per contrastarla?
Re: ROS ED I SUOI COMANDANTI
Mi sembra che l'autore dell'articolo ammetta candidamente di non conoscere ne' Ganzer ne' i fatti.billyelliot1964 ha scritto:Si legga questo bellissimo articolo pubblicato su questo sito e, non certo scritto da chi si occupa solo di pensioni e cause di servizio, ma che tutti i giorni frequenta aule di giustizia militare ed amministrativa con il mandato e l'intento di tutelare tanti e tanti carabinieri colpiti molte volte ingiustamente da quelle regole ( ed aggiungo a volte nefandezze perpetrate dalla scala gerarchica) che ora per Ganzer e company non si vogliono far valere .
http://www.grnet.it/lopinione/99-lopini ... nieri.html" onclick="window.open(this.href);return false;
Per Luigi57 come mai il comandante di compagnia e comandante provinciale non sono stati toccati dall'inchiesta che ha portato allo scioglimento della 1^ sez antiterrorismo ? Dov'era la tanto invocata (quando pare a loro) responsabilità riflessa ? Non mi pare ne siano rimasti danneggiati visto che entrambi sono diventati comandanti generali .
Aprite gli occhi e guardatevi attorno non è tutto oro quel che luccica .
Non capisco come si faccia a invocare parita' di trattamento per situazioni diverse. La parita' di trattamento deve essere applicata in situazioni uguali, non a prescindere e senza entrare nel merito.
In particolare, un processo che investe Ganzer non e' tanto contro la sua persona fisica, quanto contro il ROS, che e' detestato dalla magistratura ordinaria (non da DNA e DDA) perche' avendo giurisdizione nazionale puo' scavalcare tutte le procure, ponendo fine alla loro amministrazione feudale del territorio. Ricordiamoci che Riina fu arrestato con mandati firmati dalla DDA di Milano, perche' ogni atto prodotto dalla procura di Palermo veniva trasmesso in tempo reale ai Corleonesi. Il ROS ha scompaginato i loro potentati, e deve pagare.
Per cui mi pare ovvio che il Cdo Generale cerchi di tutelare un suo Reparto, colpito direttamente nella persona del suo comandante.
Gli esempi che fa l'articolista mi sembra vertano su fatti molto diversi. La maggior parte riguarda trasferimenti dettati da circostanze riferentesi a norme in vigore, che colpiscono tutti. La selezione, ovviamente, e' stata populista, menzionando solo Marescialli e Appuntati, e dimenticando, per esempio, il caso del Col. Garofano, trasferito dal RIS di Parma (e per questo congedatosi) perche' candidato e non eletto in occasione di un'elezione.
Il fatto che la categoria degli ufficiali abbia alcuni privilegi mi pare ovvio, storico e inevitabile. Accade in tutte le gerarchie, anche in quelle non militari.
Le gerarchie militari hanno l'indubbio pregio di formalizzare chiaramente onori e oneri delle diverse categorie, regolamentandoli e rendendoli cogenti.
Ogni militare, con l'arruolamento volontario, esplicitamente accetta tale stato di cose. Se non si trova piu' a suo agio nella compagine militare e' libero di congedarsi.
Non capisco la sua domanda sulla Sez. Antiterrorismo.
Perche' avrebbero dovuto colpire comandanti di Compagnia e Gruppo, che con gli atti di p.g. dell'Anticrimine non c'entrano niente? Solo perche' ufficiali, quindi cattivi per definizione? Non stiamo scivolando un po' troppo nella demagogia spicciola?
E poi, chi e' che "invoca" la responsabilita' riflessa? E, visto che siamo in argomento, la pare giusta la responsabilita' riflessa? Poteva avere un senso quando c'erano solo 4 ore di libera uscita, per cui ogni comandante aveva l'effettivo controlo sul suo personale per 20 ore al giorno. Ma adesso potenzialmente uno smontante dallo 0/6 puo' prendere un aereo, andare a Washington, uccidere Obama, tornare e montare fresco fresco per il suo 18/24 senza che nessuno ne sappia niente. E' giusto punire e trasferire i suoi comandanti per "responsabilita' riflessa"?
Re: ROS ED I SUOI COMANDANTI
Le sentenze non si commentano, si appellano soprattutto quando si è certi di essere dalla parte della ragione e si ha coscienza a posto, anche perchè a lavorar con lo sporco prima o poi qualche rimasuglio rimane, non si può andare sempre sul filo del rasoio ed è per questo che bisogna usare tutti i mezzi leciti, anche l'appoggio della linea di Comando.
La responsabilità diretta è una spada di Damocle che pende sui Comandanti. Solo che in casi di disgrazia, e ne ho visti diversi, a volte ha colpito direttamente, altre indirettamente in altre ancora è stata fermata. Da cosa dipende? dalla potenza e dagli appoggi del Comandante in causa senza alcun ombra di dubbio, e questo è il male. Chi non ha le spalle coperte non ha alcuna speranza di salvarsi non solo da parte della magistratura, ma dalla linea di Comando in primis.
La responsabilità diretta è una spada di Damocle che pende sui Comandanti. Solo che in casi di disgrazia, e ne ho visti diversi, a volte ha colpito direttamente, altre indirettamente in altre ancora è stata fermata. Da cosa dipende? dalla potenza e dagli appoggi del Comandante in causa senza alcun ombra di dubbio, e questo è il male. Chi non ha le spalle coperte non ha alcuna speranza di salvarsi non solo da parte della magistratura, ma dalla linea di Comando in primis.
Re: ROS ED I SUOI COMANDANTI
Le sentenze illegittime si combattono con altre sentenze, andando avanti nei vari gradi di giudizio come fanno tutti gli altri colleghi ingiustamente accusati e non, e che, si badi bene, a differenza del caso Ganzer, non sono minimamente supportati dalla scala gerarchica.
Quelli del ROS non soni i primi colleghi, né certamente saranno gli ultimi, che giustamente o ingiustamente, hanno grosse grane con la magistratura. Di certo saranno gli unici, o quasi, ad avere il supporto e la solidarietà della scala gerarchica fino al massimo livello.
Hai usato la testuale frase “In tale situazione, cosa deve fare il Cdo Generale?
Lavarsene le mani, abbandonare il fedele servitore e sospenderlo, oppure proteggerlo finche' possibile?”
Penso che il Comando Generale non debba abbandonare nessuno, tantomeno se è un fedele servitore. Ma i fedeli servitori non operano solamente nei ROS.
Saluti, Johnny
Quelli del ROS non soni i primi colleghi, né certamente saranno gli ultimi, che giustamente o ingiustamente, hanno grosse grane con la magistratura. Di certo saranno gli unici, o quasi, ad avere il supporto e la solidarietà della scala gerarchica fino al massimo livello.
Hai usato la testuale frase “In tale situazione, cosa deve fare il Cdo Generale?
Lavarsene le mani, abbandonare il fedele servitore e sospenderlo, oppure proteggerlo finche' possibile?”
Penso che il Comando Generale non debba abbandonare nessuno, tantomeno se è un fedele servitore. Ma i fedeli servitori non operano solamente nei ROS.
Saluti, Johnny
Re: ROS ED I SUOI COMANDANTI
Messaggio da Speranza »
E' SOLO UNA VERGOGNA, COME AL SOLITO L'ARMA FA DISTINSIONI FIGLI E FIGLIASTRI.
SONO STUFO DI QUESTI SOPRUSI, E SONO SICURO CHE LA PENSANO COME ME' A MIGLIAIA.
SE SEI UFFICIALE E' UNA COSA SE FAI PARTE DELLE ALTRE CATEGORIE VIENI SHIACCIATO PEGGIO DI UN TOPO.
V E R G O G N A , ROS O NON ROS IL REGOLAMENTO VALE PER TUTTI O NO...
IL CODICE PENALE E' UGUALE PER TUTTI O NO.....
IL COMANDO GENERALE TRATTA SOLO LE PRATICHE DEI COMUNI MORTALI NON QUELLO DEGLI IMMORTALI (UFFICIALI).
SONO STUFO DI QUESTI SOPRUSI, E SONO SICURO CHE LA PENSANO COME ME' A MIGLIAIA.
SE SEI UFFICIALE E' UNA COSA SE FAI PARTE DELLE ALTRE CATEGORIE VIENI SHIACCIATO PEGGIO DI UN TOPO.
V E R G O G N A , ROS O NON ROS IL REGOLAMENTO VALE PER TUTTI O NO...
IL CODICE PENALE E' UGUALE PER TUTTI O NO.....
IL COMANDO GENERALE TRATTA SOLO LE PRATICHE DEI COMUNI MORTALI NON QUELLO DEGLI IMMORTALI (UFFICIALI).
Re: ROS ED I SUOI COMANDANTI
Messaggio da Giustizia »
Io dico solo che purtroppo la legge non è uguale per tutti e questo mi fa schifo... io per una denuncia non una condanna sono stato "invitato" a lasciare il mio posto di comando, uno di quegli inviti che capisci di non poter rifiutare e parliamo di una denuncia che fa ridere, mentre i pezzi grossi rimangono dove sono. Noi plebe siamo sempre cattivi a prescindere mentre la casta no e questo non è giusto. Ci vuole un partito/sindacato forte che ci difenda e basta anzi già che ci siamo via anche le stellette che senza lo status di militari abbiamo già risolto la metà dei nostri guai e tagliato metà del potere degli ufficiali. Appena terminato il mio iter processuale ve ne scriverò un riassunto così da rendere pubblico lo schifo che dobbiamo subire noi inferiori.
Re: ROS ED I SUOI COMANDANTI
Messaggio da lima »
la legge non e' uguale per tutti all interno dell arma dei carabinieri!!!! 

Re: ROS ED I SUOI COMANDANTI
dal sito internet La Nuova Sardegna:
Questa è una vicenda diversa:
Mogoro, arresti domiciliari per il capitano Biancheri
ORISTANO. Arresti domiciliari per il capitano René Biancheri, il comandante della Compagnia dei carabinieri di Mogoro arrestato sabato scorso dai suoi colleghi per corruzione, peculato e falso. Biancheri, difeso dall’avvocato Gianfranco Siuni, aveva chiarito la sua posizione in particolare in riferimento agli episodi contestati, davanti al Giudice per le indagini preliminari del tribunale di Oristano Annie Cecile Pinello, al quale il legale aveva chiesto la rimessione in libertà.
Il capitano Biancheri avrebbe passato a investigatori privati, dietro il pagamento di somme di denaro, informazioni assunte dalla banca dati dei carabinieri. Inoltre avrebbe utilizzato l’auto di servizio per scopi personali, addirittura per pedinamenti o comunque per svolgere accertamenti “privati” da rivendere ai detective. Resta invece in carcere l’invesigatore privato Gianmarco Fadda, per il quale il Gip ha rigettato la richiesta di applicazione di una misura meno afflittiva.
Il giudice non ha ancora sciolto la riserva in merito alla posizione dei due marescialli in servizio nel Nucleo operativo radiomobile della Compagnia di Mogoro, Mario Arnò e Giuseppe Canu, anche loro arrestati per aver rivenduto dati riservati provenenti dalle banche dati dell’Arma. Sono difesi dagli avvocati Patrizio Rovelli (Arnò) e Piergiorgio Corona (Canu), e negli interrogatori davanti al Gip Pinello e al sostituto procuratore della Repubblica di Oristano Diana Lecca, titolare dell’inchiesta, hanno reso alcune dichiarazioni ammissorie sulle loro responsabilità.
Questa mattina
è comparso davanti al Gip anche un altro investigatore privato, Carlo Lombardo, sottoposto all’obbligo di firma. Difeso dall’avvocato Samanta Baglieri si però avvalso della facoltà di non rispondere. Nell’inchiesta sono coinvolti altri due sottufficiali della Compagnia di Mogoro, il brigadiere Faancesco Cancedda e l’appuntato Massimiliano Mazzotta.
10 febbraio 2012
Questa è una vicenda diversa:
Mogoro, arresti domiciliari per il capitano Biancheri
ORISTANO. Arresti domiciliari per il capitano René Biancheri, il comandante della Compagnia dei carabinieri di Mogoro arrestato sabato scorso dai suoi colleghi per corruzione, peculato e falso. Biancheri, difeso dall’avvocato Gianfranco Siuni, aveva chiarito la sua posizione in particolare in riferimento agli episodi contestati, davanti al Giudice per le indagini preliminari del tribunale di Oristano Annie Cecile Pinello, al quale il legale aveva chiesto la rimessione in libertà.
Il capitano Biancheri avrebbe passato a investigatori privati, dietro il pagamento di somme di denaro, informazioni assunte dalla banca dati dei carabinieri. Inoltre avrebbe utilizzato l’auto di servizio per scopi personali, addirittura per pedinamenti o comunque per svolgere accertamenti “privati” da rivendere ai detective. Resta invece in carcere l’invesigatore privato Gianmarco Fadda, per il quale il Gip ha rigettato la richiesta di applicazione di una misura meno afflittiva.
Il giudice non ha ancora sciolto la riserva in merito alla posizione dei due marescialli in servizio nel Nucleo operativo radiomobile della Compagnia di Mogoro, Mario Arnò e Giuseppe Canu, anche loro arrestati per aver rivenduto dati riservati provenenti dalle banche dati dell’Arma. Sono difesi dagli avvocati Patrizio Rovelli (Arnò) e Piergiorgio Corona (Canu), e negli interrogatori davanti al Gip Pinello e al sostituto procuratore della Repubblica di Oristano Diana Lecca, titolare dell’inchiesta, hanno reso alcune dichiarazioni ammissorie sulle loro responsabilità.
Questa mattina
è comparso davanti al Gip anche un altro investigatore privato, Carlo Lombardo, sottoposto all’obbligo di firma. Difeso dall’avvocato Samanta Baglieri si però avvalso della facoltà di non rispondere. Nell’inchiesta sono coinvolti altri due sottufficiali della Compagnia di Mogoro, il brigadiere Faancesco Cancedda e l’appuntato Massimiliano Mazzotta.
10 febbraio 2012
Re: ROS ED I SUOI COMANDANTI
Premesso che non ha bisogno della mia difesa perchè la sua storia parla per lui, mi dispiace per chi lo critica ma sono dalla parte del Generale Ganzer. Ma pensate veramente che un uomo come lui, gli Ufficiali a lui vicino ed il suo personale possa veramente avere commesso un così infamante reato per scopi personali? Ma vi rendete conto che tipo di attività svolgono per arrivare al sequestro di tonnellate (non grammi) di stupefacenti e magari a sgominare bande criminali pericolose ed arresti di capi criminali di rilievo? Io li ammiro per la loro efficienza, freddezza, coraggio, determinazione e capacità investigativa che a volte magari non riesce come dovrebbe. Come dire non tutte le ciambelle nascono con il buco. Però almeno loro ce l'hanno messa tutta. . . .
Poi per il resto, ovvero per la disparità di trattamento nei casi di personale che si sarebbe trovato in analoga posizione, se stiamo parlando di personaggi con lo stesso curriculum e spessore di cui sopra, allora si possiamo discuterne.
Scusate l'intervento ma questo è semplicemente la mia opinione, naturalmente senza sminuire il lavoro che tanti colleghi svolgono in silenzio giornalmente nelle piccole realtà.
Poi per il resto, ovvero per la disparità di trattamento nei casi di personale che si sarebbe trovato in analoga posizione, se stiamo parlando di personaggi con lo stesso curriculum e spessore di cui sopra, allora si possiamo discuterne.
Scusate l'intervento ma questo è semplicemente la mia opinione, naturalmente senza sminuire il lavoro che tanti colleghi svolgono in silenzio giornalmente nelle piccole realtà.
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