Rinnovo contratto pensionati 2016/2018
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Rinnovo contratto pensionati 2016/2018
Messaggio da Filippo1962 »
Un buon giorno a tutti, spero fare cosa gradita, invitando a leggere qui sotto:
Il rinnovo del contratto per i dipendenti pubblici avrà effetti anche sulla misura della pensione del personale che è già stato collocato a riposo e, anche se in misura più contenuta, sull'indennità di buonuscita.
Il rinnovo della parte economica dei contratti nel pubblico impiego per il triennio 2016-2018 avrà risvolti anche sui trattamenti previdenziali di una ampia fetta di dipendenti pubblici. L'intesa raggiunta tra Aran e parte sindacale per gran parte del pubblico impiego determinerà, infatti, un incremento dei trattamenti previdenziali del personale che è cessato o che cesserà dal servizio durante la vigenza del nuovo contratto economico.
Ai fini pensionistici i nuovi CCNL dispongono, infatti, che i benefici economici dovranno essere computati ai fini previdenziali integralmente, secondo gli ordinamenti vigenti, alle scadenze e negli importi previsti, nei confronti del personale comunque cessato dal servizio, con diritto a pensione, nel periodo di vigenza del nuovo contratto. Vale a dire che tutto il personale cessato tra il 1° gennaio 2016 ed il 31 Dicembre 2018 avrà diritto all'aggiornamento della base pensionabile sulla quale si computa la misura del trattamento pensionistico. Per il calcolo della pensione dovranno, dunque, essere utilizzati i nuovi stipendi tabellari risultanti dall'accordo con il riconoscimento dell'intero aumento di contratto a regime, in media 80/90 euro al mese. Interessati da questo aggiornamento sono in primis i lavoratori del comparto Funzioni Centrali dello Stato per i quali si è ormai raggiunta l'intesa definitiva (lo scorso 12 Febbraio 2018), a ruota seguiranno i lavoratori del settore conoscenza (il cui comparto conta da solo oltre un milione di lavoratori), il Comparto Difesa e Sicurezza, Vigili del Fuoco e, quindi, gli altri comparti per i quali si stanno ancora concludendo le procedure (in particolare il settore enti locali e sanità).
Ai fini pensionistici
Ciò significa che i lavoratori che sono cessati tra il 1° gennaio ed il 31 dicembre 2016 otterranno il ricalcolo della propria pensione dal 1° gennaio 2016, dal 1° gennaio 2017 e dal 1° marzo 2018; chi è andato in pensione tra il 1° gennaio ed il 31 dicembre 2017 otterrà il ricalcolo dal 1° gennaio 2017 e dal 1° marzo 2018 e chi è andato in pensione tra il 1° gennaio ed il 28 febbraio 2018 si vedrà ricalcolata la pensione dal 1° marzo 2018. Il calcolo finale comprenderà così l'intero importo dell'aumento contrattuale riconosciuto nel triennio 2016-2018 anche se i benefici economici possono decorrere da un momento successivo a quello della data di pensionamento. Complessivamente i pensionati del triennio 2016-2018 otterranno un beneficio medio retributivo di circa 80-90 euro al mese (l'entità dipende dal singolo comparto e dalla posizione del lavoratore) che si trascineranno quindi anche sulla pensione. Nulla naturalmente è dovuto nei confronti dei pensionati prima del 1° gennaio 2016 che non sono rientrati nel perimetro di applicazione del nuovo contratto. Dopo nove anni con le retribuzioni bloccate, al pubblico impiego viene così riconosciuto il diritto di un piccolo recupero del potere d'acquisto perso in questi anni.
Ai fini della buonuscita
Discorso diverso, invece, per quanto riguarda la buonuscita, cioè il TFS o il TFR a seconda del regime applicabile. I contratti siglati prevedono che a fini dell’indennità di buonuscita o altri analoghi trattamenti, nonché del trattamento di fine rapporto, dell’indennità sostitutiva del preavviso e dell’indennità in caso di decesso di cui all’art. 2122 C.C., si considerano solo gli aumenti maturati alla data di cessazione del rapporto di lavoro. Significa cioè che sarà valida la retribuzione, comprensiva degli aumenti contrattuali, in vigore alla data di cessazione: pertanto i pensionati nel 2016 avranno titolo al ricalcolo dell'indennità solo con riferimento alle voci pensionabili relative al primo aumento, scattato il 1° gennaio 2016, ma non di quelli corrisposti in data posteriore alla cessazione. I pensionati nel 2017 avranno diritto al ricalcolo dell'indennità con riferimento alle voci pensionabili vigenti dal 1° gennaio 2017. In sostanza i pensionati nel 2016 e nel 2017 ai fini della buonuscita raccoglieranno ben poco perchè gli aumenti corrisposti nel primo biennio risultano quasi irrisori, una parte poco significativa di quello che è l'aumento contrattuale a regime.
Dal punto di vista previdenziale, inoltre, i CCNL confermano gli effetti delle previgenti disposizioni che hanno operato il conglobamento dell’indennità integrativa speciale nello stipendio tabellare e dispongono dal 1° Aprile 2018 l'assorbimento dell'indennità di vacanza contrattuale all'interno dello stipendio tabellare.
Il ricalcolo dei trattamenti previdenziali avverrà d'ufficio da parte dell'Inps senza bisogno che il pensionato presenti un'apposita istanza. Occorrerà avere però molta pazienza perchè le pratiche da elaborare sono moltissime e potrebbero essere necessari diversi mesi prima che le operazioni giungano a conclusione.
Il rinnovo del contratto per i dipendenti pubblici avrà effetti anche sulla misura della pensione del personale che è già stato collocato a riposo e, anche se in misura più contenuta, sull'indennità di buonuscita.
Il rinnovo della parte economica dei contratti nel pubblico impiego per il triennio 2016-2018 avrà risvolti anche sui trattamenti previdenziali di una ampia fetta di dipendenti pubblici. L'intesa raggiunta tra Aran e parte sindacale per gran parte del pubblico impiego determinerà, infatti, un incremento dei trattamenti previdenziali del personale che è cessato o che cesserà dal servizio durante la vigenza del nuovo contratto economico.
Ai fini pensionistici i nuovi CCNL dispongono, infatti, che i benefici economici dovranno essere computati ai fini previdenziali integralmente, secondo gli ordinamenti vigenti, alle scadenze e negli importi previsti, nei confronti del personale comunque cessato dal servizio, con diritto a pensione, nel periodo di vigenza del nuovo contratto. Vale a dire che tutto il personale cessato tra il 1° gennaio 2016 ed il 31 Dicembre 2018 avrà diritto all'aggiornamento della base pensionabile sulla quale si computa la misura del trattamento pensionistico. Per il calcolo della pensione dovranno, dunque, essere utilizzati i nuovi stipendi tabellari risultanti dall'accordo con il riconoscimento dell'intero aumento di contratto a regime, in media 80/90 euro al mese. Interessati da questo aggiornamento sono in primis i lavoratori del comparto Funzioni Centrali dello Stato per i quali si è ormai raggiunta l'intesa definitiva (lo scorso 12 Febbraio 2018), a ruota seguiranno i lavoratori del settore conoscenza (il cui comparto conta da solo oltre un milione di lavoratori), il Comparto Difesa e Sicurezza, Vigili del Fuoco e, quindi, gli altri comparti per i quali si stanno ancora concludendo le procedure (in particolare il settore enti locali e sanità).
Ai fini pensionistici
Ciò significa che i lavoratori che sono cessati tra il 1° gennaio ed il 31 dicembre 2016 otterranno il ricalcolo della propria pensione dal 1° gennaio 2016, dal 1° gennaio 2017 e dal 1° marzo 2018; chi è andato in pensione tra il 1° gennaio ed il 31 dicembre 2017 otterrà il ricalcolo dal 1° gennaio 2017 e dal 1° marzo 2018 e chi è andato in pensione tra il 1° gennaio ed il 28 febbraio 2018 si vedrà ricalcolata la pensione dal 1° marzo 2018. Il calcolo finale comprenderà così l'intero importo dell'aumento contrattuale riconosciuto nel triennio 2016-2018 anche se i benefici economici possono decorrere da un momento successivo a quello della data di pensionamento. Complessivamente i pensionati del triennio 2016-2018 otterranno un beneficio medio retributivo di circa 80-90 euro al mese (l'entità dipende dal singolo comparto e dalla posizione del lavoratore) che si trascineranno quindi anche sulla pensione. Nulla naturalmente è dovuto nei confronti dei pensionati prima del 1° gennaio 2016 che non sono rientrati nel perimetro di applicazione del nuovo contratto. Dopo nove anni con le retribuzioni bloccate, al pubblico impiego viene così riconosciuto il diritto di un piccolo recupero del potere d'acquisto perso in questi anni.
Ai fini della buonuscita
Discorso diverso, invece, per quanto riguarda la buonuscita, cioè il TFS o il TFR a seconda del regime applicabile. I contratti siglati prevedono che a fini dell’indennità di buonuscita o altri analoghi trattamenti, nonché del trattamento di fine rapporto, dell’indennità sostitutiva del preavviso e dell’indennità in caso di decesso di cui all’art. 2122 C.C., si considerano solo gli aumenti maturati alla data di cessazione del rapporto di lavoro. Significa cioè che sarà valida la retribuzione, comprensiva degli aumenti contrattuali, in vigore alla data di cessazione: pertanto i pensionati nel 2016 avranno titolo al ricalcolo dell'indennità solo con riferimento alle voci pensionabili relative al primo aumento, scattato il 1° gennaio 2016, ma non di quelli corrisposti in data posteriore alla cessazione. I pensionati nel 2017 avranno diritto al ricalcolo dell'indennità con riferimento alle voci pensionabili vigenti dal 1° gennaio 2017. In sostanza i pensionati nel 2016 e nel 2017 ai fini della buonuscita raccoglieranno ben poco perchè gli aumenti corrisposti nel primo biennio risultano quasi irrisori, una parte poco significativa di quello che è l'aumento contrattuale a regime.
Dal punto di vista previdenziale, inoltre, i CCNL confermano gli effetti delle previgenti disposizioni che hanno operato il conglobamento dell’indennità integrativa speciale nello stipendio tabellare e dispongono dal 1° Aprile 2018 l'assorbimento dell'indennità di vacanza contrattuale all'interno dello stipendio tabellare.
Il ricalcolo dei trattamenti previdenziali avverrà d'ufficio da parte dell'Inps senza bisogno che il pensionato presenti un'apposita istanza. Occorrerà avere però molta pazienza perchè le pratiche da elaborare sono moltissime e potrebbero essere necessari diversi mesi prima che le operazioni giungano a conclusione.
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Re: Rinnovo contratto pensionati 2016/2018
Messaggio da Filippo1962 »
Niente, dovere, così almeno è chiaro a tutti. Saluti
Re: Rinnovo contratto pensionati 2016/2018
Messaggio da naval63 »
Grazie per l'informazione...dato che sono stato riformato alla fine di aprile 2016, dovrei rientrare nell'aggiornamento pensionistico.
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Re: Rinnovo contratto pensionati 2016/2018
Messaggio da JESSICA1995 »
Purtroppo credo che nulla ti compera. Saluti.
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Re: Rinnovo contratto pensionati 2016/2018
Messaggio da JESSICA1995 »
Quindi se ho ben capito il ricalcolo della pensione spetta per tutto il contratto a tutti quelli andati in pensione a partire dall01.01.2016, ad eccezione del tfr che spetterà sino al giorno che si è pensionati.
Inoltre bisogna aspettare qualche decreto per essere esecutivo ?
Inoltre bisogna aspettare qualche decreto per essere esecutivo ?
Re: Rinnovo contratto pensionati 2016/2018
Salve a mio avviso se sei stato riformato il 10 dicembre 2015 non rientreresti, perche' dipendi da ente INPS il giorno successivo alla riforma per sfatare ogni dubbi leggiti il decreto di riforma è tutto scritto.villanric ha scritto:Riformato il 10 Dicembre 2015 posso rientrarci anch'io ?
Anche se fino a Marzo 2016 mi ha pagato l'amministrazione.
Cordiali Saluti
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Re: Rinnovo contratto pensionati 2016/2018
Messaggio da Filippo1962 »
Nessun decreto, farà tutto L'INPS, quando avrà tempo.
Re: Rinnovo contratto pensionati 2016/2018
Salve confermo! ho contattato un funzionario inps mi ha informato che sarà fatto il tutto con automatismo da parte DELL' INPS.Filippo1962 ha scritto:Nessun decreto, farà tutto L'INPS, quando avrà tempo.
Saluti.
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Re: Rinnovo contratto pensionati 2016/2018
Messaggio da JESSICA1995 »
Speriamo nei tempi. Mi augurerei che il tutto venga fatto entro quest'anno. Già sarebbe tanto.
Re: Rinnovo contratto pensionati 2016/2018
Mi è stato riferito che i calcoli l inps, li farà di seguito agli aggiornamenti che gli verranno trasmessi dagli enti di appartenenza. Quindi bisogna attendere i decreti prefettizzi.
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Re: Rinnovo contratto pensionati 2016/2018
Messaggio da JESSICA1995 »
Quindi per noi carabinieri dipende dal centro amministrativo di Chieti.
Re: Rinnovo contratto pensionati 2016/2018
XxxxxxxxxxxxJESSICA1995 ha scritto:Quindi per noi carabinieri dipende dal centro amministrativo di Chieti.
Già da gennaio 2019, iniziamo a sollecitare il CNA di Chieti affinché produca il nuovo PA04, e lo trasmetta all'INPS competente con gli aggiornamenti degli aumenti del contratto 2016/2018, che spero sia di almeno 40 € netti.
Saluti
Re: Rinnovo contratto pensionati 2016/2018
Scusate non credo che per sollecitare bisogna attendere cosi tanto, io a maggio andrò al mio
Ufficio amministrazione per vedere se hanno provveduto all'invio del nuovo elaborato.
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