riforma per malattia in fase di valutazione se dipendente o meno da causa di servizio

[adriano.cafaro]

Gentili colleghi,approfitto della Vostra miglior competenza per il seguente quesito.

Sono un Lgt. C.S. della G. di F. arruolato nel corpo il 19.10.1982 e nato il 05.03.63 .

Ad aprile 2018 durate l'orario di servizio ho avuto un brutto infarto con applicazione anche di ICD ( defibrillatore) . Dal 24.04.18 sono in aspettativa per malattia concessami dal CMO di MIlano ( dopo il periodo di Ospedale 45 gg) e con prossima visita fissata 11.04.19. Il 14 marzo prossimo visita al CMO di MIlano per causa di servizio. Il medico dell'Ospedale Militare mi ha già fatto capire che mi riformerà tranne lasciare un piccolo spiraglio, attesa la mia buona ripresa post infarto con ritorno alla piena normalità della vita, per un eventuale rientro in servizio con mansioni ridotte ( già in precedenza lavoro di ufficio presso la Procura di Milano). Fatta questa breve premessa chiedo il seguente consiglio:

- nel caso volessi rientrare con idoneità in servizio il medico del CMO mi ha detto che motivo ostativo al rientro e il fatto che ho il defibrillatore che è, peraltro e fortunatamente, assolutamente inattivo ma messomi quale sentinella dai medici dell'Ospedale; le mie attuali condizioni di salute cardiache di fatto non prevederebbero un ICD, impiantato per mero e giusto zelo dai Cardiologi dell'Ospedale. Su tal punto qualcuno saprebbe dirmi se effettivamente secondo il regolamento/valutazioni mediche mediche o altro essere portatori di ICD è motivo ostativo per l'idoneità al servizio? Tenete conto che per il cardiologo medico militare dll'Esercito che mi ha visitato per ben due volte mi ha riferito che secondo per Lui non ci sono controindicazioni al rientro in servizio.

- Il 2 aprile 2019, come comunicatomi su mia richiesta del RTLA di MIlano, posso andare in pensione avendo maturati i requisiti richiesti al 31.12.2018 ( 35 anni + aspettativa e altro ) . Nel caso di riforma, al momento non per causa di servizio attesi i tempi per la valutazione con prima visita il 14.03.19, mi potreste dire quale potrebbe essere il trattamento di pensione? Su tal punto fornisco i seguenti dati da Cedolino febbraio 2019:
stipendio tabellare: 1654,66; parametro 148,00 ; 2 figli a carico al 50%; aliquota Irpef media : 28,98 e massima 38,00;
retribuzione netta da cedolino Euro 2.218,23.

Cari colleghi mi potreste dare qualche consiglio? In Inps e in patronato rilevo tanta approssimazione e scarsa conoscenza della materia. Vorrei rimanere in servizio sino ai 60 anni per maturare il massimo possibile in termini economici ma, se così non potrà essere vorrei capire quanto ci perdo andando in pensione ad un anno da oggi tenuto conto che posso rimanere in aspettativa circa 730 giorni ( dai miei calcoli i due anni scadranno a Giugno 2020 - il secondo anno di malattia con l'eventuale diminuzioni stipendiali nel caso d non riconoscimento della causa di servizio).

In ultimo, dimenticavo, dall'estratto conto stampato dall'Inps mancano i 6 mesi del corso finanzieri. Devo fare qualcosa o come mi hanno detto in sede di domanda di pensione/riforma vengono recuperati?

Vi ringrazio di cuore per la pazienza e per le eventuali risposte e scusate il disturbo

[GiulioTR]

Un collega mio amico, ha avuto un forte infarto con lungo ricovero ospedaliero in Tunisia. In un primo momento in cmo gli avevano detto che l'avrebbero riformato, al tempo aveva 57 anni. Invece dopo, anche con la collaborazione di un buon consulente medico dell'esercito è riuscito a ottenere la riforma parziale ed è andato via a 60 anni.
Per la pensione devi postare i tuoi dati personali e data di arruolamento per dare modo ai colleghi esperti in matetia di farti i calcoli. Auguri.

[adriano.cafaro]

Grazie Giulio, per caso è possibile avere nominativo del consulente se su Milano?
Dimenticavo che per quanto ne sappia la possibile riforma parziale è legata al riconoscimento della causa di servizio che, da quanto mi riferiscono i medici del CMO non è cosa scontata ma anzi di difficile riconoscimento. Si vedrà.
Grazie ancora

[Modena60]

Egregio collega, sono un Lgt.. C.S. della Guardia di Finanza, in congedo per riforma dal mese di luglio 2018, dopo un anno di assenza dal servizio, certificata come periodo soggetto a terapia salvavita. Ti porto la mia esperienza: sono stato sottoposto ad impianto definitivo di pacemaker, a scopo cautelativo, dopo un episodio di sincope cardiogena. La causa di servizio non mi è stata riconosciuta dal Comitato di Verifica di Roma.
Come previsto dalla circolare del Corpo, che potrai trovare su intranet, in presenza di applicazione di dispositivo salvavita a titolo definitivo, la C.m.o. di Milano non ti consente il rientro, e ti riforma dopo 1 anno esatto. Viene a mancare l'idoneità al servizio militare incondizionato. Saluti.

[adriano.cafaro]

Grazie collega, la tua esperienza mi è di sicuro aiuto nella comprensione del problema che ho posto. L'unica cosa che non comprendo è cosa si intende per impianto salvavita definitivo? Io ho un defibrillatore che è solo come una sentinella , e speriamo per sempre, in ascolto pronto ad intervenire.
Tanti auguri per la tua salute e Grazie ancora per aver condiviso la tua esperienza.

[Modena60]

Per chiarire meglio, il mio impianto è un pacemaker sottopelle, collegato con due cateteri al cuore. Sono bradicardico. Anche il mio, diciamo, è una sentinella, in caso di battiti cardiaci troppo lenti, interviene. Il mio ritmo cardiaco è simile al battito di un fondista. Per quanto riguarda la certificazione salvavita è quella che rilascia la Direzione sanitaria dove sei stato operato che consente di evitare il decorrere dei giorni di aspettativa.
Byona salute anche a te.