RIFORMA O CESSAZIONE DAL SERVIZIO?

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Beppebo68

Re: RIFORMA O CESSAZIONE DAL SERVIZIO?

Messaggio da Beppebo68 »

IO TI CONSIGLIO MOLTA ATTENZIONE...OSSIA….SE CERCHI LA RIFORMA CHE SIA LA CMO A DECRETERLA E NON LA FINE DEI GIORNI PREVISTI...TI ALLEGO IL NUOVO ORIENTAMENTO….
OGGETTO: CONSEGUIMENTO DEL DIRITTO ALLA PERCEZIONE DEL TRATTAMENTO PENSIONISTICO IN CASO DI PROVVEDIMENTO DI CESSAZIONE DAL SERVIZIO E COLLOCAMENTO IN CONGEDO A SEGUITO DELLO SCADERE DEL PERIODO MASSIMO DI ASPETTATIVA PER INFERMITÀ TEMPORANEA FRUIBILE NEL QUINQUENNIO.
1. Pervengono, frequentemente, al 2° Ufficio del dipendente Reparto Amministrazione, pratiche per l’attivazione di partite pensionistiche di personale militare che, cessato dal servizio permanente per “infermità”, è collocato in congedo ai sensi dell’art. 929, comma 1, lettera b) del D. Lgs. 15 marzo 2010, n. 66 (C.O.M.).
Si tratta di personale che, allo scadere del periodo massimo di aspettativa per infermità temporanea fruibile nel quinquennio (730 giorni), risulta essere ancora temporaneamente “non idoneo” al servizio militare. In detti casi, in virtù del combinato disposto degli artt. 912 e 929,
comma 1, lettera b) del C.O.M., la Direzione Generale per il Personale Militare adotta nei confronti dei soggetti interessati un provvedimento di cessazione dal servizio con contestuale collocamento in congedo, a decorrere dalla data di scadenza dei 730 giorni.
2.In passato, in casi analoghi, l’INPS attivava la partita pensionistica a prescindere dal giudizio d’idoneità o inidoneità espresso dagli Organi Medico Legali militari successivamente al superamento di detto limite temporale.
Tale situazione aveva, di fatto, ingenerato nel personale militare dell’A.D. il convincimento secondo il quale, in caso di superamento del periodo massimo di aspettativa fruibile nel quinquennio, al provvedimento di collocamento in congedo conseguisse sempre e comunque
il diritto alla percezione del trattamento pensionistico.
Di recente, però, l’INPS ha mutato il suo orientamento circa il conseguimento del diritto del personale militare alla percezione del trattamento pensionistico.
Il citato Istituto, nel caso in cui il provvedimento di collocamento in congedo del militare non sia supportato anche da un provvedimento dell’Organo Medico Legale che ne attesti la permanente inidoneità al servizio militare incondizionato, sta, infatti, rifiutando l’attivazione delle partite pensionistiche.
L’Istituto, inoltre, ha anche manifestato l’intenzione di voler revocare trattamenti pensionistici già attivati, con contestuale recupero di quanto già corrisposto, nel caso in cui i soggetti beneficiari fossero stati giudicati idonei al servizio, anche se tale giudizio fosse intervenuto successivamente al collocamento in congedo.
3. Tale nuovo orientamento, benché costituisca un indiscutibile cambiamento di rotta, non appare privo di fondamento. Analizzando la normativa di riferimento emerge, infatti, che:
– l’art. 912, comma 1, C.O.M. stabilisce che: “I periodi di aspettativa per infermità e per motivi privati non possono superare cumulativamente la durata di due anni in un quinquennio, anche in caso di trasferimento dall’una all’altra aspettativa.”;
– l’art. 929, comma 1, lettera b), C.O.M., a sua volta, afferma che: “Il militare, che deve assicurare in costanza di servizio i requisiti di idoneità specifici previsti …, cessa dal servizio permanente ed è collocato, a seconda dell’idoneità, in congedo, nella riserva o in congedo assoluto quando… b) non ha riacquistato l’idoneità allo scadere del periodo massimo di aspettativa per infermità temporanea;”;
– l’art. 52, comma 1, del D.P.R. 29 dicembre 1973, n. 1092, a sua volta, recita:
“L’ufficiale, il sottufficiale e il militare di truppa che cessano dal servizio permanente o continuativo hanno diritto alla pensione normale se hanno raggiunto una anzianità di almeno quindici anni di servizio utile, di cui dodici di servizio effettivo.”. Da quanto sopra si evince che:
a. se alla data di scadenza dei due anni di aspettativa fruibile nel quinquennio il militare non ha riacquistato l’idoneità al servizio, deve essere posto in congedo;
b. il militare acquisisce il diritto alla pensione con un’anzianità di servizio di almeno quindici anni di servizio utile, di cui dodici di servizio effettivo;
c. benché il diritto alla pensione si acquisisca con un’anzianità di almeno quindici anni di servizio utile, il diritto alla percezione del trattamento pensionistico, in caso di collocamento in congedo non accompagnato da un provvedimento dell’Organo Medico Legale che attesti la permanente inidoneità al servizio militare, si consegue al raggiungimento dei requisiti contributivi e dei limiti di età previsti per il personale non militare.
Da nessuna norma sembra, quindi, possibile trarre esplicitamente il convincimento per il quale dal collocamento in congedo per superamento dei due anni di aspettativa fruibile nel quinquennio derivi, quale diretta conseguenza, il diritto alla pensione e l’effettiva percezione della stessa.
4. Ciò posto, nelle more di un ulteriore approfondimento sul tema da parte dell’INPS, Direzione Generale per il Personale Militare, Organi Medico Legali militari e dello stesso 2° Ufficio del Reparto Amministrazione, si richiama l’attenzione degli Enti in indirizzo sulla problematica, affinché rendano edotto, con una capillare diffusione, tutto il personale militare circa le ripercussioni che il provvedimento di congedo emesso in conseguenza del superamento del limite massimo di aspettativa fruibile nel quinquennio può avere sull’attivazione e sulla corresponsione del trattamento pensionistico.
Nel far riserva di notiziare in merito agli eventuali, ulteriori, sviluppi della questione, si chiede alla Direzione di Amministrazione di voler pubblicare la presente sul proprio sito web.


stomale
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Re: RIFORMA O CESSAZIONE DAL SERVIZIO?

Messaggio da stomale »

Possibile che si possa sapere con chiarezza cosa accade a chi sfonda i 730 giorni nel quinquennio????
Max22
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Re: RIFORMA O CESSAZIONE DAL SERVIZIO?

Messaggio da Max22 »

Buongiorno io sono stato riformato il 28/4/2015 per stato ansioso depressivo reattivo con inabilità permanente ho rifiutato il ruolo civile. Quando sono stato riformato avevo28 anni effettivi di servizio e percepisco la pensione
Serbun
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Re: RIFORMA O CESSAZIONE DAL SERVIZIO?

Messaggio da Serbun »

Al momento del superamento dei 730 gg... se l'ultimo giorno utile é dato dalla CMO automaticamente il militare é in pensione e quindi riformato. Se si superano i 730 gg con un certificato medico privato ( per privato intendo del proprio medico di fiducia)... allora in quel caso il dipendente é congedato. Di conseguenza nn andrà più in pensione secondo gli anni maturati previsti per i militari
Oscuro89
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Re: RIFORMA O CESSAZIONE DAL SERVIZIO?

Messaggio da Oscuro89 »

BUONA SERA A TUTTI SONO UN APPUNTATO DEI CC CON 36 ANNI EFFETTIVI RIFORMATO PARZIALE NEL MESE DI LUGLIO, AVEVO FATTO ANCHE UN RICORSO CON AVVOCATO PER AVER RAGGIUNTO IL LIMITE QUANDO ERO IN CONVALESCENZA , MA L' OSPEDALE MILITARE CMO DI MESSINA, E ANDATO IN DATA RETROATTIVO FACENDOMI RIMANERE NEI LIMITE, HO FATTO UN RICORSO DOVE SPIEGAVO CHE DOVEVO TRANSITARE NELLA RISERVA, MI E STATO RICETTATO, IN QUANTO A LORO DIRE NON AVEVO SUPERATO I GIORNI NEL QUINQUENNIO, QUINDI PER CURARMI MI SONO DOVUTO FARE LA LICENZA ORDINARIA ACCUMULATA NEGLI ANNI ,MI RIMETTO IN MALATTIA STAVOLTA LA CMO MI RIFORMA CON CONCEDO ASSOLUTO IN DATA 5 NOVEMBRE 2019 , PERO L'AMMINISTRAZIONE RIFACENDO I CONTEGGI DEI GIORNI MI VIENE COMUNICATO IN DATA 7 NOVEMBRE , CHE AVENDO MATURATO 730 GIORNI IL 21 GIUGNO 2019 ,ERO NELLA RISERVA DAL 22 GIUGNO 2019 , PER TRE MESI AMMINISTRATO SEMPRE DA LORO FINO AL 22 SETTEMBRE 2019, ADESSO SONO RIMASTO SENZA STIPENDIO PERCHÉ DOVEVO PERCEPIRE LA PENSIONE MA LE PRATICHE OVVIAMENTE LI STANNO LAVORANDO ADESSO, DA QUANDO SONO STATO RIFORMATO TOTALE, E NORMALE TUTTO QUESTO QUALCUNO SA DARMI UNA RISPOSTA LA LICENZA VECCHIA CHE HO FATTO DA LUGLIO A OTTOBRE POSSO CHIEDERE CHE MI VENGA RETRIBUITA GRAZIE PER LA RISPOSTA
Carpe_diem
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Re: RIFORMA O CESSAZIONE DAL SERVIZIO?

Messaggio da Carpe_diem »

Buongiorno e auguri a tutti gli iscritti/staff e amministratori di questo forum.

Sono incappato in questo thread e vorrei sottoporre, sinteticamente, agli esperti il mio caso nella speranza che qualcuno mi risponda anche con riferimenti normativi e consigli.

Nel 2017, per una patologia cardiaca non riconosciutami "causa di servizio", anche se con prescrizione d'invalidità TAB. A/8, sono stato messo in aspettativa per circa 2 mesi e, successivamente, sono stato rimesso in servizio con rivedibilità semestrale da parte dell'infermeria presidiaria competente e rilascio di periodici provvedimenti ML del DSS.

Da gennaio di quest'anno (2022), a seguito di contagio COVID e relativi postumi, la competente infermeria presidiaria mi ha dichiarato "TEMPORANEMENTE NON IDONEO AL SERVIZIO" e tale giudizio è stato confermato nei successivi 7 provvedimenti medico legali dei vari DSS della medesima infermeria. A metà marzo 2023, secondo i miei calcoli, raggiungerò i 365 giorni d'aspettativa nel quinquennio dunque mi decurteranno lo stipendio del 50%.

Ad oggi non sono mai stato inviato alla CMO nonostante la patologia che determina la mia non idoneità, secondo certificazione ASL, si è ormai cronicizzata.

Domande:
1. Per quanto possono evitarmi l'invio al CMO per la verifica della mia NON IDONEITA' PERMANENTE considerata la "cronicizzazione" dichiarata dalla ASL?

2. Con un provvedimento di TEMPORANEA INIDONEITA', se supero i 2 anni d'aspettativa come noto verrò posto in congedo ma, preso atto del post di <<Beppebo68>> (ovvero che l'INPS sta rivedendo l'approccio nei confronti dei congedati senza decreto d'infermità permanente -che mi preoccupa non poco essendo io un single monoreddito) avrò diritto al percepimento della pensione (ho 35 anni di servizio effettivi) se la CMO non mi decreta l'INIDONEITA PERMANENTE?

3. Se dovessi essere inviato all'ultimo alla CMO (ovvero prima dello scadere del 2° anno d'aspettativa) e questa, tenuto conto di quanto certificato dalla ASL di competenza, mi dovesse continuare a prescrivere la TEMPORANEA INIDONEITA' per quanto tempo ancora dovrei rimanere senza retribuzione?

Superfluo da parte mia evidenziare il fatto che la mia cardiopatia (che non dovrebbe essere soggetta a stress psicofisici secondo tutte le indicazioni ASL rilasciatemi in questi anni da cardiologi e cardiochirurghi) è messa a dura prova da uno stato d'ansia continuo alimentato sia dalla patologia accessoria che sta decretando la mia temporanea inidoneità, sia da questo stato di limbo in qui mi trovo con la preoccupazione di perdere l'unico reddito di sopravvivenza.

Grazie e buone festività a tutti voi!
mauri64
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Re: RIFORMA O CESSAZIONE DAL SERVIZIO?

Messaggio da mauri64 »

Ciao Carpe_diem,
In merito ai tuoi quesiti dovrai attendere la disponibilità e competenza degli esperti in materia.
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nonno Alberto
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Re: RIFORMA O CESSAZIONE DAL SERVIZIO?

Messaggio da nonno Alberto »

Ciao,

Carpe_diem ha scritto: lun dic 26, 2022 11:30 am Buongiorno e auguri a tutti gli iscritti/staff e amministratori di questo forum.

Sono incappato in questo thread e vorrei sottoporre, sinteticamente, agli esperti il mio caso nella speranza che qualcuno mi risponda anche con riferimenti normativi e consigli.

Nel 2017, per una patologia cardiaca non riconosciutami "causa di servizio", anche se con prescrizione d'invalidità TAB. A/8, sono stato messo in aspettativa per circa 2 mesi e, successivamente, sono stato rimesso in servizio con rivedibilità semestrale da parte dell'infermeria presidiaria competente e rilascio di periodici provvedimenti ML del DSS.


Quando dici non riconosciuta ti riferisci al diniego del comitato di verifica ?




Da gennaio di quest'anno (2022), a seguito di contagio COVID e relativi postumi, la competente infermeria presidiaria mi ha dichiarato "TEMPORANEMENTE NON IDONEO AL SERVIZIO" e tale giudizio è stato confermato nei successivi 7 provvedimenti medico legali dei vari DSS della medesima infermeria.

Per il contagio Covid è stato fatto un modello ML /C ?


A metà marzo 2023, secondo i miei calcoli, raggiungerò i 365 giorni d'aspettativa nel quinquennio dunque mi decurteranno lo stipendio del 50%.

Più che affidarti a tuoi calcoli chiedi al tuo ufficio l'esatta posizione dei giorni fin'ora fruiti
in aspettativa.

Non mi è chiaro questo punto :

una cosa è il quinquennio mobile un'altra i 365 giorni di aspettativa continuata.

L'aspettativa nel quinquennio mobile fa' riferimento ai 730 o 731 giorni se l'anno e bisestile.

Mentre per l'aspettativa continuata e superata nei 365 giorni qualora non sia per causa di servizio o non sia stata presentata la domanda di riconoscimento prima dello scadere dei 12 mesi, dal 13° al 18° mese si va in decurtazione stipendiale del 50%, mentre dal 19° al 24° a stipendio ZERO.


Ad oggi non sono mai stato inviato alla CMO nonostante la patologia che determina la mia non idoneità, secondo certificazione ASL, si è ormai cronicizzata.

Domande:
1. Per quanto possono evitarmi l'invio al CMO per la verifica della mia NON IDONEITA' PERMANENTE considerata la "cronicizzazione" dichiarata dalla ASL?

Ogni ritardo non motivato o giustificato, potrà essere oggetto di ricorso al Tar per una ampia valutazione di diverse dinamiche, per cui non preoccuparti.


2. Con un provvedimento di TEMPORANEA INIDONEITA', se supero i 2 anni d'aspettativa come noto verrò posto in congedo ma, preso atto del post di <<Beppebo68>> (ovvero che l'INPS sta rivedendo l'approccio nei confronti dei congedati senza decreto d'infermità permanente -che mi preoccupa non poco essendo io un single monoreddito) avrò diritto al percepimento della pensione (ho 35 anni di servizio effettivi) se la CMO non mi decreta l'INIDONEITA PERMANENTE?

3. Se dovessi essere inviato all'ultimo alla CMO (ovvero prima dello scadere del 2° anno d'aspettativa) e questa, tenuto conto di quanto certificato dalla ASL di competenza, mi dovesse continuare a prescrivere la TEMPORANEA INIDONEITA' per quanto tempo ancora dovrei rimanere senza retribuzione?

Dal 19° al 24° di sicuro qualora non sia stata presentata la domanda di riconoscimento causa di servizio, è evidente che l'ulteriore concessione di aspettativa è una prerogativa della CMO.



Superfluo da parte mia evidenziare il fatto che la mia cardiopatia (che non dovrebbe essere soggetta a stress psicofisici secondo tutte le indicazioni ASL rilasciatemi in questi anni da cardiologi e cardiochirurghi) è messa a dura prova da uno stato d'ansia continuo alimentato sia dalla patologia accessoria che sta decretando la mia temporanea inidoneità, sia da questo stato di limbo in qui mi trovo con la preoccupazione di perdere l'unico reddito di sopravvivenza.

Un suggerimento, segnala per iscritto al tuo Comando di essere monoredito e che alla data ________superando l'aspettativa continuata di giorni 365 andrai in decurtazione stipendiale del 50%, che tale situazione economica sarebbe difficoltosa da sostenere per fronteggiare le proprie spese, inoltre in considerazione del proprio quadro sanitario già certificato da uffici ASL considerata la "cronicizzazione", chiedo di essere inviato e valutato quanto prima dalla CMO competente,affinché venga valutata la mia idoneità al servizio.


Per il resto stai tranquillo.

Ti allego per conoscenza copia circolare "aspettativa" dai una letta che ti chiarisce molti dubbi.

La pensione non è in discussione... riguardati e pensa a stare bene.

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Carpe_diem
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Re: RIFORMA O CESSAZIONE DAL SERVIZIO?

Messaggio da Carpe_diem »

Gentile "Nonno",
innanzitutto grazie per la sollecita risposta.
Allora:

Quando dici non riconosciuta ti riferisci al diniego del comitato di verifica ?
Si!

Per il contagio Covid è stato fatto un modello ML /C ?
Il primo provvedimento medico legale che decreta la temporanea inidoneità per "xxx in esiti di COVID-19" è redatto su modello ML/DSS dell'Infermeria Presidiaria di competenza.

Più che affidarti a tuoi calcoli chiedi al tuo ufficio l'esatta posizione dei giorni fin'ora fruiti in aspettativa.
Ho già chiesto il "saldo" dei giorni fruiti nel quinquennio. Nel frattempo, basandomi sulle istruzioni presenti nel documento che gentilmente mi hai fornito, ho verificato e ti confermo che a metà marzo arrivo a 365 gg. d'aspettativa fruiti nel quinquennio.

"Nonno" scusami se insisto ma ho bisogno di un conforto normativo riguardo questa domanda alla quale vorrei una risposta che mi tranquillizzi proprio perchè non penso di avanzare domanda di "causa di servizio" per l'attuale patologia, anche se so che mi tutelerebbe "provvisoriamente" sotto il profilo retributivo fino al termine dei 2 anni d'aspettativa. Questo perchè se non mi hanno riconosciuto in "nesso causale" per l'infermità alla quale mi hanno attribuito comunque una categoria A/8 (d'anno d'organo) figuriamoci questa attuale.


Domanda:

Se sia l'Infermeria Presidiaria sia la CMO (quando sarò da loro visitato) continuano a decretare la mia "TEMPORANEA INIDONEITA', una volta superati i 2 anni d'aspettativa (rife. disposizioni Min. Difesa del 17/01/2014 prot. 10977 ) verrò "DISPENSATO DAL SERVIZIO". Dunque l'INPS potrebbe non riconoscermi la pensione in assenza di un decreto definitivo di NON IDONEITA' PERMANENTE?
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