Riforma del personale militare, tre mesi di assegni e mancata corresponsione dei relativi tre ratei di tredicesima

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antoniomlg
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Re: Riforma del personale militare, tre mesi di assegni e mancata corresponsione dei relativi tre ratei di tredicesima

Messaggio da antoniomlg »

In ogni caso vige la prescrizione di 5 anni

ciao


Aquila

Re: Riforma del personale militare, tre mesi di assegni e mancata corresponsione dei relativi tre ratei di tredicesima

Messaggio da Aquila »

....chiedo venia, avevo messo 3 anziché...
5, causa...copia e incolla, dall'autore iniziale.
Lo scrivente ha da poco superato i 5 anni, ma se fosse vero dei 3 ratei non attribuiti, farò ricorso tramite legale e nel caso...chiedo i danni al responsabile del mio procedimento pensionistico...errato.
Spazio1999
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Re: Riforma del personale militare, tre mesi di assegni e mancata corresponsione dei relativi tre ratei di tredicesima

Messaggio da Spazio1999 »

Ciao Aquila, come ho già precisato alcuni post addietro (il 14 gennaio) è bene sapere che il diritto alla tredicesima mensilità si prescrive in 3 anni, come chiarito dalla Corte di Cassazione - sezione Lavoro - con la sentenza 4687/2019. Stando al fatto che, da quanto dichiarato dal CNAEI, è da aprile 2019 che l'Ente militare non corrisponde più i tre ratei, se ne deduce che in prescrizione sono già tutti quelli che sono stati riformati da maggio 2019, mentre durante il 2023 scatterà la prescrizione per chi è stato riformato nel 2020. E' chiaro che gli estremi per un ricorso ci siano tutti, non è chiaro perchè in tutti questi anni non è successo nulla per porre rimedio a questo problema. Infatti alcuni miei i colleghi che nel 2022 sono stati riformati, a dicembre hanno percepito solo i ratei di tredicesima della pensione e non gli ulteriori 3 ratei relativi ai tre mesi di assegni interi, che continuano a non essere corrisposti. Da sottolineare il fatto che, per legge, i ratei vanno pagati entro il 31 dicembre dell'anno in cui sono stati maturati... questo perche devono far parte dei redditi di quell'anno ed essere tassati a tassazione corrente (tassazione massima che nel 2019, 2020 e 2021 era del 38% e dal 2022 del 35%)... Quando pagheranno, perchè prima o poi dovranno corrispondere il dovuto, lo faranno applicando la tassazione separata (= aliquota media anni precedenti) quella riportata in alto sul cedolino di pensione, che ovviamente è più bassa di circa 10 punti percentuali, con un evidente danno erariale. Facendo un calcolo approssimativo, il danno potrebbe ammontare a 7000/8000 euro l'anno... ho considerato un centinaio di riformati l'anno e un importo di 700 euro lordi per ogni riformato e penso di essermi tenuto basso. Quindi sono cifre forse non rilevanti (21000/24000) ma di cui qualcuno dovrebbe risponderne di tasca propria... Il fatto che l'Inps abbia ammesso di essere l'obbligato ma che, tuttora, non provveda a corrispondere quanto dovuto resta un mistero. Da come la vedo io sarebbe bastato che il CNAEI avesse comunicato gli importi corrisposti in questi 3 mesi escludendoli dal CU/20XX, pagandoli fuori busta ovviamente, e l'Inps li avesse inseriti nella scheda fiscale dell'interessato facendole figurare così nel suo CU/20XX. In questo modo sarebbero risultati sia i tre mesi di cui all'art. 58, sia i redditi effettivamente corrisposti, automaticamente l'Inps avrebbe calcolato la corretta tredicesima al 31 dicembre 20XX senza creare un tale disservizio. Magari qualche esperto potrebbe esprimersi in merito sulla fattibilità di questa soluzione. A questo punto non resta che aspettare...
Pietro
Bigon
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Re: Riforma del personale militare, tre mesi di assegni e mancata corresponsione dei relativi tre ratei di tredicesima

Messaggio da Bigon »

Giorno 31 gennaio tramite il servizio ""Inps risponde""ho inviato l'ennesimo reclamo allegando la nota che il CIAN all'epoca aveva inviato al polo unico Inps di Viterbo ove disponeva ""DEVONO ESSERE CORRISPOSTI I RATEI DI TREDICESIMA COME STABILITO DALLA CIRCOLARE N. 927 DATATA 30/12/1966 DEL DIPARTIMENTO GENERALE DEL TESORO"", inoltre ho pure allegato il modello TE08 anno 2020 e statini pensione 2020, ricordando lor signori che essendo stato riformato in data 18/12/2019, l'INPS ha omesso le disposizioni impartite dal CIAN per cui allo scrivente nell'anno 2020 sono stati liquidati 9 ratei di tredicesima. Ieri mattina 2 febbraio sono stato contattato al cellulare da un impiegato Inps che a quanto riferitomi gestisce il settore sulle tredicesime e voleva capire meglio la situazione, la sua risposta "" INVIERÒ IL TUTTO A CHI DI COMPETENZA"" senza dare riscontro per iscritto al mio reclamo. Da premettere che già il 17 gennaio avevo inviato un altro reclamo all'email prestazioni pensionisticheeprevidenziali.guardiadifinanza@inps.it ma non ho avuto nessuna risposta. Aspetto fino al 28 febbraio l'evolversi della risposta ricevuta dopodiché andrò di PEC alla Direzione Generale, al polo unico di Viterbo che ha trattato la mia pratica e per conoscenza al CIAN allegando tutte le richieste effettuate a partire da aprile 2022. Saluti
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antoniomlg
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Re: Riforma del personale militare, tre mesi di assegni e mancata corresponsione dei relativi tre ratei di tredicesima

Messaggio da antoniomlg »

Aquila ha scritto: ven feb 03, 2023 8:02 pm ....chiedo venia, avevo messo 3 anziché...
5, causa...copia e incolla, dall'autore iniziale.
Lo scrivente ha da poco superato i 5 anni, ma se fosse vero dei 3 ratei non attribuiti, farò ricorso tramite legale e nel caso...chiedo i danni al responsabile del mio procedimento pensionistico...errato.
Scusa cosa intendi con scrivere "se fosse vero" ??

tieni presente che si parla di tre ratei di mensilità di stipendio,,,
per cui credo che non vale la pena economicamente fare un ricorso,,,

grazie
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antoniomlg
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Re: Riforma del personale militare, tre mesi di assegni e mancata corresponsione dei relativi tre ratei di tredicesima

Messaggio da antoniomlg »

Spazio1999 ha scritto: ven feb 03, 2023 9:49 pm Ciao Aquila, come ho già precisato alcuni post addietro (il 14 gennaio) è bene sapere che il diritto alla tredicesima mensilità si prescrive in 3 anni, come chiarito dalla Corte di Cassazione - sezione Lavoro - con la sentenza 4687/2019. Stando al fatto che, da quanto dichiarato dal CNAEI, è da aprile 2019 che l'Ente militare non corrisponde più i tre ratei, se ne deduce che in prescrizione sono già tutti quelli che sono stati riformati da maggio 2019, mentre durante il 2023 scatterà la prescrizione per chi è stato riformato nel 2020. E' chiaro che gli estremi per un ricorso ci siano tutti, non è chiaro perchè in tutti questi anni non è successo nulla per porre rimedio a questo problema. Infatti alcuni miei i colleghi che nel 2022 sono stati riformati, a dicembre hanno percepito solo i ratei di tredicesima della pensione e non gli ulteriori 3 ratei relativi ai tre mesi di assegni interi, che continuano a non essere corrisposti. Da sottolineare il fatto che, per legge, i ratei vanno pagati entro il 31 dicembre dell'anno in cui sono stati maturati... questo perche devono far parte dei redditi di quell'anno ed essere tassati a tassazione corrente (tassazione massima che nel 2019, 2020 e 2021 era del 38% e dal 2022 del 35%)... Quando pagheranno, perchè prima o poi dovranno corrispondere il dovuto, lo faranno applicando la tassazione separata (= aliquota media anni precedenti) quella riportata in alto sul cedolino di pensione, che ovviamente è più bassa di circa 10 punti percentuali, con un evidente danno erariale. Facendo un calcolo approssimativo, il danno potrebbe ammontare a 7000/8000 euro l'anno... ho considerato un centinaio di riformati l'anno e un importo di 700 euro lordi per ogni riformato e penso di essermi tenuto basso. Quindi sono cifre forse non rilevanti (21000/24000) ma di cui qualcuno dovrebbe risponderne di tasca propria... Il fatto che l'Inps abbia ammesso di essere l'obbligato ma che, tuttora, non provveda a corrispondere quanto dovuto resta un mistero. Da come la vedo io sarebbe bastato che il CNAEI avesse comunicato gli importi corrisposti in questi 3 mesi escludendoli dal CU/20XX, pagandoli fuori busta ovviamente, e l'Inps li avesse inseriti nella scheda fiscale dell'interessato facendole figurare così nel suo CU/20XX. In questo modo sarebbero risultati sia i tre mesi di cui all'art. 58, sia i redditi effettivamente corrisposti, automaticamente l'Inps avrebbe calcolato la corretta tredicesima al 31 dicembre 20XX senza creare un tale disservizio. Magari qualche esperto potrebbe esprimersi in merito sulla fattibilità di questa soluzione. A questo punto non resta che aspettare...
Pietro
Scusami ma secondo me sei in errore...

leggendo tutta la sentenza e soffermandosi al punto 6 di essa, si chiarisce il contrario.
6. Sulla scia di tali principi, è stato quindi osservato (vedi Cass. 9/4/2003 n. 5535) come le prescrizioni contemplate dagli artt. 2954 e ss. c.c. trovino il loro fondamento sul presupposto che in numerosi rapporti della vita quotidiana il pagamento suole avvenire con una certa immediatezza sicché il decorso di un breve periodo di tempo (sei mesi, un anno o tre anni) fa presumere l’estinzione del debito, determinando una inversione dell’onere della prova con la possibilità che tale presunzione sia vinta mediante gli strumenti processuali descritti (confessione giudiziale del datore di lavoro o deferimento allo stesso del giuramento decisorio).

Proprio in ragione della ripetitività dei pagamenti, e della ratio che sottende la norma, volta a risolvere questioni attinenti a rapporti commerciali, professionali o di lavoro, mediante la predisposizione del descritto meccanismo processuale, deve escludersi che il T.F.R. possa ritenersi assoggettato alla invocata prescrizione presuntiva.

Si tratta, infatti, di pagamento che si esaurisce in un unico atto al momento di cessazione del rapporto, non ha natura periodica e non è strettamente connesso all’esecuzione della prestazione, in quanto tale.

L’emolumento considerato non appare, pertanto, assoggettabile alla disciplina invocata dalla ricorrente, come del resto anche affermato in recenti approdi da questa Corte, secondo cui non è ammissibile l’eccezione di prescrizione presuntiva del credito al trattamento di fine rapporto di lavoro (vedi Cass. 14/3/2017 n. 6522, ed in motivazione, Cass. n. 9509/2012).
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antoniomlg
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Re: Riforma del personale militare, tre mesi di assegni e mancata corresponsione dei relativi tre ratei di tredicesima

Messaggio da antoniomlg »

Bigon ha scritto: ven feb 03, 2023 11:28 pm Giorno 31 gennaio tramite il servizio ""Inps risponde""ho inviato l'ennesimo reclamo allegando la nota che il CIAN all'epoca aveva inviato al polo unico Inps di Viterbo ove disponeva ""DEVONO ESSERE CORRISPOSTI I RATEI DI TREDICESIMA COME STABILITO DALLA CIRCOLARE N. 927 DATATA 30/12/1966 DEL DIPARTIMENTO GENERALE DEL TESORO"", inoltre ho pure allegato il modello TE08 anno 2020 e statini pensione 2020, ricordando lor signori che essendo stato riformato in data 18/12/2019, l'INPS ha omesso le disposizioni impartite dal CIAN per cui allo scrivente nell'anno 2020 sono stati liquidati 9 ratei di tredicesima. Ieri mattina 2 febbraio sono stato contattato al cellulare da un impiegato Inps che a quanto riferitomi gestisce il settore sulle tredicesime e voleva capire meglio la situazione, la sua risposta "" INVIERÒ IL TUTTO A CHI DI COMPETENZA"" senza dare riscontro per iscritto al mio reclamo. Da premettere che già il 17 gennaio avevo inviato un altro reclamo all'email prestazioni pensionisticheeprevidenziali.guardiadifinanza@inps.it ma non ho avuto nessuna risposta. Aspetto fino al 28 febbraio l'evolversi della risposta ricevuta dopodiché andrò di PEC alla Direzione Generale, al polo unico di Viterbo che ha trattato la mia pratica e per conoscenza al CIAN allegando tutte le richieste effettuate a partire da aprile 2022. Saluti
come ho già scritto ho interessato le alte sfere dei Ministeri, ad iniziare dal ministro della Difesa,

si potrebbe avere la nota del CIAN, ed la circolare 927. ?

grazie
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Re: Riforma del personale militare, tre mesi di assegni e mancata corresponsione dei relativi tre ratei di tredicesima

Messaggio da Spazio1999 »

Ciao Antonio, ho riportato i risultati di una ricerca su Google. Vedasi i seguenti link:
https://www.canellacamaiora.it/lavorato ... /#indice-5
https://www.laleggepertutti.it/275790_q ... ordicesima
https://www.studiocataldi.it/articoli/3 ... azione.asp
Come al solito tanta confusione e tanto lavoro per gli avvocati...
L'unica soluzione, a scanso di equivoci, è un atto di messa in mora che interrompa la prescrizione (da fare per sicurezza entro i tre anni).
Pietro
Angelo98
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Re: Riforma del personale militare, tre mesi di assegni e mancata corresponsione dei relativi tre ratei di tredicesima

Messaggio da Angelo98 »

Fai attenzione Spazio1999, Tu continui a citare una forma di prescrizione, che in primo luogo è PRESUNTIVA (e non già estintiva, con tutte le conseguenze del caso) e poi riguarda esclusivamente i CREDITI DI LAVORO (art.2956 cc. n.1), quindi non può di certo estendersi, neanche analogicamente, alle PENSIONI.
Inoltre, a parte il regime del tutto marginale delle prescrizioni PRESUNTIVE, esiste una legge SPECIALE proprio per retribuzioni e pensioni dello Stato, l’unica applicabile, cioè il RDL 395/1939 più volte modificato nel tempo, che prevede oggi la prescrizione QUINQUENNALE.
Di conseguenza, sono 5 e non 3 gli anni di riferimento: la decorrenza, però, per evitare problemi, è meglio farla risalire alla DATA DI RIFORMA, perché anche la scadenza dei tre mesi successivi si potrebbe prestare a qualche dubbio.
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Re: Riforma del personale militare, tre mesi di assegni e mancata corresponsione dei relativi tre ratei di tredicesima

Messaggio da Bigon »

antoniomlg ha scritto: sab feb 04, 2023 6:41 am
Bigon ha scritto: ven feb 03, 2023 11:28 pm Giorno 31 gennaio tramite il servizio ""Inps risponde""ho inviato l'ennesimo reclamo allegando la nota che il CIAN all'epoca aveva inviato al polo unico Inps di Viterbo ove disponeva ""DEVONO ESSERE CORRISPOSTI I RATEI DI TREDICESIMA COME STABILITO DALLA CIRCOLARE N. 927 DATATA 30/12/1966 DEL DIPARTIMENTO GENERALE DEL TESORO"", inoltre ho pure allegato il modello TE08 anno 2020 e statini pensione 2020, ricordando lor signori che essendo stato riformato in data 18/12/2019, l'INPS ha omesso le disposizioni impartite dal CIAN per cui allo scrivente nell'anno 2020 sono stati liquidati 9 ratei di tredicesima. Ieri mattina 2 febbraio sono stato contattato al cellulare da un impiegato Inps che a quanto riferitomi gestisce il settore sulle tredicesime e voleva capire meglio la situazione, la sua risposta "" INVIERÒ IL TUTTO A CHI DI COMPETENZA"" senza dare riscontro per iscritto al mio reclamo. Da premettere che già il 17 gennaio avevo inviato un altro reclamo all'email prestazioni pensionisticheeprevidenziali.guardiadifinanza@inps.it ma non ho avuto nessuna risposta. Aspetto fino al 28 febbraio l'evolversi della risposta ricevuta dopodiché andrò di PEC alla Direzione Generale, al polo unico di Viterbo che ha trattato la mia pratica e per conoscenza al CIAN allegando tutte le richieste effettuate a partire da aprile 2022. Saluti
come ho già scritto ho interessato le alte sfere dei Ministeri, ad iniziare dal ministro della Difesa,

si potrebbe avere la nota del CIAN, ed la circolare 927. ?

grazie
La circolare 927 non riesco a trovarla anche perché credo che sia errata (errore di battitura 1966) la data di rilascio, la nota del CIAN cercherò di allegarla in giornata. Saluti
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Re: Riforma del personale militare, tre mesi di assegni e mancata corresponsione dei relativi tre ratei di tredicesima

Messaggio da Spazio1999 »

Ciao Angelo, io ho dei dubbi sul fatto che i tre ratei di tredicesima in argomento rientrino nel regime pensionistico, l'art. 58 li definisce "assegni pari a quelli di attivita'". Presumo che anche ai relativi ratei debba estendersi tale definizione. Da qui anche i miei dubbi sulla competenza che ricadrebbe sull'Inps...
In ogni caso, meglio 5 che 3. Mi scuso se ho riferito una cosa sbagliata in merito alla prescrizone.
Pietro
Angelo98
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Re: Riforma del personale militare, tre mesi di assegni e mancata corresponsione dei relativi tre ratei di tredicesima

Messaggio da Angelo98 »

La prescrizione (estintiva) resta quinquennale anche laddove si trattasse di 3 ratei di tredicesima sugli “stipendi” e non sulla pensione, ai sensi del ripetuto RDL 395/1939.
Ribadito questo, va preso peraltro atto che il Tuo dubbio si rivela in qualche modo legittimo, in quanto sugli interi assegni di attività potrebbe trovare certamente cittadinanza anche la relativa quota parte di 13ma.
Ancora, è altrettanto indubbio che l’art.94, ultimo comma, DPR 1092/1973, disponga la corresponsione della 13ma SULLA PENSIONE IN GODIMENTO ANCHE PER IL PERIODO DEI TRE MESI COPERTI DA ASSEGNI DI ATTIVITÀ, ai sensi del precedente art.58, in cui per l’appunto la pensione è sospesa.
Ora delle due l’una: 1) o il legislatore, con l’ultimo comma dell’art.94 dpr 1092/73 ha voluto attribuire solo i tre ratei di 13ma sulla PENSIONE, “togliendoli” in deroga dai 3 mesi diASSEGNI INTERI DI ATTIVITÀ; 2) oppure ha voluto concedere i ratei di 13ma su entrambi i benefici, cioè a dire sia sugli assegni di attività e sia sulla pensione, scelta che francamente mi sembrerebbe eccessiva.
La questione merita un attento approfondimento.
Infine, ritengo che la vicenda debba essere trattata in tutte le Sezioni, nonostante i soliti richiami strambi, ripetitivi ed inopportuni del piantone h.24, proprietario del blog, improntati sempre ad incomprensibili criteri personalissimi, in quanto sono ormai certo che l’omissione dei tre ratei in oggetto riguardi in realtà I RIFORMATI DI TUTTE LE FF.OO. e delle FF.AA.. Solo così,dunque, avremmo un quadro preciso e realistico dell’estensione della problematica
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Re: Riforma del personale militare, tre mesi di assegni e mancata corresponsione dei relativi tre ratei di tredicesima

Messaggio da Spazio1999 »

Ciao Angelo, ho postato in tutte e tre le categorie ma con mia sorpresa la problematica è appena accennata in Esercito, nessun riscontro da parte di Marina ed Aeronautica nelle rispettive rubriche.
La legge dice chiaramente che la 13^ non puo essere concessa per oltre 12 mensilità e quindi i due periodi non si possono sommare. C'è da fare una precisazione, come viene calcolata la tredicesima spettante?... Da quello che ho trovato in rete la 13^ è proporzionata al reddito percepito che solitamente corrisponde allo stipendio/pensione annuali lordi (alla data del 1° dicembre dell'anno in corso). Un punto importante è questo: "la 13^ corrisponde a: 1/12 della retribuzione lorda annuale e deve essere calcolato sugli effettivi mesi di lavoro effettuati.
Ora è evidente che i tre mesi di assegni interi non sono mesi di lavoro effettuati, in quanto giuridicamente si è in pensione, ma l'art. 58 li considera pari agli stipendi in attività di servizio.
Nel mio caso poi, coincidendo con gennaio febbraio e marzo 2021, hanno prodotto un reddito (ben distinguibile) che è stato certificato con il rilascio del CU/2022 (emesso dal CUSI) dove vengono indicati 80 gg "lavorativi", a fronte del CU dell' INPS in cui vengono indicati i restanti 285 gg indicati come "pensione" (tot. 365 gg).
Due periodi distinti e separati, quindi, che non sono considerati "pensione" ne dall'Inps ne del dal CUSI. Facendo reddito (i due periodi distinti e separati) danno il diritto a percepire anche relativi ratei di 13^ (distinti e separati), è infatti dal reddito percepito che scaturisce il diritto alla 13^ e non dalla posizione giuridica. Tanto ho preso, tanto deve essere il rateo. Trovo strano che se ho percepito 100 di stipendio, i ratei vengano calcolati come se avessi percepito 90 di pensione tenendo conto anche dell'ultima mia osservazione in calce.
L'art. 94 ci fa capire che i ratei spettano al riformato, quindi, o spettano in base al reddito percepito o in base alla pensione annua lorda. Faccio notare però una cosa l'art. 94 parla di "calcolo del rateo" che deve tener conto, in regime pensionistico, del periodo di sospenzione... "calcolare un rateo" e "corrispondere i ratei" sono due concetti diversi. Calcolare, significa quantificare a quanto ammonta il rateo maturato (inteso come 1/dodicesimo) corrispondere, significa pagare tanti dodicesimi quanti sono i mesi maturati. Non voglio dilungarmi ulteriormente, solo un ultima osservazione: Se tu INPS ritieni che i riformati siano in questi tre mesi in pensione, dovresti certificarlo nel CU/20XX indicando 365 gg di pensione... ecco perchè ho ipotizzato che la procedura corretta sarebbe stata non emettere CU per i mesi di assegni interi di cui all'art 58, pagare i tre mesi fuori busta e farli inserire nella scheda fiscale dell'INPS. Se cosi non hanno proceduto allora i ratei vanno distinti e separati, e conteggiati in base al reddito corrisposto. Pietro
Spero di essere riuscito ad essere comprensibile... lol
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Re: Riforma del personale militare, tre mesi di assegni e mancata corresponsione dei relativi tre ratei di tredicesima

Messaggio da NavySeals »

Ciao Spazio, dai documenti appena visti di un amico, ti confermo che AM, riformato metà aprile 2015, ha pagato i 3 ratei stipendiali (sino metà luglio 2015), che INPS è subentrtata come pensione da metà luglio, che ha avuto i 2 CU...ma che l'unica 13sima percepita è di INPS, da metà luglio in poi. Per i 3 mesi, quindi, nessuna 13sima. Come quiella storia del cane che aveva 2 padroni e alla fine morì dalla fame perchè nessuno dei due gli dava da mangiare...

Vista la prescrizione di 3 anni, presumo debba subire la rapina, a meno che visto che era un atto dovuto, ci possa essere qualche cavillo... Attendiamo sviluppi. Penso che il problema sia comune a tanti,a questo punto.
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Re: Riforma del personale militare, tre mesi di assegni e mancata corresponsione dei relativi tre ratei di tredicesima

Messaggio da Spazio1999 »

Ciao NavySeals,
Angelo98 ha giustamente precisato che la prescrizione è di 5 anni, nel caso del collega non cambia nulla visto che sono passati 7 anni dalla riforma... l'art. 94 recita:
"Per il personale militare al quale e' applicabile l'articolo 58, il rateo della tredicesima mensilita' e' calcolato in rapporto al trattamento di quiescenza anche per il periodo durante il quale il trattamento stesso e' sospeso".
Mi sembra di capire che i ratei competono al personale riformato, perchè il dubbio poteva essere questo, cioè che gli Enti, Militare o Previdenziale, non ritengono che tali ratei debbano essere corrisposti.
Da sottolineare una cosa importante... verifica se il collega era in riduzione totale di stipendio alla data della riforma (per aver superato i 18 mesi di aspettativa) perchè se non ricordo male i tre mesi di assegni interi (art. 58) sono legati a questo, se eri al 50% dello stipendio anche le tre mensilità aggiuntive lo erano, se si era a zero stipendio... zero anche nei tre mesi successivi alla riforma (di conseguenza anche i ratei di 13^ seguivano la stessa sorte). Ripeto, sempre che non ricordi male (ho gestito la F.A. dal lontano 2001 al 2007). Mi scuso se lo dico solo ora, ma il tuo post mi ha fatto rivenire in mente questo importante elemento.
L'Inps, però, ha più volte dichiarato che la Direzione Generale sta provvedendo a pagare tali competenze anche se, ad oggi, a distanza di anni non si vede giorno.
Attendiamo sviluppi dato che ora grazie all'interessamento di Antoniomlg, a cui rivolgo anche i miei ringraziamenti, le acque si sono smosse ...
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