Previdenza complementare
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Previdenza complementare
Messaggio da Gianfranco64 »
Quasi archiviato l’art. 54, gli studi legali stanno puntando ai ricorsi per la mancata attuazione della previdenza complementare.
Poiché è stato appurate già con le prime sentenze, che tali ricorsi non possono intervenire sulla variazione del sistema pensionistico, ovvero non può essere esteso il sistema pensionistico retributivo, la vincita del ricorso potrà essere basata sola quantificazione e risarcimento di un danno economico.
Poiché sempre di risarcimento si tratta, conviene sempre partecipare al ricorso.
La domanda che mi pongo e questa: se la pensione integrativa, sia pur non definita nei suoi dettagli, in quanto mai discussa ed approvata, doveva partire dal 01.01.1996. Come mai tutti i ricorsi sono basati sul sistema pensionistico misto, escludendo chi era nel sistema retributivo.
Un retributivo dal 1996 al 2020 avrebbe lavorato per altri 24 anni, inoltre dal 2011 è rientrato nel sistema misto.
Non sono sicuro che nel caso di attuazione della previdenza complementare dal 1996 ci sarebbe stata questa differenza, credo invece che sarebbe stata attuata per tutti quelli in servizio.
Vi prego di risparmiarvi dal commento , i retributivi prendono troppo, cosa vogliono ancora.
Io sto chiedendo un parere giuridico sul diritto.
Da quanto mi risulta , la pensione integrativa è stata attuata per il comparto scuola. Se qualcuno ha contatti con tale comparto, mi piacerebbe sapere se nella loro attuazione sia stata prevista solo per i misti o per tutti quelli che erano al lavoro.
Poiché è stato appurate già con le prime sentenze, che tali ricorsi non possono intervenire sulla variazione del sistema pensionistico, ovvero non può essere esteso il sistema pensionistico retributivo, la vincita del ricorso potrà essere basata sola quantificazione e risarcimento di un danno economico.
Poiché sempre di risarcimento si tratta, conviene sempre partecipare al ricorso.
La domanda che mi pongo e questa: se la pensione integrativa, sia pur non definita nei suoi dettagli, in quanto mai discussa ed approvata, doveva partire dal 01.01.1996. Come mai tutti i ricorsi sono basati sul sistema pensionistico misto, escludendo chi era nel sistema retributivo.
Un retributivo dal 1996 al 2020 avrebbe lavorato per altri 24 anni, inoltre dal 2011 è rientrato nel sistema misto.
Non sono sicuro che nel caso di attuazione della previdenza complementare dal 1996 ci sarebbe stata questa differenza, credo invece che sarebbe stata attuata per tutti quelli in servizio.
Vi prego di risparmiarvi dal commento , i retributivi prendono troppo, cosa vogliono ancora.
Io sto chiedendo un parere giuridico sul diritto.
Da quanto mi risulta , la pensione integrativa è stata attuata per il comparto scuola. Se qualcuno ha contatti con tale comparto, mi piacerebbe sapere se nella loro attuazione sia stata prevista solo per i misti o per tutti quelli che erano al lavoro.
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Re: Previdenza complementare
Messaggio da Gianfranco64 »
Ho guardato su internet ed ho visto che siamo solo noi del comparto e gli avvocati a non avere un previdenza integrativa.
Mentre nell’Arma la chiamano cassa ufficiali, per la Guardia di Finanza, quella istituita nel 1934 si chiama previdenza complementare, vero che entrambi gli istituti non hanno una integrazione esterna sul versato, quindi non hanno le caratteristiche dei fondi pensione contrattualizzati.
Ora mi sorge un dubbio di chi sia la responsabilità della mancata attuazione della previdenza complementare.
Dell’INPS ? Mi sembra che sia un ente gestionale amministrativo che tratta il sistema previdenziale in vigore.
Del Governo? Credo che abbia autorizzato la creazione dei fondi pensione integrativa.
Dei Ministeri, difesa ed Interno?
Dei sindacati? Non hanno chiesto mai l’inserimento della pensione integrativa nei contratti stipulati dal 1996 ad oggi.
Quindi, la richiesta del risarcimento del danno indicato nel ricorso, a chi va indirizzata?
Mentre nell’Arma la chiamano cassa ufficiali, per la Guardia di Finanza, quella istituita nel 1934 si chiama previdenza complementare, vero che entrambi gli istituti non hanno una integrazione esterna sul versato, quindi non hanno le caratteristiche dei fondi pensione contrattualizzati.
Ora mi sorge un dubbio di chi sia la responsabilità della mancata attuazione della previdenza complementare.
Dell’INPS ? Mi sembra che sia un ente gestionale amministrativo che tratta il sistema previdenziale in vigore.
Del Governo? Credo che abbia autorizzato la creazione dei fondi pensione integrativa.
Dei Ministeri, difesa ed Interno?
Dei sindacati? Non hanno chiesto mai l’inserimento della pensione integrativa nei contratti stipulati dal 1996 ad oggi.
Quindi, la richiesta del risarcimento del danno indicato nel ricorso, a chi va indirizzata?
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Re: Previdenza complementare
Messaggio da VincentVega »
Da quanto ne so', quando nel 1996 ci fu' la riforma delle pensioni fu' prevista la possibilita' per i lavoratori di far confluire i contributi versati in un fondo di previdenza complementare.
Per i privati fu' attuato subito, per i dipendenti pubblici ogni amministrazione avrebbe dovuto provvedere.
Per il Ministero dell'Interno penso che non sarebbe stato neanche difficile farlo, perche' abbiamo gia' un Fondo Assistenza, c'era solo da implementare la parte previdenziale, ma non e' stato fatto...
Il motivo presumo sia da ricercare sul fatto che il versamento dei contributi di fatto non sia avvenuto, era solo fatto sulla carta.
Lessi anche degli articoli del direttore dell'Inps, che, dopo la chiusura dell'Inpdap, si lamentava del fatto che il Governo avrebbe dovuto versare i fondi dei contributi nelle casse dell'Inps, per sanare i conti... cosa che ovviamente non e' avvenuta.
Penso sia questo il motivo perche' quando si va' in pensione ci sono delle stranezze nel completare e ricostruire il montante contributivo ed i versamenti fatti.... se fossero gia' stati comunicati all'Inps questa avrebbe avuto subito la situazione completa ed aggiornata.
La carenza cronica di fondi penso che abbia comportato un reale versamento solo nel momento in cui qualcuno vada in pensione, in modo da diluire nel tempo l'ammanco e non azzerare i fondi a disposizione del Ministero.
La mancata creazione di un fondo pensione complementare ha permesso di mantenere questa situazione per anni, pero' ha arrecato un danno al dipendente, perche' la rivalutazione anno per anno sarebbe stata maggiore, rispetto allo 0% riconosciutoci oggi.
Secondo me ci dovrebbe essere un ricorso che prenda in esame anche quest'aspetto, perche' con le modifiche che ci sono state nel tempo, non e' piu' lo Stato a pagarti la pensione, ma e' lo stesso dipendente (ed il datore di lavoro) che se la paga da solo.
Si e' allungata la data di pensionamento, il montante versato viene diviso per gli anni di vita restanti (secondo statistiche), rivalutazioni allo 0% e la PAL e' il risultato di questa divisione.
E' raro trovare persone che vivono piu' delle aspettative di vita (con il covid poi...) e se una persona muore prima della pensione, e non ha ne' moglie ne' figli il montante versato viene restituito agli eredi ? Non penso...
La previdenza e' diventata soltanto un risparmio forzato, obbligatorio, gestito dallo Stato, che te lo restituisce quando vai in pensione, il sistema si compensa da se' (a vantaggio dello Stato) e non viene dato nulla di piu' al lavoratore pensionato.
Quando sento dire "ringrazia lo Stato che ancora te la paga" mi arrabbio un po', perche' alla fine ci restituisce, senza interessi, soldi nostri tenuti a loro disposizione per 30-35 anni prima della pensione, ed altri 10-20 anni (a scalare e sempre tassati) fin quando non moriamo.
Per i privati fu' attuato subito, per i dipendenti pubblici ogni amministrazione avrebbe dovuto provvedere.
Per il Ministero dell'Interno penso che non sarebbe stato neanche difficile farlo, perche' abbiamo gia' un Fondo Assistenza, c'era solo da implementare la parte previdenziale, ma non e' stato fatto...
Il motivo presumo sia da ricercare sul fatto che il versamento dei contributi di fatto non sia avvenuto, era solo fatto sulla carta.
Lessi anche degli articoli del direttore dell'Inps, che, dopo la chiusura dell'Inpdap, si lamentava del fatto che il Governo avrebbe dovuto versare i fondi dei contributi nelle casse dell'Inps, per sanare i conti... cosa che ovviamente non e' avvenuta.
Penso sia questo il motivo perche' quando si va' in pensione ci sono delle stranezze nel completare e ricostruire il montante contributivo ed i versamenti fatti.... se fossero gia' stati comunicati all'Inps questa avrebbe avuto subito la situazione completa ed aggiornata.
La carenza cronica di fondi penso che abbia comportato un reale versamento solo nel momento in cui qualcuno vada in pensione, in modo da diluire nel tempo l'ammanco e non azzerare i fondi a disposizione del Ministero.
La mancata creazione di un fondo pensione complementare ha permesso di mantenere questa situazione per anni, pero' ha arrecato un danno al dipendente, perche' la rivalutazione anno per anno sarebbe stata maggiore, rispetto allo 0% riconosciutoci oggi.
Secondo me ci dovrebbe essere un ricorso che prenda in esame anche quest'aspetto, perche' con le modifiche che ci sono state nel tempo, non e' piu' lo Stato a pagarti la pensione, ma e' lo stesso dipendente (ed il datore di lavoro) che se la paga da solo.
Si e' allungata la data di pensionamento, il montante versato viene diviso per gli anni di vita restanti (secondo statistiche), rivalutazioni allo 0% e la PAL e' il risultato di questa divisione.
E' raro trovare persone che vivono piu' delle aspettative di vita (con il covid poi...) e se una persona muore prima della pensione, e non ha ne' moglie ne' figli il montante versato viene restituito agli eredi ? Non penso...
La previdenza e' diventata soltanto un risparmio forzato, obbligatorio, gestito dallo Stato, che te lo restituisce quando vai in pensione, il sistema si compensa da se' (a vantaggio dello Stato) e non viene dato nulla di piu' al lavoratore pensionato.
Quando sento dire "ringrazia lo Stato che ancora te la paga" mi arrabbio un po', perche' alla fine ci restituisce, senza interessi, soldi nostri tenuti a loro disposizione per 30-35 anni prima della pensione, ed altri 10-20 anni (a scalare e sempre tassati) fin quando non moriamo.
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Re: Previdenza complementare
Messaggio da Gianfranco64 »
Poiché per il nostro comparto non è stato attuata la previdenza complementare, non siamo in grado di capire cosa ci siamo perso.
Ci sono però dei fondi pensione integrativa che possono aiutare a farci una idea.
Per quanto ho letto , il comparto scuola ha attuato il fondo pensione integrativa, momento ha aderito il 10% del personale. Il versamento delle somme al fondo sono a scelta dell’interessato, ma prevedono un minimo di versamento.
All’atto dell’adesione al fondo, il datore versa 1% dell’impossibilità pensionistico all’INPS. Attualmente il datore di lavoro versa il 24,20, mentre il dipendente versa il restante 8,80.
Quindi con l’adesione al fondo il datore di lavoro dovrebbe versare il 25,20 anziché il 24,20. Mi pare che per incentivare l’adesione ai fondi, per i lavoratori ante 2001 la percentuale saliva al 1,5.
A livello pratico I fondi integrativi potrebbero essere attivati entro domani. Esistono due fondi per i dipendenti dei ministeri, basterebbe consentire al personale del comparto di aderire a tali fondi.
Per la convenienza o meno ad aderire a tali fondi, basterebbe leggere cosa offrono.
Dalla lettura dell’offerta di tali fondi si potrebbe valutare quanto perso per la mancata attuazione.
I nomi dei fondi sono sul sito INPS “previdenza complementare dipendenti pubblici” su tale sito si noterà che oltre a noi anche anche gli avvocati non hanno attivato il fondo integrativo (non ho letto di loro cause per la mancata attivazione ).
Ci sono però dei fondi pensione integrativa che possono aiutare a farci una idea.
Per quanto ho letto , il comparto scuola ha attuato il fondo pensione integrativa, momento ha aderito il 10% del personale. Il versamento delle somme al fondo sono a scelta dell’interessato, ma prevedono un minimo di versamento.
All’atto dell’adesione al fondo, il datore versa 1% dell’impossibilità pensionistico all’INPS. Attualmente il datore di lavoro versa il 24,20, mentre il dipendente versa il restante 8,80.
Quindi con l’adesione al fondo il datore di lavoro dovrebbe versare il 25,20 anziché il 24,20. Mi pare che per incentivare l’adesione ai fondi, per i lavoratori ante 2001 la percentuale saliva al 1,5.
A livello pratico I fondi integrativi potrebbero essere attivati entro domani. Esistono due fondi per i dipendenti dei ministeri, basterebbe consentire al personale del comparto di aderire a tali fondi.
Per la convenienza o meno ad aderire a tali fondi, basterebbe leggere cosa offrono.
Dalla lettura dell’offerta di tali fondi si potrebbe valutare quanto perso per la mancata attuazione.
I nomi dei fondi sono sul sito INPS “previdenza complementare dipendenti pubblici” su tale sito si noterà che oltre a noi anche anche gli avvocati non hanno attivato il fondo integrativo (non ho letto di loro cause per la mancata attivazione ).
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Re: Previdenza complementare
Messaggio da Gianfranco64 »
Mi era sfuggito, anche per i Magistrati non è stato ancora attivato il fondo pensione complementare , se dovessero presentare ricorso chi lo tratterebbe ?
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Re: Previdenza complementare
Messaggio da VincentVega »
Mi sembra che nel calcolo del danno c'e' anche il mancato risparmio Irpef, perche' i versamenti in un fondo pensione complementare permette una detrazione Irpef (mi sembra) fino a 5.000 euro annui.
Re: Previdenza complementare
Io da qualche anno faccio versamenti in un p.i.p. e scarico il 38% di quanto versato fino ad un massimo di 5164. Tramite il sindacato ho fatto ricorso per la mancata istituzione del cosiddetto 2° pilastro. Credo che l'obiettivo sia avere un risarcimento sui 5/6mila euro.
Re: Previdenza complementare
Buon giorno, noto che l'argomento è poco trattato in questo forum a differenza delle medesime discussioni che si aprono puntualmente in ogni dove, se pur avendone magari decine attive con analogo oggetto.
Dopo la sentenza della CdC Puglia che in favore di un dipendente dell'Aviazione Militare, tutt'ora in servizio ha stabilito una corresponsabilità per la mancata attivazione della P.C. e quindi un risarcimento del danno totale subito (da quantificare) nella misura del 25% a carico dell'Amministrazione di appartenenza e, successivamente, la Cassazione ha individuato il TAR, quale organo competente cui richiedere tale danno, Avvocati, OOSS, Associazioni varie si sono buttate a capofitto sulla questione, proponendo ricorsi che spaziano da ZERO spese a qualche decina di euro.
Altre garantiscono anche la copertura di eventuali spese di soccombenza stabilendo percentuali varie in favore dei legali, solo in caso di successo.
Che ne pensate?
Secondo voi le Amministrazioni del Comparto Sicurezza, Difesa e Soccorso, ovvero lo Stato, pagherà questo ipotetico danno, se pur nella misura del 25% a 500.000 (circa) potenziali ricorrenti e qualche altra centinaia di migliaia di pensionati?
Io credo finirà tutto a tarallucci e vino, come usa dire....
Dopo la sentenza della CdC Puglia che in favore di un dipendente dell'Aviazione Militare, tutt'ora in servizio ha stabilito una corresponsabilità per la mancata attivazione della P.C. e quindi un risarcimento del danno totale subito (da quantificare) nella misura del 25% a carico dell'Amministrazione di appartenenza e, successivamente, la Cassazione ha individuato il TAR, quale organo competente cui richiedere tale danno, Avvocati, OOSS, Associazioni varie si sono buttate a capofitto sulla questione, proponendo ricorsi che spaziano da ZERO spese a qualche decina di euro.
Altre garantiscono anche la copertura di eventuali spese di soccombenza stabilendo percentuali varie in favore dei legali, solo in caso di successo.
Che ne pensate?
Secondo voi le Amministrazioni del Comparto Sicurezza, Difesa e Soccorso, ovvero lo Stato, pagherà questo ipotetico danno, se pur nella misura del 25% a 500.000 (circa) potenziali ricorrenti e qualche altra centinaia di migliaia di pensionati?
Io credo finirà tutto a tarallucci e vino, come usa dire....
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Re: Previdenza complementare
Messaggio da Gianfranco64 »
L’argomento non è ancora caldo, si stanno aspettando le prime sentenze.
Ma nel caso si volesse parlare, la prima domanda è cosa va risarcito?
L’iniziale tentativo di far estendere il sistema retributivo fino all’attivazione della previdenza complementare purtroppo non è andato a buon fine.
Ora i Tar dovranno quantificare il danno, quali sono i metodi di calcolo.
In un post precedente un collega riferiva che si è persa la possibilità di ottenere lo sgravio fiscale di 5000 euro.
Davvero potremo convincere un giudice che eravamo pronti a versare 500 euro al mese per la futura pensione.
Il giudice in Puglia avrebbe stabilito il 25% di cosa, della Pal, dei contributi, dell’imponibile pensionistico.
Quindi , quali sono le aspettative dei ricorrenti?
Ma nel caso si volesse parlare, la prima domanda è cosa va risarcito?
L’iniziale tentativo di far estendere il sistema retributivo fino all’attivazione della previdenza complementare purtroppo non è andato a buon fine.
Ora i Tar dovranno quantificare il danno, quali sono i metodi di calcolo.
In un post precedente un collega riferiva che si è persa la possibilità di ottenere lo sgravio fiscale di 5000 euro.
Davvero potremo convincere un giudice che eravamo pronti a versare 500 euro al mese per la futura pensione.
Il giudice in Puglia avrebbe stabilito il 25% di cosa, della Pal, dei contributi, dell’imponibile pensionistico.
Quindi , quali sono le aspettative dei ricorrenti?
Re: Previdenza complementare
Un collega che conosco ha fatto ricorso collettivo anni fa con lo studio di cui al link https://www.avvocatomandolesi.it/default.asp?IDPage=77, che gli ha mandato una mai che riporta sostanzialmente quanto scritto sul medesimo link.
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