ipoacusia bilaterale cronica

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antomar
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Re: ipoacusia bilaterale cronica

Messaggio da antomar »

Buongiorno, avevo chiesto il riconoscimento degli acufeni nel 2009 alla cmo di messina e dopo tanti anni mi hanno chiamato a visita per la definizione della pratica. Ho portato gli esami richiestimi e vista la diagnosi hanno ascritto :
Acufeni in soggetto con ipoacusia bilaterale lieve tab b.
E adesso...che faccio?
Hai o avete consigli da darmi.
La cosa più importante che devo sapere è:
Devo comunque richiedere il riconoscimento dellipoacusia oppure no?
Grazie


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antoniomlg
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Re: ipoacusia bilaterale cronica

Messaggio da antoniomlg »

antomar ha scritto:Buongiorno, avevo chiesto il riconoscimento degli acufeni nel 2009 alla cmo di messina e dopo tanti anni mi hanno chiamato a visita per la definizione della pratica. Ho portato gli esami richiestimi e vista la diagnosi hanno ascritto :
Acufeni in soggetto con ipoacusia bilaterale lieve tab b.
E adesso...che faccio?
Hai o avete consigli da darmi.
La cosa più importante che devo sapere è:
Devo comunque richiedere il riconoscimento dellipoacusia oppure no?
Grazie

scusa
ma se dici che ti hanno chiamato a visita ed hanno scritto "Acufeni in soggetto con ipoacusia bilaterale lieve tab b"------------------------------

cosa intendi quando dici :
"Devo comunque richiedere il riconoscimento dellipoacusia oppure no?

ciao
antomar
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Re: ipoacusia bilaterale cronica

Messaggio da antomar »

Gentile antoniomig,
Nella stessa seduta non mi hanno voluto ascrivere la diagnosi steatosi epatica medio grave, che risultava dalle visite richiestemi per accertare altro, perché non la avevo espressamente richiesta nella domanda di cui a quella seduta.
Nonostante avessi loro dimostrato con documenti alla mano che la avevo richiesta con altra domanda un anno prima di quella che stavano valutando (in pratica non gli risultava agli atti) mi hanno detto che avrei dovuto richiederla espressamente.
Adesso...per gli acufeni (che avevo richiesto) mi chiedono una visita ORL da cui si evince anche la detta ipoacusia....e loro che fanno....in questo caso scrivono Acufeni ... In soggetto con ipoacusia....
Quindi che faccio? La chiedo sta ipoacusia oppur risulta già ascritta?
Grazie
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antoniomlg
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Re: ipoacusia bilaterale cronica

Messaggio da antoniomlg »

antomar ha scritto:Gentile antoniomig,
Nella stessa seduta non mi hanno voluto ascrivere la diagnosi steatosi epatica medio grave, che risultava dalle visite richiestemi per accertare altro, perché non la avevo espressamente richiesta nella domanda di cui a quella seduta.
Nonostante avessi loro dimostrato con documenti alla mano che la avevo richiesta con altra domanda un anno prima di quella che stavano valutando (in pratica non gli risultava agli atti) mi hanno detto che avrei dovuto richiederla espressamente.
Adesso...per gli acufeni (che avevo richiesto) mi chiedono una visita ORL da cui si evince anche la detta ipoacusia....e loro che fanno....in questo caso scrivono Acufeni ... In soggetto con ipoacusia....
Quindi che faccio? La chiedo sta ipoacusia oppur risulta già ascritta?
Grazie
allora
la "ipoacusia" e gli "cufemi" sono la stessa cosa.

nel senso che non esiste ipoacusia senza avere gli acufeni (quei fastidiosissimi fischi e fruscii)
essi acufemi tanto sono più forti quanto più forte è la ipoacusia.

tuttavia se alleghi o invii il verbale della cmo saprei esserti piu chiaro ed esaustivo.

ciao
antomar
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Re: ipoacusia bilaterale cronica

Messaggio da antomar »

Buonasera,
Alla Cmo di Messina, per la seconda volta in pochi mesi, non mi hanno consegnato alcunché al termine della visita.
Mi hanno solo detto cosa mi ascriveranno prendendo un appunto veloce sulla mia cartella...nel retro.
Secondo voi è una cosa possibile? Si procede così?
Nella stanza c'erano solo due (presumo) ufficiali medici (uno era il nostro della Polizia) e inoltre...forse...un segretario seduto al computer che non fiatava e tutto sembrava tranne un "terzo" ufficiale medico.
Chiedo questo perché da qualche parte ho letto che dovrebbero essere presenti tutti e tre i membri della commissione.
Saluti
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antoniomlg
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Re: ipoacusia bilaterale cronica

Messaggio da antoniomlg »

antomar ha scritto:Buonasera,
Alla Cmo di Messina, per la seconda volta in pochi mesi, non mi hanno consegnato alcunché al termine della visita.
Mi hanno solo detto cosa mi ascriveranno prendendo un appunto veloce sulla mia cartella...nel retro.
Secondo voi è una cosa possibile? Si procede così?
Nella stanza c'erano solo due (presumo) ufficiali medici (uno era il nostro della Polizia) e inoltre...forse...un segretario seduto al computer che non fiatava e tutto sembrava tranne un "terzo" ufficiale medico.
Chiedo questo perché da qualche parte ho letto che dovrebbero essere presenti tutti e tre i membri della commissione.
Saluti
prova a fare un paio di telefonate e se non trovi riscontro

allora fai una richiesta di accesso agli atti

ciao
panorama
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Re: ipoacusia bilaterale cronica

Messaggio da panorama »

La CdC accoglie il ricorso per il riconoscimento della CdS ma non dell'Equo indennizzo, il quale è competente il Giudice Amministrativo.

“ipoacusia percettiva bilaterale sui toni acuti maggiore a sx con acufene a sx”

1) - (trauma contusivo cranico da colluttazione ed esplosione accidentale di colpo da arma da fuoco a brevissima distanza)

2) - Il Collegio Medico Legale del Ministero della Difesa – Sezione istituita presso la Sede centrale di Roma della Corte dei conti ha trasmesso via p.e.c., in data 7 giugno 2019, il proprio parere nel quale ha accertato che l’infermità “ipoacusia percettiva bilaterale sui toni acuti maggiore a sx con acufene a sx”, non ascrivibile ad alcuna categoria di tabella utile, è da ritenersi dipendente da causa di servizio sotto il profilo della concausa efficiente e determinante.

3) - In particolare, quanto all’ambito di cognizione di questa Corte, alla luce del consolidato orientamento delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione (Cass. SS.UU. n. 5467/2009; id n. 4325/2014) – condiviso dal Giudice contabile (ex multis, Corte conti, Sezione Prima Centrale d’Appello n. 291/2016, id. n. 171/2015; Sezione Terza Centrale d’Appello n. 20/2016; Sez. Sicilia n. 345/2016) - è stata affermata la giurisdizione sulla domanda del ricorrente di accertamento della dipendenza da causa di servizio, quale presupposto ai fini del futuro riconoscimento della pensione privilegiata,

Leggete il tutto qui sotto.
Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.
gabtag20
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Re: ipoacusia bilaterale cronica

Messaggio da gabtag20 »

Ciao panorama, ho visto che sei molto informato sull argomento e volevo approfittare del tuo sapere e della tua disponibilità per chiedere una cosa. Io sono un militare in servizio con una causa di servizio in corso per ipoacusia bilaterale percettiva da 3000 a 4000hz. Detto questo volevo chiedere una esenzione alle attività a fuoco per non peggiorare la situazione, come posso fare devo chiedere al mio dss o vado in cmo? E poi conviene chiederlo già adesso (rischio qualcosa) o aspetto che mi venga accetta prima la causa di servizio? Non so come muovermi, se qualcuno sa come potrei agire nel miglior modo possibile mi può contattare anche in privato. Grazie anticipatamente.
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Re: ipoacusia bilaterale cronica

Messaggio da mauri64 »

Salve gabtag20, oltre ai suggerimenti dei colleghi, dovresti porre il quesito nella sezione LEXETICA- IL MEDICO LEGALE RISPONDE all'attenzione del Dott. Pierluigi Fanetti.

Saluti
frankcip
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Re: ipoacusia bilaterale cronica

Messaggio da frankcip »

gabtag20 ha scritto: lun mar 22, 2021 9:51 pm Ciao panorama, ho visto che sei molto informato sull argomento e volevo approfittare del tuo sapere e della tua disponibilità per chiedere una cosa. Io sono un militare in servizio con una causa di servizio in corso per ipoacusia bilaterale percettiva da 3000 a 4000hz. Detto questo volevo chiedere una esenzione alle attività a fuoco per non peggiorare la situazione, come posso fare devo chiedere al mio dss o vado in cmo? E poi conviene chiederlo già adesso (rischio qualcosa) o aspetto che mi venga accetta prima la causa di servizio? Non so come muovermi, se qualcuno sa come potrei agire nel miglior modo possibile mi può contattare anche in privato. Grazie anticipatamente.
ciao Gabtag20, se vuoi un mio consiglio evita ulteriori passi, perché se la tua patologia è grave rischi che ti riformano (sempre se tu vuoi arrivare a questo) io soffro di ipoacusia bilaterale più grave a sinistra, quando sono andato per farmi riconoscere la causa di servizio, il medico militare mi ha chiesto se fossi ancora in servizio, perché se fossi stato ancora in servizio mi avrebbero riformato (per fortuna o sfortuna ero già in pensione).
quindi regolati di conseguenza, consiglio spassionato...
Ciao
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Re: ipoacusia bilaterale cronica

Messaggio da gabtag20 »

Ciao Frank grazie intanto per il consiglio, però la mia domanda è se mi dovessero accettare la causa di servizio potrebbero darmi invece un idoneità parziale senza essere riformato credo di si...
panorama
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Re: ipoacusia bilaterale cronica

Messaggio da panorama »

gabtag20 ha scritto: lun mar 22, 2021 9:51 pm Ciao panorama, ho visto che sei molto informato sull argomento e volevo approfittare del tuo sapere e della tua disponibilità per chiedere una cosa. Io sono un militare in servizio con una causa di servizio in corso per ipoacusia bilaterale percettiva da 3000 a 4000hz. Detto questo volevo chiedere una esenzione alle attività a fuoco per non peggiorare la situazione, come posso fare devo chiedere al mio dss o vado in cmo? E poi conviene chiederlo già adesso (rischio qualcosa) o aspetto che mi venga accetta prima la causa di servizio? Non so come muovermi, se qualcuno sa come potrei agire nel miglior modo possibile mi può contattare anche in privato. Grazie anticipatamente.

Visto che hai già presentato l’istanza per il riconoscimento da cds, potresti provare a chiedere l’esonero dalle esercitazione di fuoco o di tiri in qualità di Datore di Lavoro per non farti aggravare l’udito, ma loro potrebbero dire che essendo Militare devi farli per non venire meno all’addestramento e di usare le dovute protezioni acustiche messe a disposizione dal comando. Cmq. dipende dalle armi o altro che usi per l’attività a fuoco.

Sappi che la CMO adotta pronunce diverse a secondo del Corpo di appartenenza, quindi, ogni consiglio può essere vano. Sappi pure che spesso la CMO per l’Ipoacusia pur accertandola e riconoscendola la giudica N.C. (non classificabile) o al MAX una Tab. B, ma poi spetta l’ultimo giudizio del Comitato di Verifica che potrebbe non riconoscerla affatto.
pinu
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Re: ipoacusia bilaterale cronica

Messaggio da pinu »

Salve a tutti,
io non ho presentata nessuna istanza di aggravamento perche con le malattie riconoscite mi hanno dato la pensione privilegia. PINU
panorama
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Re: ipoacusia bilaterale cronica

Messaggio da panorama »

Il CdS con sentenza di Giugno 2022, accoglie l'appello del ricorrente dopo che, con parere del Comitato di Verifica per le Cause di Servizio in data 28 aprile 2010 e il decreto del Ministero dell’Interno in data 25 giugno 2010, così esprimevano il giudizio ai fini dell’equo indennizzo: pur riconoscendola dipendente da causa di servizio, l’infermità è stata ritenuta non ascrivibile a nessuna categoria in quanto “non classificabile”;

- il ricorrente ha partecipato, dal dicembre 2005 al giugno 2006, alla missione internazionale di pace in Kosovo

DIRITTO

L’appello è fondato nei limiti infra precisati.

Giova ricordare che, in applicazione del criterio dell'equivalenza sancito dall'art. 11 d.P.R. n. 915 del 1978, alle tabelle ad esso allegate deve riconoscersi carattere indicativo, sicchè le infermità e lesioni in esse non contemplate debbono essere ascritte alle categorie comprendenti infermità e lesioni equivalenti per il grado di inabilità al lavoro da esse determinato.

Inoltre, secondo il d.P.R. 23 dicembre 1978, n. 915 - CRITERI PER L'APPLICAZIONE DELLE TABELLE A, B ed E, alla lettera a) si prevede che il criterio dell'equivalenza previsto dal quarto comma dell'articolo 11 del presente testo unico, applicabile per le tabelle A e B, non trova applicazione per le sole infermità elencate nella tabella E, avendo detta elencazione «carattere tassativo», salvo nei casi previsti dalla lettera B, numero 2), e dalla lettera F numero 8). 8

Dunque, in base al dettato normativo ora citato, l'Amministrazione, una volta che abbia ravvisato l'impossibilità di ascrivere l'infermità accertata in capo al dipendente ad alcuna categoria prevista dalle tabelle di riferimento, è tenuta a verificare l'applicabilità del criterio dell'equivalenza previsto dall'art. 2, comma 4, del d.P.R. n. 461/2001 (e già dall'art. 48 del d.P.R. n. 686/1957). Ciò significa che la P.A. è tenuta a valutare se l'infermità riscontrata in capo al dipendente possa essere considerata equivalente, per la natura e la gravità degli esiti invalidanti, a qualcuna delle patologie espressamente elencate in siffatte tabelle (cfr. T.A.R. Lombardia Milano, Sez. III, 20 febbraio 2019, n. 346). Nella vicenda ora in esame, tuttavia, non risulta che tale valutazione di equivalenza sia stata mai effettuata: di qui discende la fondatezza del ricorso e la necessità che l’Amministrazione provveda alla riedizione del potere in conformità alla presente sentenza.

Non può essere invece accolta la richiesta di diretta attribuzione di una categoria (in particolare, di quella contemplata al punto 15 dell’elenco delle menomazioni ascrivibili alla 6^ categoria della tabella “A”) da parte del giudice amministrativo, attesa la ricorrenza di discrezionalità tecnica al riguardo il cui esercizio è riservato all’Amministrazione.

Le spese del doppio grado di giudizio seguono la soccombenza e si liquidano al dispositivo.

P.Q.M.

Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Seconda), definitivamente pronunciando sull'appello, come in epigrafe proposto, lo accoglie nei sensi e nei limiti di cui in motivazione e, per l’effetto, in riforma della sentenza di primo grado, accoglie il ricorso di primo grado ed i motivi aggiunti ed annulla gli atti ivi impugnati.

Condanna l’Amministrazione costituita alla rifusione delle spese di lite sostenute dall’appellante nel doppio grado di giudizio, che liquida in € 2000,00 (duemila), oltre accessori di legge.

Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall'autorità amministrativa.
Ritenuto che sussistano i presupposti di cui di cui all'articolo 52, commi 1 e 2, del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196, e all'articolo 9, paragrafi 1 e 4, del Regolamento (UE) 2016/679 del Parlamento europeo e del Consiglio del 27 aprile 2016 e all’articolo 2-septies del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196, come modificato dal decreto legislativo 10 agosto 2018, n. 101, manda alla Segreteria di procedere, in qualsiasi ipotesi di diffusione del presente provvedimento, all'oscuramento delle generalità nonché di qualsiasi dato idoneo a rivelare lo stato di salute delle parti o di persone comunque ivi citate.
Così deciso in Roma nella camera di consiglio del giorno 7 giugno 2022 con l'intervento dei magistrati:
Giovanni Sabbato, Presidente FF
Antonella Manzione, Consigliere
Carla Ciuffetti, Consigliere
Giancarlo Carmelo Pezzuto, Consigliere
Stefano Filippini, Consigliere, Estensore


L'ESTENSORE IL PRESIDENTE
Stefano Filippini Giovanni Sabbato





IL SEGRETARIO


In caso di diffusione omettere le generalità e gli altri dati identificativi dei soggetti interessati nei termini indicati.


N.B.: I riferimenti alla norma possono essere utili.
panorama
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Re: ipoacusia bilaterale cronica

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Oggi da Tiscali notizie (04/12/2023)

Ricercatori americani

L'acufene? Una degenerazione del nervo uditivo che i test normali non rilevano

AGI - Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'Istituto USA Mass Eye and Ear mostra che le persone che riferiscono di soffrire di acufene, un ronzio nelle orecchie che compare in più di un adulto su dieci in tutto il mondo, stanno sperimentando un problema del nervo uditivo che non viene rilevato dai test dell'udito convenzionali. I risultati di questo studio forniscono una migliore comprensione delle origini dell'acufene e sono stati pubblicati il 30 novembre su "Scientific Reports" .

"Oltre al fastidio di avere fischi persistenti o altri suoni nelle orecchie, i sintomi dell'acufene sono debilitanti per molti pazienti, causando privazione del sonno, isolamento sociale, ansia e depressione, influenzando negativamente le prestazioni lavorative e riducendo significativamente la qualità della vita", ha affermato l'autore senior dello studio Stéphane F. Maison, ricercatore principale presso il Mass Eye and Ear e direttore clinico della Mass Eye and Ear Tinnitus Clinic.

"Non saremo in grado di curare l'acufene finchè non comprenderemo appieno i meccanismi alla base della sua genesi. Questo lavoro è un primo passo verso il nostro obiettivo finale di mettere a tacere l'acufene". Molte persone con perdita dell'udito riferiscono di un ronzio, uno squillo o addirittura di una sorta di ruggito nelle orecchie.

Da molto tempo si ritiene che questi sintomi, noti come acufene, siano il risultato di una plasticità disadattiva del cervello. In altre parole, il cervello cerca di compensare la perdita dell'udito aumentando la propria attività, provocando la percezione di un suono fantasma, l'acufene. Fino a poco tempo fa, però, questa idea era contestata poichè alcuni malati di acufene presentavano test uditivi normali.

Tuttavia, la scoperta della sinaptopatia cocleare nel 2009 da parte dei ricercatori del Mass Eye and Ear ha riportato in vita questa ipotesi poichè è stato dimostrato che i pazienti con un test uditivo normale possono comunque avere una perdita significativa del nervo uditivo. In considerazione di questo cambiamento di paradigma nel modo in cui ricercatori e medici pensano alla perdita dell'udito, Maison e il suo team hanno cercato di determinare se tale danno nascosto potesse essere associato ai sintomi dell'acufene sperimentati da un gruppo di partecipanti con udito normale.

Misurando la risposta del nervo uditivo e del tronco cerebrale, i ricercatori hanno scoperto che l'acufene cronico non era solo associato a un problema del nervo uditivo, ma che i partecipanti mostravano iperattività nel tronco encefalico. "Il nostro lavoro riconcilia l'idea che l'acufene possa essere innescato da una perdita del nervo uditivo, anche nelle persone con udito normale", ha affermato Maison.

In termini di direzioni future, i ricercatori mirano a trarre vantaggio dal recente lavoro orientato alla rigenerazione del nervo uditivo attraverso l'uso di farmaci chiamati neurotrofine. "L'idea che, un giorno, i ricercatori possano essere in grado di riportare il suono mancante al cervello e, forse, ridurne l'iperattività insieme alla riqualificazione, avvicina sicuramente la speranza di una cura alla realtà", ha aggiunto Maison.

Link AGI

https://www.agi.it/salute/news/2023-12- ... -24271508/
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