In attesa di andare in II istanza, l'aspettativa è terminata... Cosa devo attendermi ???
Inviato: mer set 11, 2019 10:41 pm
Dopo essere stato inviato presso l’Istituto Centrale di Sanità di Roma per accertamenti sanitari, mi veniva diagnosticato un disturbo della personalità, con l’ovvio risultato che in data 22 luglio scorso venivo riformato dalla C.M.O. di Milano.
Ho chiaramente presentato ricorso per andare in II istanza, ottenendo la convocazione presso il Celio di Roma a metà ottobre.
Il primo importante quesito, al quale neppure l’Isp. Responsabile dell’Ufficio pratiche sanitarie ha saputo rispondermi, è il seguente:
Attendendo di venire convocato in II istanza, purtroppo, in data 20 agosto scorso, ho terminato gli ultimi giorni di malattia che avevo ancora a disposizione, esaurendo, sia i 45 giorni di congedo straordinario, che i 30 mesi di aspettativa nell’ultimo quinquennio, e pertanto, gradirei comprendere se, a questo punto, un eventuale giudizio di idoneità mi permetterebbe di rientrare, oppure se oramai non c’è più niente da fare, in quanto “tecnicamente” decaduto dal servizio per aver superato il massimo periodo di aspettativa spettante nell’ultimo quinquennio.
Sul verbale di convocazione, tra l’altro, viene testualmente richiesto:
• Prospetto delle assenze per malattia con indicazione precisa dei giorni fruiti, necessario per conoscere l’esatta posizione amministrativa del dipendente rispetto alla eventuale decurtazione stipendiale ed evitare il superamento del periodo massimo di aspettativa fruibile in caso di giudizio di inabilità temporanea;
Altresì viene testualmente riportato:
• Il dipendente potrà produrre, in sede di visita, documentazione sanitaria specialistica di struttura pubblica o equiparata, anche recente, a sostegno delle motivazioni sottese al ricorso;
• Il dipendente potrà farsi assistere, a sue spese, da un Medico di fiducia durante ogni fase degli accertamenti.
Peccato che mi ero già precedentemente rivolto ad una struttura pubblica, ma nonostante l’impegnativa della mia dottoressa di base, che richiedeva di sottopormi ad accertamenti volti a stabilire i presunti disturbi precedente diagnosticatomi, lo psichiatra della struttura pubblica si limitò a scrivermi due righe dicendo che la struttura non forniva questo tipo di servizio… col risultato che non ho potuto produrre alcuna documentazione sanitaria a mio favore, ed alla fine, in data 22 luglio scorso la C.M.O. di Milano mi ha riformato, e con un tale macigno sulle spalle, oramai non so quanto potrebbe essere utile farmi assistere da un medico durante i prossimi accertamenti sanitari presso il Celio di Roma, a meno di appoggiarsi a qualcuno “accreditato” in tali ambienti, altrimenti, soldi buttati...
Nel probabile caso che al Celio confermassero la diagnosi, e quindi venissi definitivamente riformato, gradirei inoltre sapere se esiste la possibilità di "raschiare il barile", facendo domanda per il transito nei ruoli civili entro i successivi 30 giorni, attendendo con calma la convocazione, ed infine rifiutare il transito, maturando e raccogliendo quanto più possibile, ma nel frattempo passerebbero dei mesi, durante i quali non è detto che percepirei lo stipendio, in quanto, avendo lo scorso 20 agosto superato il periodo massimo di aspettativa fruibile, la domanda di transito nei ruoli civili potrebbe non essere producibile, piuttosto che risultare condizionata dalla decorrenza dei termini, col rischio quindi di dover attendere diversi mesi in aspettativa speciale a stipendio zero, ed inoltre che, al termine di detto periodo, in caso di rinuncia, scoprire che la pensione non ti spetta... sarebbe un danno economico non indifferente...
Infine, chiedevo se qualcuno può confermare la possibilità di poter ricorrere, nei termini di legge, anche contro il giudizio espresso dalla C.M.O. in II istanza, tenendo ben presente la mia delicata situazione, avendo già terminato il periodo massimo di aspettativa fruibile.
Un sentito ringraziamento a tutti coloro che hanno avuto la pazienza di leggermi sin qui, nella speranza che siano in grado di fornirmi qualche preziosa indicazione riguardo la mia delicata posizione.
Ho chiaramente presentato ricorso per andare in II istanza, ottenendo la convocazione presso il Celio di Roma a metà ottobre.
Il primo importante quesito, al quale neppure l’Isp. Responsabile dell’Ufficio pratiche sanitarie ha saputo rispondermi, è il seguente:
Attendendo di venire convocato in II istanza, purtroppo, in data 20 agosto scorso, ho terminato gli ultimi giorni di malattia che avevo ancora a disposizione, esaurendo, sia i 45 giorni di congedo straordinario, che i 30 mesi di aspettativa nell’ultimo quinquennio, e pertanto, gradirei comprendere se, a questo punto, un eventuale giudizio di idoneità mi permetterebbe di rientrare, oppure se oramai non c’è più niente da fare, in quanto “tecnicamente” decaduto dal servizio per aver superato il massimo periodo di aspettativa spettante nell’ultimo quinquennio.
Sul verbale di convocazione, tra l’altro, viene testualmente richiesto:
• Prospetto delle assenze per malattia con indicazione precisa dei giorni fruiti, necessario per conoscere l’esatta posizione amministrativa del dipendente rispetto alla eventuale decurtazione stipendiale ed evitare il superamento del periodo massimo di aspettativa fruibile in caso di giudizio di inabilità temporanea;
Altresì viene testualmente riportato:
• Il dipendente potrà produrre, in sede di visita, documentazione sanitaria specialistica di struttura pubblica o equiparata, anche recente, a sostegno delle motivazioni sottese al ricorso;
• Il dipendente potrà farsi assistere, a sue spese, da un Medico di fiducia durante ogni fase degli accertamenti.
Peccato che mi ero già precedentemente rivolto ad una struttura pubblica, ma nonostante l’impegnativa della mia dottoressa di base, che richiedeva di sottopormi ad accertamenti volti a stabilire i presunti disturbi precedente diagnosticatomi, lo psichiatra della struttura pubblica si limitò a scrivermi due righe dicendo che la struttura non forniva questo tipo di servizio… col risultato che non ho potuto produrre alcuna documentazione sanitaria a mio favore, ed alla fine, in data 22 luglio scorso la C.M.O. di Milano mi ha riformato, e con un tale macigno sulle spalle, oramai non so quanto potrebbe essere utile farmi assistere da un medico durante i prossimi accertamenti sanitari presso il Celio di Roma, a meno di appoggiarsi a qualcuno “accreditato” in tali ambienti, altrimenti, soldi buttati...
Nel probabile caso che al Celio confermassero la diagnosi, e quindi venissi definitivamente riformato, gradirei inoltre sapere se esiste la possibilità di "raschiare il barile", facendo domanda per il transito nei ruoli civili entro i successivi 30 giorni, attendendo con calma la convocazione, ed infine rifiutare il transito, maturando e raccogliendo quanto più possibile, ma nel frattempo passerebbero dei mesi, durante i quali non è detto che percepirei lo stipendio, in quanto, avendo lo scorso 20 agosto superato il periodo massimo di aspettativa fruibile, la domanda di transito nei ruoli civili potrebbe non essere producibile, piuttosto che risultare condizionata dalla decorrenza dei termini, col rischio quindi di dover attendere diversi mesi in aspettativa speciale a stipendio zero, ed inoltre che, al termine di detto periodo, in caso di rinuncia, scoprire che la pensione non ti spetta... sarebbe un danno economico non indifferente...
Infine, chiedevo se qualcuno può confermare la possibilità di poter ricorrere, nei termini di legge, anche contro il giudizio espresso dalla C.M.O. in II istanza, tenendo ben presente la mia delicata situazione, avendo già terminato il periodo massimo di aspettativa fruibile.
Un sentito ringraziamento a tutti coloro che hanno avuto la pazienza di leggermi sin qui, nella speranza che siano in grado di fornirmi qualche preziosa indicazione riguardo la mia delicata posizione.