Fermato con sostanze stupefacenti

[Pietro V.]

Salve,
volevo dei consigli su come comportarmi e sopratutto se è lecito quello che oggi mi ha chiesto di fare il mio Comandante, vi spiego:

Questa mattina il mio comandante mi ha chiamato a rapporto nel suo ufficio e mi ha detto che gli è arrivata una lettera RISERVATA che lo informava che nell'anno 2001 io sono stato fermato dai Carabinieri con addosso sostanze stupefacenti, e ha voluto sapere come sono andati i fatti, fin qui tutto regolare o quasi perché io non credo proprio che si sono ricordati dopo 12 anni di far recapitare questa lettera anche perché non ero in questa base ma in un'altra ma che sia stata volutamente richiesta da lui, comunque gli ho spiegato che ero in macchina con amici e un posto di blocco ci ha fermati e nella perquisizione sono stati trovati 2 grammi di hashish.
Il Comandante mi ha chiesto di fare una dichiarazione di come sono andati i fatti per iscritto e di firmare il tutto sottolineando che se la mia dichiarazione non dovesse corrispondere a quella del verbale dei Carabinieri lui provvederà con sanzioni disciplinari e mi ha fatto notare anche che comunque prenderà provvedimenti perché quando è successo il fatto non ho avvisato il mio Comando ed il mio Comandante di quell'anno che non è lo stesso di adesso.
Secondo voi può fare una cosa del genere a distanza di 12 anni ?
Io sono convinto che sia tutta una scusa per potermi punire, come dovrei comportarmi ?
Grazie spero di ricevere a breve consigli.

[Diabolikus]

Con il permesso dell'Avvocato e fermo restando che, senza alcuna offesa nè pretesa di giudizio, ritengo "poco consono" al suo status, il comportamento etico-morale da Lei tenuto all'epoca (che mi sia consentita tale osservazione, dato che Lei è stato così schietto e sincero nell'esporre gli eventi in cui è incorso), Le esplico quanto segue:

1) La situazione rappresentata dal suo C.te è poco chiara, soprattutto in relazione alle modalità in cui sarebbe venuto a conoscenza dei fatti oggetto del contendere.

2) Egli non ha alcuna autorità di richiederle irrituali "dichiarazioni" del tipo descritto e può soltanto procedere alla contestazione di eventuali "addebiti" di natura disciplinare, che egli ritiene di aver rilevato (o dei quali rietiene di essere venuto a conoscenza), direttamente o indirettamente, nella condotta da Lei tenuta (art.1370 D.lgs. 66/2010).

3) Al riguardo l'art.1398 del D.lgs. 66/2010 (Codice dell'Ordinamento Militare) stabilisce che il procedimento disciplinare deve essere instaurato senza ritardo dal momento della conoscenza dell'infrazione.

4) Considerato che la situazione "puzza" quanto quella in cui si cerca, come in ogni buona tradizione, di spingere il militare dipendente ad "evirarsi da solo", al suo posto mi asterrei dal redigere atti scritti di qualsiasi natura ed attenderei che venga "ufficializzato" (notificato) almeno il primo atto "nero su bianco" inerente ad un eventuale procedimento disciplinare avviato.

5) Successivamente sarebbe opportuno produrre, ai sensi della Legge 241/90, istanza di accesso a tutti gli atti del procedimento instaurato al fine di acquisire, in primis, l'eventuale rapporto, redatto dalla competente Arma CC che ha proceduto a suo tempo e che sarebbe stato inviato al Comando presso il quale prestava servizio, focalizzando l'attenzione sulle date di invio e di ricezione.

6) Qualora dovesse emergere che il Comando presso il quale prestava servizio era venuto a conoscenza dell'evento in tempi ragionevoli (senza adottare alcun provvedimento nei suoi confronti), allora possiamo tranquillamente affermare che l'azione disciplinare, peraltro intrapresa da altro C.te, che si concretizzi nella contestazione degli addebiti a distanza di ben 12 anni, sia insensata, illegittima e priva della finalità correttiva propria della sanzione disciplinare in ossequio allo "ius corigendi", come affermato da consolidata giurisprudenza.

7) Ritengo che il notevole lasso di tempo trascorso precluda la possibilità di promuovere l'azione disciplinare sia nel caso in cui si voglia procedere per contestarle le norme di condotta e contegno nella vita privata (art.732 del D.P.R. 90/2010 - T.U.R.O.M.) e sia nel caso in cui vogliano contestarle di aver omesso di comunicare al proprio Comando fatti e/o eventi in cui è rimasto coinvolto e che possano avere riflessi sul servizio (art.748 citato D.P.R.).

Sperando di essere stato utile e che quanto accaduto le sia servito da monito.

(senza rancore)

Diabolikus.

[crimor]

Diabolicus ha una preparazione incredibile. I miei migliori complimenti. Crimor

[Diabolikus]

Immensamente onorato dei tuoi complimenti Egregio Crimor, sperando di meritarli appieno.

(davvero molto gentile da parte tua)

Sempre a disposizione del prossimo e nei limiti delle mie competenze professionali e culturali.

Un abbraccio.

[iosonoquì]

Con il permesso dell'Avvocato e fermo restando che, senza alcuna offesa nè pretesa di giudizio, ritengo "poco consono" al suo status, il comportamento etico-morale da Lei tenuto all'epoca (che mi sia consentita tale osservazione, dato che Lei è stato così schietto e sincero nell'esporre gli eventi in cui è incorso), Le esplico quanto segue:

1) La situazione rappresentata dal suo C.te è poco chiara, soprattutto in relazione alle modalità in cui sarebbe venuto a conoscenza dei fatti oggetto del contendere.

2) Egli non ha alcuna autorità di richiederle irrituali "dichiarazioni" del tipo descritto e può soltanto procedere alla contestazione di eventuali "addebiti" di natura disciplinare, che egli ritiene di aver rilevato (o dei quali rietiene di essere venuto a conoscenza), direttamente o indirettamente, nella condotta da Lei tenuta (art.1370 D.lgs. 66/2010).

3) Al riguardo l'art.1398 del D.lgs. 66/2010 (Codice dell'Ordinamento Militare) stabilisce che il procedimento disciplinare deve essere instaurato senza ritardo dal momento della conoscenza dell'infrazione.

4) Considerato che la situazione "puzza" quanto quella in cui si cerca, come in ogni buona tradizione, di spingere il militare dipendente ad "evirarsi da solo", al suo posto mi asterrei dal redigere atti scritti di qualsiasi natura ed attenderei che venga "ufficializzato" (notificato) almeno il primo atto "nero su bianco" inerente ad un eventuale procedimento disciplinare avviato.

5) Successivamente sarebbe opportuno produrre, ai sensi della Legge 241/90, istanza di accesso a tutti gli atti del procedimento instaurato al fine di acquisire, in primis, l'eventuale rapporto, redatto dalla competente Arma CC che ha proceduto a suo tempo e che sarebbe stato inviato al Comando presso il quale prestava servizio, focalizzando l'attenzione sulle date di invio e di ricezione.

6) Qualora dovesse emergere che il Comando presso il quale prestava servizio era venuto a conoscenza dell'evento in tempi ragionevoli (senza adottare alcun provvedimento nei suoi confronti), allora possiamo tranquillamente affermare che l'azione disciplinare, peraltro intrapresa da altro C.te, che si concretizzi nella contestazione degli addebiti a distanza di ben 12 anni, sia insensata, illegittima e priva della finalità correttiva propria della sanzione disciplinare in ossequio allo "ius corigendi", come affermato da consolidata giurisprudenza.

7) Ritengo che il notevole lasso di tempo trascorso precluda la possibilità di promuovere l'azione disciplinare sia nel caso in cui si voglia procedere per contestarle le norme di condotta e contegno nella vita privata (art.732 del D.P.R. 90/2010 - T.U.R.O.M.) e sia nel caso in cui vogliano contestarle di aver omesso di comunicare al proprio Comando fatti e/o eventi in cui è rimasto coinvolto e che possano avere riflessi sul servizio (art.748 citato D.P.R.).

Sperando di essere stato utile e che quanto accaduto le sia servito da monito.

(senza rancore)

Diabolikus.

Concordo in toto con Diabolikus!

Non è ben chiaro però se la sostanza è stata trovata addosso alla sua persona oppure ai suoi amici oppure all'interno del veicolo.

"......gli ho spiegato che ero in macchina con amici e un posto di blocco ci ha fermati e nella perquisizione sono stati trovati 2 grammi di hashish".

Le risulta, allora, essere stato segnalato ai sensi dell'art 75 D.P.R. 309/90.......oppure???


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[Pietro V.]

Grazie Diabolikus per la risposta mi sento un pochino più tranquillo anche se sono sicuro che questa storia non finirà bene come spero.
Adesso devo solo capire come impostare questa discussione con il mio C.te.

n è ben chiaro però se la sostanza è stata trovata addosso alla sua persona oppure ai suoi amici oppure all'interno del veicolo

Fa differenza? comunque è stata trovata addosso a me e sono stato anche inviato a parlare con un psicologo che ha valutato la mia situazione rilevando che era un fatto del tutto occasionale senza mandarmi a fare analisi o il ritiro di patente etc... il problema qui non è se la sostanza era mia o di qualcun'altro ma è il mio C.te che dopo 12 anni esce fuori con questa storia, io sono certo che la comunicazione da parte dell'Arma dei CC al Comando AM è stata fatta quindi se non sono stati fatti procedimenti all'epoca perché farli adesso? che senso ha?

Ancora Grazie per il vostro intervento se qualcun'altro ha da aggiungere qualcosa è ben accetto.

[Avv. Giorgio Carta]

Trattandosi di fatti (il consumo anche sporadico di sostanze stupefacenti) astrattamente suscettibili di avere effetti sul servizio, la richiesta del suo comandante appare legittima e proporzionata.
Altro discorso vale per eventuali procedimenti penali e disciplinari che, allo stato, risulterebbero quanto meno intempestivi.
Non conoscendo i fatti più in dettaglio, non posso aggiungere altro se non il consiglio di farsi seguire da un legale che conosca il diritto militare e non solo quello penale.
Saluti,
Avv. Giorgio Carta

[Avv. Giorgio Carta]

Trattandosi di fatti (il consumo anche sporadico di sostanze stupefacenti) astrattamente suscettibili di avere effetti sul servizio, la richiesta del suo comandante appare legittima e proporzionata.
Altro discorso vale per eventuali procedimenti penali e disciplinari che, allo stato, risulterebbero quanto meno intempestivi.
Non conoscendo i fatti più in dettaglio, non posso aggiungere altro se non il consiglio di farsi seguire da un legale che conosca il diritto militare e non solo quello penale.
Saluti,
Avv. Giorgio Carta

[Pietro V.]

La ringrazio per la risposta ma questo è successo 12 anni fa ed è capitata una volta sola io attualmente non faccio uso di sostanze stupefacenti, come può avere effetti sul servizio? se lui ha dei dubbi che mi mandasse a fare degli analisi specifici io non posso fare una dichiarazione di un fatto che risale al 2001, potrei omettere qualche dettaglio e lui ha chiaramente detto "la tua dichiarazione deve coincidere con il vero o provvederò con procedimenti disciplinari", ribadisco che per me è tutta una scusa per potermi punire in un modo o in un'altro.
Un'altra cosa che adesso mi viene in mente è che è vero che mi hanno trovato addosso con tali sostanze ma non risulta da nessuna parte che io ne ho fatto uso, nessun documento medico legale niente di niente.

Grazie Avv. Carta buona giornata.