Eredità

[iosonoquì]

Una lontana parente, peraltro mai conosciuta, deceduta oltre 40anni addietro, ha lasciato in eredità un modesto immobile. Io, unitamente ad altri parenti (molti dei quali sconosciuti), abbiamo ricevuto una missiva da studio legale poiché uno di questi legittimati ad eredità intenderebbe esercitare il diritto di prelazione. Le domande che porgo gentilmente sono tre: è obbligatorio per legge rispondere allo studio legale? Se non rispondo vado contro la legge? Cosa succede all’eredità in caso non rispondessi? Grazie

[Avv. Giovanni Carta]

Buongiorno. Rispondere non è obbligatorio, ma forse sarebbe un gesto cortese. Non mi è chiaro se Lei poi ha accettato l'eredità. Laddove non l'avesse fatto, Lei non sarebbe un erede e la Sua mancata risposta non Le causerebbe alcun problema. In caso contrario bisognerebbe capire che cosa Le ha scritto lo studio legale a cui ha fatto riferimento. Le suggerisco di recarsi da un legale per spiegare meglio la Sua situazione. In bocca al lupo GC

[iosonoquì]

Gentilissimo Avv. Carta, ringrazio per la velocissima risposta. In effetti ho risposto allo studio legale (l’immobile insiste fuori regione da dove vivo) che intendo anche io esercitare “eventuale diritto di prelazione”. Ho saputo però, informalmente, che diversi eredi non hanno dato riscontro alla richiesta dello studio legale nonostante siano trascorsi oltre 3 mesi dalla raccomandata loro ricevuta. Da quì nasceva il mio dubbio. Deduco quindi che non rispondendo si restringa il campo per:
- quelli eventualmente interessati alla prelazione;
- gli interessati a vendere la loro quota a chi intende esercitare la prelazione.
Spero, tra le sue righe, di aver bene compreso.
La ringrazio nuovamente della celere risposta.
Ad maiora semper.