Concorso Gdf

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snake200

Concorso Gdf

Messaggio da snake200 »

Sono un vfp1 in Aeronautica, sto facendo un concorso per Ufficiali Gdf ma nel bando non parla della licenza che spetta ai miliari delle altre forze armate. Dove posso vedere quanto mi spetta di licenza per la prova scritta e far valere così i miei diritti presentandogli così la carta a cui non possono dire no?


gino59
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Re: Concorso Gdf

Messaggio da gino59 »

snake200 ha scritto:Sono un vfp1 in Aeronautica, sto facendo un concorso per Ufficiali Gdf ma nel bando non parla della licenza che spetta ai miliari delle altre forze armate. Dove posso vedere quanto mi spetta di licenza per la prova scritta e far valere così i miei diritti presentandogli così la carta a cui non possono dire no?



.....SE POSSO...E CON IL PERMESSO:- PUOI REPERIRE QUELLO CHE CERCHI, " SULLO STATO GIURIDICO DEL VOLONTARI ".-
UN CALOROSO SALUTO.-
vedovonardecchia
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Re: Concorso Gdf

Messaggio da vedovonardecchia »

saluti...mi permetto di aggiungere.. che le licenze x partecipazione a concorsi militari vengono quasi sempre previsti dal bando stesso, il concorso a riferimento, proprio perchè trattasi di evento non rientrante nella fattispecie di quelli interni previsti con riserva di posti per il passaggio di grado e quindi di ruolo superiore, ma di mera scelta personale, presumo non ti spetti alcuna licenza...
x gino 59 salutissimi... ho comprato il corriere per avere l'inserto" le nuove pensioni" c...o mi toccherà studiare di nuovo...
ti allego questo anche se sò, che già ne sei a conoscenza, perchè sei molto preparato.... :lol:
un abbraccio

"COME CAMBIA LA PENSIONE La Bussola ETA' PER ETA' ROMA —11 cantiere delle pensioni è rimasto aperto per quasi un ventennio, dall'inizio degli anni Novanta con la prima riforma Amato al 2010 con la legge 122 che haintrodotto, fra l'altro, la cosiddetta «finestra mobile». Un susseguirsi di norme dove è difficile orientarsi anche per gli esperti, figuriamoci per le persone normali. Tanto più che alla pensione uno di solito non ci pensa se non quando è ormai anziano. E invece bisognerebbe pensarci prima, perché una cosa è sicura: tutte le riforme che ci sono state hanno come conseguenza la riduzione dell'importo medio delle pensioni rispetto alla retribuzione. Un taglio che può essere particolarmente pesante per i giovani che hanno spesso carriere di lavoro povere, fatte di un periodo iniziale di precariato e poi di retribuzioni che faticano a crescere. E bene quindi sapere a cosa si va incontro. Lo scenario è completamente cambiato rispetto a prima degli anni Novanta, quando gli uomini andavano in pensione a 6o anni e le donne a 55, c'era la possibilità della pensione di anzianità con 19 anni e mezzo di lavoro nel pubblico impiego (addirittura 14 e mezzo se lavoratrici madri) e col sistema retributi- vo si maturavano assegni pari al-1'80% dell'ultimo stipendio. Erano le condizioni più favorevoli tra i Paesi industrializzati, ma insostenibili per l'equilibrio finanziario del sistema sul medio lungo periodo. Adesso le prospettive sono migliorate, male proiezioni dicono che il grado di copertura medio delle pensioni scenderà drammaticamente intorno al 50-60% della retribuzione e peri lavoratori autonomi e per i giovani che dovessero restare intrappolati in lavori atipici anche meno, molto meno. Necessario quindi valutare anche l'opportunità della pensione integrativa. I nuovi fondi pensione sono stati introdotti fin dal 1992, ma stentano a decollare, nonostante i ripetuti tentativi della legge di favorire il dirottamento di tutto il Tfr (Trattamento di fine rapporto), cioè l'accantonamento annuale prima destinato alla liquidazione, ai fondi stessi. Ancora oggi solo 5,3 milioni di lavoratori sono iscritti a un fondo su 23 milioni di possibili aderenti. I giovani che si fanno una pensione di scorta sono una minoranza. Come sottolineano gli esperti, il lavoro precario ostacola l'adesione ai fondi, così come la norma che non prevede la possibilità di tornare indietro (al Tfr, che comunque dà un rendimento basso ma sicuro) una volta scelto il fondo. Ma molto dipende anche dalla scarsa consapeTra 8 anni Tra 8 anni l'età pensionabile dovrebbe salire già a 65 anni e 8 mesi per gli uomini e a 60,8 per le donne volezza della situazione. Per questo, il Carriere della Sera, che ha preparato una collana di agili manuali, guide pratiche per orientare i lettori nel mondo della previdenza, del risparmio, degli investimenti, del fisco, della casa, partirà proprio dalle pensioni. «Tutto su... le nuove pensioni» si intitola infatti il primo dei volumi, in edicola dal prossimo lunedì al prezzo di 8o centesimi. Seguiranno, ogni lunedì e sempre a 8o centesimi, «Comprare casa», «11 condominio. Volume i», «Il condominio. Volume 2», «Come guadagnare in borsa», «Tutto fisco 2011o, «Investire in sicurezza», «I diritti dei lavoratori», «Come pagare meno tasse», «I diritti dei consumatori», «La colf», «La scelta del mutuo». Dodici guide aggiornate con le utime novità di legge o con quelle in itinere in Parlamento, accompagnate da schede e grafici per una migliore comprensione dei passaggi più tecnici.

Si parte con le pensioni anche perché sono numerose e importanti le novità che scattano proprio nel 2011. L'età pensionabile, per esempio. Da quest'anno sale la cosiddetta «quota» necessaria per lasciare il lavoro. La quota è la somma di anni d'età e di contributi. Dal 2011 passa da 95 a 96 per i lavoratori dipendenti e da 96 a 97 per gli autonomi, con un'età minima rispettivamente di 6o e 61 anni. Significa che un dipendente può andare in pensione a 6o anni con 36 annidi contributi oppure a 61 con 35 di contributi. Un autonomo, invece, a 61 36 oppure a 62 37. Di fatto, però, maturati i requisiti, per effetto della «finestra mobile», bisognerà aspettare 12 mesi prima di poter accedere alla pensione, 18 per gli autonomi. Dal 2010, poi, è partita la revisione dei coefficienti per il calcolo della pensione contributiva, e le aliquote verranno riviste ogni tre anni per tenere conto degli andamenti demografici. Una riforma passata in sordina ma con importanti ripercussioni sull'importo degli assegni: più si allungherà la speranza di vita più si ridurrà la pensione, perché dovrà essere pagata per più tempo. E alla speranza di vita verrà legata anche l'età di pensionamento che, dal 2015 verrà revisionata ogni tre anni, per allungarla in rapporto alla maggior durata della vita media. In sede di prima attuazione, l'incremento non supererà comunque i 3 mesi. Tra 8 anni, secondo le prime elaborazioni, l'età pensionabile dovrebbe saline già a 65 anni e 8 mesi per gli uomini e a 60,8 per le donne mentre nel 2040 si potrebbe arrivare a 70,3 anni per gli uomini e a 65,3 per le donne. Ma per le sole dipendenti pubbliche l'età pensionabile, come ha imposto l'Unione europea, salirà a 65 anni già dal 2012.

Enrico Marro *** Le guide Che cosa cambia del (Corriere» Dalla finestra mobile alle quote, le nuove regole per ritirarsi dal lavoro. La guida del «CorrierEconomia» Gli appuntamenti Gli argomenti Pensioni, casa, Borsa e tasse sono solo alcuni degli argomenti trattati dalle guide in edicola da lunedì 7 marzo con il «Corriere della Sera.. Quel giorno si partirà con «Le nuove pensioni. (0,80 centesimi più il costo del quotidiano). Seguirà una settimana dopo «Comprare casa.. Poi, di lunedì in lunedì, sarà il turno di «Il condominio., in due volumi, «Come guadagnare in Borsa., «Tutto Fisco 2011•, «Investire in sicurezza., «I diritti dei lavoratori», «Come pagare meno tasse., «I diritti dei consumatori., «La colf. e -«La scelta del mutuo• a chiudere la serie lunedì 23 maggio.

Le date La tempistica non è casuale: lo spiega bene il caso del volume sul fisco («Tutto Fisco 2011•) che esce I'l l aprile, vale a dire nel bel mezzo della «stagione• delle dichiarazioni fiscali 2011 per. l'anno 2010. Poi c'è la guida sulle pensioni, che arriva dopo una lunga stagione di riforme, per fare il punto e spiegare che cosa è cambiato e che cosa cambierà.

A01 L'ANZIANITÀ DEI DIPENDENTI...

Come sono variati i requisiti e come varieranno c Dalli/1/2008 al 30/6/2009 35 58 anni 40 s Dall'1/7/2009 Quota 95 40 a131/12/2010 (età minhpa 59 anni) e Dall'1/1/2011 a131/1212012 g Dall'1/1/2013 Quota 96 (età minima 60 anni) 40 Quota 97 (età minima 61 anni) 40 ...E QUELLA DEGLI AUTONOMI Come sono cambiati i requisiti e come cambieranno e Dall'1/1/2008 al 30/6/2009 35 59 anni 40 e Dall'1/7/2009 al 31/12/2010 Quota 96 (età minima 60 anni) 40 e Dall'1/1/2011 Quota 97 40. • al 31/12/2012 (età minima 61 anni) Dall'1/1/2013 Quota 98 (età minima 62 anni) 40 Il confronto II passato Lo scenario è completamente cambiato rispetto a prima degli anni Novanta, quando gli uomini andavano in pensione a 60 anni e le donne a 55, c'era la possibilità della pensione di anzianità con 19 anni e mezzo di lavoro nel pubblico impiego (addirittura 14 e mezzo se lavoratrici madri) e col sistema retributivo si maturavano assegni pari aIl'80% dell'ultimo stipendio.

Le proiezioni per il futuro Adesso le proiezioni dicono che il grado di copertura medio delle pensioni scenderà drammaticamente intorno al 50-60% della retribuzione.

*** 1 Anzianità: chi può lasciare ancora a 57 anni Sono dipendente e ho iniziato a MI lavorare da giovane. Sono state confermate le agevolazioni per i lavoratori precoci ai fini della pensione di anzianita? • No le agevolazioni ai precoci sono state abolite da tempo. Per la pensione di anzianità, a meno che non si possano far valere 4o anni di contribuzione, bisogna rispettare il meccanismo delle quote. Nel 2011 e 2012 la somma di contribuzione ed età anagrafica deve fare 96, con età minima di 6o anni e almeno 35 di contributi. Dal 2013 la quota salirà a 97 con età minima di 61 anni. Possono andare ancora in pensione con 35 anni di contribuzione e 57 di età le donne, ma avranno la pensione calcolata tutta con il criterio contributivo (meno favorevole). E coloro che sono stati autorizzati ai versamenti volontari in data anteriore al 20 luglio 2007.

Le domande dei lettori Contributi e requisiti per l'uscita cura 3 Massimo Ramo 2 Il part-time non taglia i requisiti 1l prossimo anno mia moglie raggiunge i 4o anni. Da io presta attività part-rime. Sono utili questi periodi di lavoro a tempo parziale peri requisiti pensionistici? • Il rapporto di lavoro part-time non comporta alcuna modifica circa l'accertamento dei requisiti per il diritto alla pensione. I periodi di lavoro a tempo parziale si computano normalmente. Per cui sua moglie, che dopo 3o anni di attività a tempo pieno ha deciso di passare al tempo parziale (50%) per altri io anni, ha comunque diritto alla pensione di anzianità (40 anni). Viene contratta invece l'anzianità utile per il calcolo. Sua moglie, quindi, avrà diritto ad una pensione calcolata sulla base di 35 anni e non. 4o (3o a tempo pieno più io al 50%). La finestra si aprirà, in base alle nuove regole, solo un anno dopo.

Q La speranza di vita parametro per il ritiro gl Ho meno di 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995. Ricado, quindi, nel sistema misto: retributivo e contributivo. Volevo sapere quali coefficienti verranno utilizzati per ú calcolo della quota contributiva. • La riforma Prodi ha previsto la revisione triennale dei coefficienti di calcolo delle pensioni contributive in base alle speranze di vita: La prima revisione ha avuto luogo nel 2010 e ha comportato un taglio che va dal 6,38% all'8,41%. La quota contributiva verrà determinata sulla base dei coefficienti in vigore all'epoca del pensionamento. E' difficile, quindi, preventivare fin da oggi quale potrà essere l'importo: sicuramente più basso. Ricordiamo, infine, che dal 2015 anche i requisiti pensionistici verranno rivisti periodicamente in base alle statistiche demografiche sulle speranze di vita."
gino59
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Re: Concorso Gdf

Messaggio da gino59 »

ricambio i saluti: cmq, in sintesi tutto questo era sintetizzato sulla legge MARONI " legge sul welfare ".-

P.S. anche se io (per adesso) mi sono salvato in calcio d'angolo, la mia vera preoccupazione e' per i miei
figli: 1 di anni 19/20 e l'altro di 23.- ciao a presto
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