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Diritto Militare e per le Forze di Polizia
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Moderatore: Avv. Giorgio Carta

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Oreó
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Categorie protette vittime del dovere

Messaggio da Oreó »

Salve a tutti.
Riscrivo in cerca di aiuto da parte degli iscritti a questo forum che si trovano in situazioni simili alla mia.
Riscrivo in quanto, appunto, avevo già scritto ad agosto 2015 ricevendo gentilmente aiuto da christian71.
Sono figlio di vittima del dovere. Mio padre possiede una invalidità permanente del 37% ma non è stato dichiarato inabile al lavoro e attualmente svolge servizio.
Avendo conseguito la laurea ed essendo venuto a conoscenza che Unicredit aveva avviato selezioni per le categorie protette, mi ero recato al centro dell'impiego della mia città per l'iscrizione presso le liste di collocamento obbligatorio. Dapprima gli impiegati non mi permisero nemmeno di presentare normale domanda d'iscrizione ne per me ne per mia sorella, successivamente a causa dell'insistenza e dopo avere allegato una famosa sentenza che citate più volte nel forum, il direttore mi permise di fare domanda. Da Agosto ad oggi (25/01/2016) con ulteriori rinvi e richieste di documenti, mi hanno detto che hanno rigettato la mia domanda e quella di mia sorella in quanto mio padre anche se vittima del dovere,è attualmente in servizio. Essendo infinitamente arrabbiato per l'attesa di ben 5 mesi per poi vedermi negato un mio diritto, abbiamo deciso con mio padre di attendere la raccomandata che hanno detto di averci inviato con le ragioni per iscritto del diniego di iscrizione e di intentare un ricorso.
La domanda che in questa sede pongo è: "C'è qualche vittima del dovere che nonostante sia in servizio (e 11quindi non inabile al lavoro) che abbia ottenuto l'iscrizione ex art


christian71
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Re: R: Categorie protette vittime del dovere

Messaggio da christian71 »

Oreó ha scritto:Salve a tutti.
Riscrivo in cerca di aiuto da parte degli iscritti a questo forum che si trovano in situazioni simili alla mia.
Riscrivo in quanto, appunto, avevo già scritto ad agosto 2015 ricevendo gentilmente aiuto da christian71.
Sono figlio di vittima del dovere. Mio padre possiede una invalidità permanente del 37% ma non è stato dichiarato inabile al lavoro e attualmente svolge servizio.
Avendo conseguito la laurea ed essendo venuto a conoscenza che Unicredit aveva avviato selezioni per le categorie protette, mi ero recato al centro dell'impiego della mia città per l'iscrizione presso le liste di collocamento obbligatorio. Dapprima gli impiegati non mi permisero nemmeno di presentare normale domanda d'iscrizione ne per me ne per mia sorella, successivamente a causa dell'insistenza e dopo avere allegato una famosa sentenza che citate più volte nel forum, il direttore mi permise di fare domanda. Da Agosto ad oggi (25/01/2016) con ulteriori rinvi e richieste di documenti, mi hanno detto che hanno rigettato la mia domanda e quella di mia sorella in quanto mio padre anche se vittima del dovere,è attualmente in servizio. Essendo infinitamente arrabbiato per l'attesa di ben 5 mesi per poi vedermi negato un mio diritto, abbiamo deciso con mio padre di attendere la raccomandata che hanno detto di averci inviato con le ragioni per iscritto del diniego di iscrizione e di intentare un ricorso.
La domanda che in questa sede pongo è: "C'è qualche vittima del dovere che nonostante sia in servizio (e 11quindi non inabile al lavoro) che abbia ottenuto l'iscrizione ex art
Salve Oreò… ricordo il tuo caso e posso confermarti che io sono stato decretato Vittima del Dovere con il 25% di invalidità, sono ancora in servizio (come tuo padre) e mia figlia e mia moglie sono state iscritte nella lista delle categorie protette presso il Centro per l'Impiego della mia provincia di residenza…

Preciso che inizialmente era stata negata anche a noi questa possibilità perchè secondo la loro interpretazione della normativa vigente, sarebbe spettata ai miei familiari solo se io fossi deceduto o dichiarato invalido di 1^ Categoria… poi, grazie a quella sentenza, fu proprio personale del Centro per l'Impiego a ricontattarmi per informarmi che potevo tornare nei loro uffici per procedere all'iscrizione…

È strano che non abbiano compreso quento è stato chiaramente disposto con quella sentenza…

Mi dispiace solo che in questo modo vi faranno perdere la possibilità di essere assunti presso l'Unicredit, ma per il resto la causa sarà vinta in partenza…

Casomai, fossi in te, chiederei ad un legale esperto in materia se ci sono i presupposti per fare una diffida specificando che non solo farete ricorso ma qualora dovessero darvi ragione chiederete anche un risarcimento danni al responsabile del servizio per avervi fatto perdere l'opportunità di essere assunti presso l'Unicredit... magari riesaminano la pratica senza perdere altro tempo con un ricorso…

Saluti e in bocca al lupo
Christian

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antoniomlg
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Re: Categorie protette vittime del dovere

Messaggio da antoniomlg »

a mio avviso devi partecipare ugualmente al concorso,
allegando i documenti di vittima di tuo padre o con le dovute
dichiarazioni sostitutive.

in modo da poter ricorrere all'esclusione dal concorso.
potendo chiedere anche in fase cautelare al sospensiva ecc ecc

altrimenti tutto giusto quello che hai scritto circa aspettare la lettere con le
motivazioni scritte ma nel frattempo avrai perso il treno della unicredit.

ciao

ps
mi sembra anche l'utente "Umtambor" ha risolto...................
Oreó
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Iscritto il: gio set 03, 2015 4:47 pm

Re: Categorie protette vittime del dovere

Messaggio da Oreó »

Grazie a tutti per la risposta tempestiva.

Purtrooppo non sono riuscito a scrivere correttamente tutto il messaggio, che comunque riporto: "http://forum.grnet.it/l-avvocato-rispon ... 18794.html
Salve a tutti.
Chiedo aiuto a chi si trova in situazioni analoghe alla mia.
Riscrivo in quanto, appunto, avevo già scritto ad agosto 2015 ricevendo gentilmente aiuto da Christian71.
Sono figlio di vittima del dovere. Mio padre possiede una invalidità del 37% ma non è stato dichiarato inabile al servizio e attualmente svolge normale servizio.
Avendo conseguito la laurea ed essendo venuto a conoscenza che Unicredit cercava personale iscritto alle categorie protette, mi ero recato al centro dell'impiego della mia città per iscrivermi alle liste di collocamento mirato. Dapprima gli impiegati mi negarono la semplice compilazione della domanda per la richiesta d'iscrizione, ma, successivamente a causa della mia insistenza e presentando una famosa sentenza che viene più volte citata in questo forum, il direttore mi permise di "presentare" domanda di iscrizione.
Da Agosto ad Oggi (25/01/2016) dopo 5 mesi e dopo infiniti rinvii derivanti da richieste di integrazioni di documenti e di mancanza del dirigente, mi hanno comunicato che hanno rigettato la mia domanda e hanno inviata una raccomandata (che ancora non ho ricevuto) con i motivi per iscritto del diniego, che comunque mi hanno anticipato essere la mancata inabilità al servizio di mio padre in quanto il solo status di vdv a loro dire nn basta.
Ovviamente la rabbia è molta, soprattutto perchè ho dovuto attendere 5 mesi per vedermi negato un mio diritto.
La domanda che qui pongo è: "C'è qualche vittima del dovere che attualmente svolge servizio (quindi "non"inabile) che ha ottenuto l'iscrizione per i propri figli, moglie ecc al centro per l'impiego come categorie protette ex art 1 comma 2 l.407/98? "
Ovviamente con mio padre aspettiamo la raccomandata col diniego per iscritto per presentare ricorso con un legale.
La rabbia è molta, soprattutto perchè la stessa l.407/98, a mio avviso, parla chiara circa il collocamento obbligatorio e le borse di studio (a cui per di più io ho partecipato e sono stato dichiarato vincitore ad ottobre 2015 per le borse di studio riservate all'università).
Ringrazio vivamente a chiunque mi risponderà.
Saluti, Orazio
"

Sono comunque sollevato circa la vostra conferma che l'iscrizione non è subordinata all'inabilità bensì al riconoscimento del solo status di vittima del dovere.
Contatteremo un avvocato sperando di poter finalmente riuscire nell'impresa.
Grazie e buona giornata a tutti.
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pietro17
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Re: Categorie protette vittime del dovere

Messaggio da pietro17 »

Se ci dici in quale regione sei , meglio ancora la provincia, magari qualche frequentatore del forum ti può dare qualche indicazione di un legale "affidabile ".
Saluti


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umtambor
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Re: Categorie protette vittime del dovere

Messaggio da umtambor »

Confermo: io sono stato dichiarato equiparato a vittime del dovere con una invalidità del 10%, sono ancora (ahimè) in servizio e mia moglie è stata iscritta senza problemi nelle categorie protette presso il Centro per l'Impiego di Campobasso.
Non solo: ho avuto l'esenzione ticket totale per tutti i componenti della mia famiglia.
avt8
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Re: Categorie protette vittime del dovere

Messaggio da avt8 »

Oreó ha scritto:Grazie a tutti per la risposta tempestiva.

Purtrooppo non sono riuscito a scrivere correttamente tutto il messaggio, che comunque riporto: "http://forum.grnet.it/l-avvocato-rispon ... 18794.html
Salve a tutti.
Chiedo aiuto a chi si trova in situazioni analoghe alla mia.
Riscrivo in quanto, appunto, avevo già scritto ad agosto 2015 ricevendo gentilmente aiuto da Christian71.
Sono figlio di vittima del dovere. Mio padre possiede una invalidità del 37% ma non è stato dichiarato inabile al servizio e attualmente svolge normale servizio.
Avendo conseguito la laurea ed essendo venuto a conoscenza che Unicredit cercava personale iscritto alle categorie protette, mi ero recato al centro dell'impiego della mia città per iscrivermi alle liste di collocamento mirato. Dapprima gli impiegati mi negarono la semplice compilazione della domanda per la richiesta d'iscrizione, ma, successivamente a causa della mia insistenza e presentando una famosa sentenza che viene più volte citata in questo forum, il direttore mi permise di "presentare" domanda di iscrizione.
Da Agosto ad Oggi (25/01/2016) dopo 5 mesi e dopo infiniti rinvii derivanti da richieste di integrazioni di documenti e di mancanza del dirigente, mi hanno comunicato che hanno rigettato la mia domanda e hanno inviata una raccomandata (che ancora non ho ricevuto) con i motivi per iscritto del diniego, che comunque mi hanno anticipato essere la mancata inabilità al servizio di mio padre in quanto il solo status di vdv a loro dire nn basta.
Ovviamente la rabbia è molta, soprattutto perchè ho dovuto attendere 5 mesi per vedermi negato un mio diritto.
La domanda che qui pongo è: "C'è qualche vittima del dovere che attualmente svolge servizio (quindi "non"inabile) che ha ottenuto l'iscrizione per i propri figli, moglie ecc al centro per l'impiego come categorie protette ex art 1 comma 2 l.407/98? "
Ovviamente con mio padre aspettiamo la raccomandata col diniego per iscritto per presentare ricorso con un legale.
La rabbia è molta, soprattutto perchè la stessa l.407/98, a mio avviso, parla chiara circa il collocamento obbligatorio e le borse di studio (a cui per di più io ho partecipato e sono stato dichiarato vincitore ad ottobre 2015 per le borse di studio riservate all'università).
Ringrazio vivamente a chiunque mi risponderà.
Saluti, Orazio
"

Sono comunque sollevato circa la vostra conferma che l'iscrizione non è subordinata all'inabilità bensì al riconoscimento del solo status di vittima del dovere.
Contatteremo un avvocato sperando di poter finalmente riuscire nell'impresa.
Grazie e buona giornata a tutti.
Se vuoi eventalmente farti una rivalsa contro il centro dell'impiego ed con eventuale causa per il risarcimento del danno per la perdita di chance, ti consiglio di fare lo stesso la domanda all'unicredit per partecipare al concorso riservato alla categoria protette- E aspetta che loro ti rispondono per iscritto che non puoi partecipare in quanto manca in allegata la dichiarazione dell'iscrizione nelle liste delle categorie protette- Che insieme al diniego dell'iscrizione,puoi fare una causa civile per risarcimento del danno,-
Ricordo di un caso di una ragazza a Napoli figlia di un collega riformato con invalidità al 100% partecipo ad un concorso presso l'Ospedale Pascale di Napoli- Fu esclusa dal bando del concorso per la mancata dichiarazione della iscrizione nelle liste protette- A seguito di una denuncia del padre della ragazza, l'ospedale fece accertamenti presso il centro dell'impiego,ed e risultato che la ragazza era iscritta-A questo punto l'ospedale fece una delibera,ed annullò il concorso, e fcendolo rifare con l'inserimento del nome della figlia del collega, che poi e risultata idonea,ed attende la lista di scorrimento della graduatoria-

Se riesco a rintracciare la delibera la posterò su quest'argomento
avt8
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Re: Categorie protette vittime del dovere

Messaggio da avt8 »

avt8 ha scritto:
Oreó ha scritto:Grazie a tutti per la risposta tempestiva.

Purtrooppo non sono riuscito a scrivere correttamente tutto il messaggio, che comunque riporto: "http://forum.grnet.it/l-avvocato-rispon ... 18794.html
Salve a tutti.
Chiedo aiuto a chi si trova in situazioni analoghe alla mia.
Riscrivo in quanto, appunto, avevo già scritto ad agosto 2015 ricevendo gentilmente aiuto da Christian71.
Sono figlio di vittima del dovere. Mio padre possiede una invalidità del 37% ma non è stato dichiarato inabile al servizio e attualmente svolge normale servizio.
Avendo conseguito la laurea ed essendo venuto a conoscenza che Unicredit cercava personale iscritto alle categorie protette, mi ero recato al centro dell'impiego della mia città per iscrivermi alle liste di collocamento mirato. Dapprima gli impiegati mi negarono la semplice compilazione della domanda per la richiesta d'iscrizione, ma, successivamente a causa della mia insistenza e presentando una famosa sentenza che viene più volte citata in questo forum, il direttore mi permise di "presentare" domanda di iscrizione.
Da Agosto ad Oggi (25/01/2016) dopo 5 mesi e dopo infiniti rinvii derivanti da richieste di integrazioni di documenti e di mancanza del dirigente, mi hanno comunicato che hanno rigettato la mia domanda e hanno inviata una raccomandata (che ancora non ho ricevuto) con i motivi per iscritto del diniego, che comunque mi hanno anticipato essere la mancata inabilità al servizio di mio padre in quanto il solo status di vdv a loro dire nn basta.
Ovviamente la rabbia è molta, soprattutto perchè ho dovuto attendere 5 mesi per vedermi negato un mio diritto.
La domanda che qui pongo è: "C'è qualche vittima del dovere che attualmente svolge servizio (quindi "non"inabile) che ha ottenuto l'iscrizione per i propri figli, moglie ecc al centro per l'impiego come categorie protette ex art 1 comma 2 l.407/98? "
Ovviamente con mio padre aspettiamo la raccomandata col diniego per iscritto per presentare ricorso con un legale.
La rabbia è molta, soprattutto perchè la stessa l.407/98, a mio avviso, parla chiara circa il collocamento obbligatorio e le borse di studio (a cui per di più io ho partecipato e sono stato dichiarato vincitore ad ottobre 2015 per le borse di studio riservate all'università).
Ringrazio vivamente a chiunque mi risponderà.
Saluti, Orazio
"

Sono comunque sollevato circa la vostra conferma che l'iscrizione non è subordinata all'inabilità bensì al riconoscimento del solo status di vittima del dovere.
Contatteremo un avvocato sperando di poter finalmente riuscire nell'impresa.
Grazie e buona giornata a tutti.
Se vuoi eventalmente farti una rivalsa contro il centro dell'impiego ed con eventuale causa per il risarcimento del danno per la perdita di chance, ti consiglio di fare lo stesso la domanda all'unicredit per partecipare al concorso riservato alla categoria protette- E aspetta che loro ti rispondono per iscritto che non puoi partecipare in quanto manca in allegata la dichiarazione dell'iscrizione nelle liste delle categorie protette- Che insieme al diniego dell'iscrizione,puoi fare una causa civile per risarcimento del danno,-
Ricordo di un caso di una ragazza a Napoli figlia di un collega riformato con invalidità al 100% partecipo ad un concorso presso l'Ospedale Pascale di Napoli- Fu esclusa dal bando del concorso per la mancata dichiarazione della iscrizione nelle liste protette- A seguito di una denuncia del padre della ragazza, l'ospedale fece accertamenti presso il centro dell'impiego,ed e risultato che la ragazza era iscritta-A questo punto l'ospedale fece una delibera,ed annullò il concorso, e fcendolo rifare con l'inserimento del nome della figlia del collega, che poi e risultata idonea,ed attende la lista di scorrimento della graduatoria-



. L’onere probatorio

La perdita di chance è risarcibile a condizione che il danneggiato dimostri (anche in via presuntiva, ma pur sempre sulla base di circostanze di fatto certe e puntualmente allegate) la sussistenza d'un valido nesso causale tra il danno e la ragionevole probabilità della verificazione futura del danno xxvi.

Soprattutto in passato si partiva dal presupposto che la chance d’accesso ad un’attività lavorativa è già nel patrimonio del danneggiato e pertanto la perdita è suscettibile di valutazione economica.

La Corte di Cassazione parla per lo più di “criterio prognostico basato sulle concrete e ragionevoli possibilità di risultati utili” xxvii.

Pertanto la dimostrazione di un nesso di causalità tra condotta illecita e perdita della chance (che deve essere attuale ed effettiva) costituisce la condizione essenziale per il riconoscimento del diritto al risarcimento: è, così, necessario "provare la realizzazione in concreto almeno di alcuni dei presupposti per il raggiungimento del risultato sperato e impedito dalla condotta illecita" xxviii.

L’onus probandi del danneggiato- creditore consisterà nella dimostrazione dei requisiti necessari affinchè potesse raggiungersi il bene della vita cui si aspirava, ovvero insiste sulla dimostrazione delle concrete possibilità o probabilità di ottenere quel bene
avt8
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Re: Categorie protette vittime del dovere

Messaggio da avt8 »

avt8 ha scritto:
avt8 ha scritto:
Oreó ha scritto:Grazie a tutti per la risposta tempestiva.

Purtrooppo non sono riuscito a scrivere correttamente tutto il messaggio, che comunque riporto: "http://forum.grnet.it/l-avvocato-rispon ... 18794.html
Salve a tutti.
Chiedo aiuto a chi si trova in situazioni analoghe alla mia.
Riscrivo in quanto, appunto, avevo già scritto ad agosto 2015 ricevendo gentilmente aiuto da Christian71.
Sono figlio di vittima del dovere. Mio padre possiede una invalidità del 37% ma non è stato dichiarato inabile al servizio e attualmente svolge normale servizio.
Avendo conseguito la laurea ed essendo venuto a conoscenza che Unicredit cercava personale iscritto alle categorie protette, mi ero recato al centro dell'impiego della mia città per iscrivermi alle liste di collocamento mirato. Dapprima gli impiegati mi negarono la semplice compilazione della domanda per la richiesta d'iscrizione, ma, successivamente a causa della mia insistenza e presentando una famosa sentenza che viene più volte citata in questo forum, il direttore mi permise di "presentare" domanda di iscrizione.
Da Agosto ad Oggi (25/01/2016) dopo 5 mesi e dopo infiniti rinvii derivanti da richieste di integrazioni di documenti e di mancanza del dirigente, mi hanno comunicato che hanno rigettato la mia domanda e hanno inviata una raccomandata (che ancora non ho ricevuto) con i motivi per iscritto del diniego, che comunque mi hanno anticipato essere la mancata inabilità al servizio di mio padre in quanto il solo status di vdv a loro dire nn basta.
Ovviamente la rabbia è molta, soprattutto perchè ho dovuto attendere 5 mesi per vedermi negato un mio diritto.
La domanda che qui pongo è: "C'è qualche vittima del dovere che attualmente svolge servizio (quindi "non"inabile) che ha ottenuto l'iscrizione per i propri figli, moglie ecc al centro per l'impiego come categorie protette ex art 1 comma 2 l.407/98? "
Ovviamente con mio padre aspettiamo la raccomandata col diniego per iscritto per presentare ricorso con un legale.
La rabbia è molta, soprattutto perchè la stessa l.407/98, a mio avviso, parla chiara circa il collocamento obbligatorio e le borse di studio (a cui per di più io ho partecipato e sono stato dichiarato vincitore ad ottobre 2015 per le borse di studio riservate all'università).
Ringrazio vivamente a chiunque mi risponderà.
Saluti, Orazio
"

Sono comunque sollevato circa la vostra conferma che l'iscrizione non è subordinata all'inabilità bensì al riconoscimento del solo status di vittima del dovere.
Contatteremo un avvocato sperando di poter finalmente riuscire nell'impresa.
Grazie e buona giornata a tutti.
Se vuoi eventalmente farti una rivalsa contro il centro dell'impiego ed con eventuale causa per il risarcimento del danno per la perdita di chance, ti consiglio di fare lo stesso la domanda all'unicredit per partecipare al concorso riservato alla categoria protette- E aspetta che loro ti rispondono per iscritto che non puoi partecipare in quanto manca in allegata la dichiarazione dell'iscrizione nelle liste delle categorie protette- Che insieme al diniego dell'iscrizione,puoi fare una causa civile per risarcimento del danno,-
Ricordo di un caso di una ragazza a Napoli figlia di un collega riformato con invalidità al 100% partecipo ad un concorso presso l'Ospedale Pascale di Napoli- Fu esclusa dal bando del concorso per la mancata dichiarazione della iscrizione nelle liste protette- A seguito di una denuncia del padre della ragazza, l'ospedale fece accertamenti presso il centro dell'impiego,ed e risultato che la ragazza era iscritta-A questo punto l'ospedale fece una delibera,ed annullò il concorso, e fcendolo rifare con l'inserimento del nome della figlia del collega, che poi e risultata idonea,ed attende la lista di scorrimento della graduatoria-



. L’onere probatorio

La perdita di chance è risarcibile a condizione che il danneggiato dimostri (anche in via presuntiva, ma pur sempre sulla base di circostanze di fatto certe e puntualmente allegate) la sussistenza d'un valido nesso causale tra il danno e la ragionevole probabilità della verificazione futura del danno xxvi.

Soprattutto in passato si partiva dal presupposto che la chance d’accesso ad un’attività lavorativa è già nel patrimonio del danneggiato e pertanto la perdita è suscettibile di valutazione economica.

La Corte di Cassazione parla per lo più di “criterio prognostico basato sulle concrete e ragionevoli possibilità di risultati utili” xxvii.

Pertanto la dimostrazione di un nesso di causalità tra condotta illecita e perdita della chance (che deve essere attuale ed effettiva) costituisce la condizione essenziale per il riconoscimento del diritto al risarcimento: è, così, necessario "provare la realizzazione in concreto almeno di alcuni dei presupposti per il raggiungimento del risultato sperato e impedito dalla condotta illecita" xxviii.

L’onus probandi del danneggiato- creditore consisterà nella dimostrazione dei requisiti necessari affinchè potesse raggiungersi il bene della vita cui si aspirava, ovvero insiste sulla dimostrazione delle concrete possibilità o probabilità di ottenere quel bene

P.S.
Dimenticavo,se vuoi chiedere il risarcimento del danno devi prima impugnare l'atto di diniego alla partecipazione per mancanza dei requisiti-( attestato iscrizione lista categoria protette )
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Re: Categorie protette vittime del dovere

Messaggio da Oreó »

Oggi mio padre si è nuovamente recato al centro per l'impiego di Siracusa e gli impiegati addetti allo sportello hanno dichiarato che la legge 407/98 parla solo di assunzioni per chiamata diretta e che per iscriversi alle liste di collocamento obbligatorio bisogno avere i requisiti previsti dalla legge 68/99, esser quindi grandi invalidi per servizio.
Inoltre hanno dichiarato che il loro ufficio non si occupa di iscrizioni ex legge 407/98.
Mi hanno rigettato la domanda per iscritto con raccomandata, dichiarando che non posso beneficiare del collocamento obbligatorio ex lege 68/99 in quanto mio padre presenta una invalidità rientrante nella 7^categoria.
Ho fatto protocollare un documento in carta semplice in cui chiedo di essere iscritto alle liste di collocamento obbligatorio ex lege 407/98 in qualità di figlio di vittima del dovere e chiedo l'applicazione della legge 23 novembre 1998 n.407,art 1 comma 2. Aspetto la loro ennesima risposta.
Grazie a tutti per l'aiuto.
christian71
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Re: R: Categorie protette vittime del dovere

Messaggio da christian71 »

Oreó ha scritto:Oggi mio padre si è nuovamente recato al centro per l'impiego di Siracusa e gli impiegati addetti allo sportello hanno dichiarato che la legge 407/98 parla solo di assunzioni per chiamata diretta e che per iscriversi alle liste di collocamento obbligatorio bisogno avere i requisiti previsti dalla legge 68/99, esser quindi grandi invalidi per servizio.
Inoltre hanno dichiarato che il loro ufficio non si occupa di iscrizioni ex legge 407/98.
Mi hanno rigettato la domanda per iscritto con raccomandata, dichiarando che non posso beneficiare del collocamento obbligatorio ex lege 68/99 in quanto mio padre presenta una invalidità rientrante nella 7^categoria.
Ho fatto protocollare un documento in carta semplice in cui chiedo di essere iscritto alle liste di collocamento obbligatorio ex lege 407/98 in qualità di figlio di vittima del dovere e chiedo l'applicazione della legge 23 novembre 1998 n.407,art 1 comma 2. Aspetto la loro ennesima risposta.
Grazie a tutti per l'aiuto.
In bocca al lupo Oreò… e se puoi, continua ad aggiornarci… grazie…

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Re: Categorie protette vittime del dovere

Messaggio da umtambor »

E' un tuo diritto...non mollare!
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Re: Categorie protette vittime del dovere

Messaggio da avt8 »

Oreó ha scritto:Oggi mio padre si è nuovamente recato al centro per l'impiego di Siracusa e gli impiegati addetti allo sportello hanno dichiarato che la legge 407/98 parla solo di assunzioni per chiamata diretta e che per iscriversi alle liste di collocamento obbligatorio bisogno avere i requisiti previsti dalla legge 68/99, esser quindi grandi invalidi per servizio.
Inoltre hanno dichiarato che il loro ufficio non si occupa di iscrizioni ex legge 407/98.
Mi hanno rigettato la domanda per iscritto con raccomandata, dichiarando che non posso beneficiare del collocamento obbligatorio ex lege 68/99 in quanto mio padre presenta una invalidità rientrante nella 7^categoria.
Ho fatto protocollare un documento in carta semplice in cui chiedo di essere iscritto alle liste di collocamento obbligatorio ex lege 407/98 in qualità di figlio di vittima del dovere e chiedo l'applicazione della legge 23 novembre 1998 n.407,art 1 comma 2. Aspetto la loro ennesima risposta.
Grazie a tutti per l'aiuto.
Scusa , ma se tuo padre e una vittima del dovere, per aggirare l'ostacolo,digli a tuo padre che fa una richiesta scritta alla Prefettura di residenza, che ti ha fatto notificare il decreto di vittima del dovere,e nella istanza indirizzata alla Prefettura deve chiedere l'attestato per tutto il nucleo familiare-
generalità di tuo padre.tua madre ,ed i figli anche se non conviventi-
Una volta che ti viene rilasciato l'attestato dalla Prefettura,porti una copia al centro per l'impiego-
Che comunque da solo diritto alla iscrizione nelle categorie protette- e non per assunzione a chiamata diretta,salvo i casi previsti dalla legge-
Comunque i centri dell'impiego fanno bandi di concorsi riservati solo ed esclusivamente per le persone iscritte nelle categorie protette-
Basta consultare il sito della tua provincia,ed altre di interesse
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Re: Categorie protette vittime del dovere

Messaggio da umtambor »

Per esperienza, la chiamata diretta è un vero miraggio: ho provato ad inoltrare domanda nel senso a varie Amministrazioni senza esito, anche perchè la materia è sconosciuta ai più.
Consiglio invece di rivolgersi ai Centri per l'Impiego, ove un funzionario che si prende a cuore il problema può indirizzare l'interessato anche ad altre forme di lavoro (parlo dei tirocini formativi retribuiti): in questo caso le aziende o le Amministrazioni si rivolgono al CPI perchè, dovendo assolvere alla quota di categorie protette previste dalla legge, per non assumere scelgono la strada del tirocinio formativo retribuito (12 mesi estensibili a 24 con retribuzione massima di 600 euro mensili) facendo una convenzione con il Centro per l'Impiego che in questo caso fornisce lui il nominativo.....
Chi è interessato può contattarmi per avere ulteriori informazioni .
Oreó
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Re: Categorie protette vittime del dovere

Messaggio da Oreó »

Salve,
riscrivo per informarmi che finalmente il mese scorso sono riuscito ad iscrivermi alle liste di collocamento mirato ma sto tutt'ora avendo diversi problemi.
Nonostante il certificato è stato sbagliato per 3 volte consecutive (data di nascita e vari sostantivi erronei), alla fine mi è stato rilasciato l'attestato di avvenuta iscrizione a norma dell'art 18 L.68/99, della legge 407/98 e della L.244/07. Prima però hanno fatto rinunciare il diritto al collocamento mirato a mio padre trasferendolo in favore dei propri figli.

Ieri però vengo contatto da un altro ufficio (con analoghe competenze) poichè stilando la graduatoria hanno riscontrato delle incompletezze e mi hanno chiesto la presentazione entro 30 giorni "dell'attestato di equiparato ad orfano da parte del ministero" pena la cancellazione dalle categorie protette.

Ho chiamato la funzionaria del procedimento di quest'ultimo ufficio (Ispettorato del Lavoro, DTL) e mi ha detto che secondo lei, dato che mio padre era in servizio e non inabile, non avevo diritto all'iscrizione e l'unica possibilità era presentare un documento da parte del ministero A MIO NOME dove mi riconosciuto come Equiparato Orfano.
La stessa funzionaria dichiara che secondo lei si applica la legge 68/99 e che requisito della L.407/98 è ugualmente essere figli di inabili e/o grandi invalidi.

Ho fatto presente che avevo allegato alla richiesta la "famosa sentenza della Corte di Appello di Roma" e mi ha detto che non la prende affatto in considerazione perchè la regione siciliana in cui sono residente è a statuto speciale. Quest'ultima affermazione è irrilevante in quanto la stessa ha fatto riferimento alle legge 68/99 che è una normativa Nazionale e non mi ha mai fatto riferimento ne per telefono ne per iscritto di una eventuale normativa regionale che non mi permetterebbe l'iscrizione.

Ho cercato di ragionare con lei circa la normativa (L.407/98 in quanto questa è tutt'ora in vigore come confermato dalla successive normative e dalla sentenza già citata e che detta legge parla solo di invalidità permanente senza specificare eventuale necessità di inabilità e/o percentuale minima richiesta) e siamo arrivati alla conclusione che, per email, le avrei inviato le normative di riferimento (che ho già fatto) e che dopo 15 giorni ci saremmo risentiti e se lei fosse stata ancora convinta che non posso iscrivermi, avremmo sollevato la questione innanzi all'Assessorato Regionale di Palermo (la sede "centrale").

Come dovrei comportarmi secondo voi? Mi sento innanzi una epopea amministrativa e sono molto ma molto stanco.
Grazie del supporto e a chiunque continuerà ad aiutarmi.
Saluti,
Orazio
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