Cassa Ufficiali e Sottufficiali

[panorama]

Non sono riuscito mai a comprendere qual è l’esatto scopo di questo “prelievo forzato” per una legge sicuramente contro la volontà di ognuno di Noi.
Se qualcuno mi interpella chiedendomi se voglio ancora oggi continuare a “farmi prelevare dal mio stipendio” e “contro la mia volontà” perché è questo che penso, in quanto la miglior cosa che c’è da fare sarebbe approntare un modulo di TRATTENIMENTO AUTORIZZATO in quanto firmato dall’interessato e non obbligatorio. Insomma renderlo volontario, così come avviene per altre cose.
Ancora oggi non so se il giorno in cui andrò in congedo queste MIE somme accumulate verranno riconsegnate comprensivi di interessi maturati né so se ai tanti colleghi pensionati li hanno restituiti “appunto” con gli interessi maturati oltre all’effettivo CAPITALE e con quale tasso d’interesse.
Logicamente, far affluire tanti soldi mensilmente su questa CASSA significa un buon rendimento di interessi per non parlare di quello annualmente. Fino ad oggi non ho capito neanche il funzionamento di questa CASSA e se una volta entrati rimangono in detta CASSA o se vengono depositati in qualche BANCA esterna, ossia Banco Napoli, Monte dei Paschi di Siena, ecc. ecc.
Non mi risulta che il Ministero della Difesa abbia una propria Banca, al massimo penso che si appoggia ad una Banca esterna, (nell’esempio di cui sopra).
Se qualcuno sa in quale Banca vengono poi versati è pregato di farlo sapere su questo argomento.
Nell’ipotesi che questi soldi vengono poi versati su una qualsiasi Banca saprete certamente capire il giro di affari annui.
Ma qual è lo scopo di accumulare tanti soldi annualmente? Voi lo sapete? Servono per far migliorie di determinate cose ed in questo caso di quali?
Se eliminano questa trattenuta non ci sarebbe più bisogno di componenti del Consiglio di Amministrazione o del collegio per approvare i bilanci.
Che ne pensate?
Che ne dite se le varie Rappresentanze Cobar-Coir e Cocer avanzano idonee Delibere affinchè ognuno di Noi possa già da oggi stesso richiedere i soldi “trattenute” e chiedere di far sottoscrivere un modulo di autorizzazione “volontaria” a tale prelievo?
Sicuramente saranno in molti ha chiedere la restituzione delle somme versate e molti che non vorrebbero più avere questa trattenuta antipatica. Al massimo se una persona vuole farsi “un salvadanaio personale” ha già una propria Banca o ufficio Postale ove depositare qualche spicciolo, anche se oggi con la crisi dell’€uro penso che nessuno con stipendio come il nostro MONOREDDITO riesce più a mettere soldi da parte. Pertanto anziché di farci debiti a prestiti bancari oggigiorno è meglio che quella piccola quota sia in mano nostra in quanto non sappiamo cosa succede domani.
Leggete ora questa sentenza e ditemi se la trovate giusta. Spero tanto che queste persone facciano Appello al Consiglio di Stato chiedendo ciò che il loro cuore desidera senza che ci si ripari dietro a parole e parole o leggi, anche se forse oggi saranno in pensione.
Un saluto a tutti.

N. 17520/2010 REG.SEN.
N. 12300/1997 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio
(Sezione Prima Bis)
ha pronunciato la presente
SENTENZA
sul ricorso numero di registro generale 12300 del 1997, proposto dai signori (omissis – Otto (8) persone in tutto), rappresentati e difesi dagli avv.ti N. F. e F. M., con domicilio eletto presso L. C. in Roma, via Sinuessa …..;
contro
il Ministero della Difesa, rappresentato e difeso dall'Avvocatura Generale dello Stato, domiciliata per legge in Roma, via dei Portoghesi 12;
per la declaratoria
del diritto
a) ad ottenere la cessazione del versamento mensile alla Cassa Ufficiali e
b) alla restituzione di quanto da essi già corrisposto per la medesima causale.

Visto il ricorso con i relativi allegati;
Visto l'atto di costituzione in giudizio del Ministero della Difesa;
Visti gli atti tutti della causa;
Relatore, nell'udienza pubblica del giorno 5 maggio 2010, il dott. (omissis) e uditi – per le parti – i difensori come da verbale;
Ritenuto e considerato quanto segue.

FATTO e DIRITTO
Col ricorso in esame, otto soggetti hanno chiesto la declaratoria del diritto
a) ad ottenere la cessazione del versamento mensile alla Cassa Ufficiali e
b) alla restituzione di quanto da essi già corrisposto per la medesima causale.
All’esito della discussione svoltasi nella pubblica udienza del 5.5.2010, il Collegio – trattenuta il predetto ricorso in decisione – ne constata la palese infondatezza.
Si osserva, al riguardo (ed una simile constatazione assorbe, com’è agevole arguire, ogni considerazione di segno contrario che voglia esser formulata), che – nel caso di specie (con argomentazioni valide, tutt’al più, ai fini dello “ius condendum”) – si pretende di far valere un “diritto” che si riconosce apertamente esser privo della necessaria base normativa. (E che, tecnicamente, non può – quindi – definirsi tale).
Gli stessi ricorrenti (che, non a caso, sollevano questione di costituzionalità delle scelte operate – in materia – dal legislatore) ammettono, infatti
-che alcuni interventi legislativi, concedendo benefici di fine carriera, hanno esposto la Cassa ad erogazioni non adeguatamente compensate dalla contribuzione;
-che (più in particolare) gli intervenuti mutamenti legislativi in tema di trattamento economico del personale in servizio hanno influito negativamente sulla situazione patrimoniale della Cassa stessa;
-che, (proprio) per ovviare a tali squilibri, è stata emanata la legge (di conversione) 8.8.96 n.416: che ha disposto il contestato aumento delle “trattenute”.
Orbene; poiché – nella circostanza – la p.a. si è limitata (secondo le stesse prospettazioni attoree) a dare corretta attuazione alla vigente disciplina di settore, il Collegio – rilevato che questa non appare configgere, in alcuna sua parte, con precetti di rango costituzionale (non potendosi certo sostenere che le cennate scelte legislative siano manifestamente illogiche o discriminatorie) – non può (appunto) che concludere per l’infondatezza della proposta azione cognitoria.
Le spese di lite seguono la soccombenza e sono liquidate come da dispositivo.
P.Q.M.
-rigetta il ricorso indicato in epigrafe;
-condanna i proponenti al pagamento, in solido, delle spese del giudizio: che liquida in complessivi 2500 euro.
Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall'Autorità amministrativa.
Così deciso in Roma, nella Camera di Consiglio del giorno 5 maggio 2010, con l'intervento dei Magistrati:
(omissis), Presidente
(omissis), Consigliere, Estensore
(omissis), Consigliere


L'ESTENSORE IL PRESIDENTE





DEPOSITATA IN SEGRETERIA
Il 14/06/2010

[lino]

Caro Panorama non avevo ancora letto questo intervento che trovo molto interessante.
In questi giorni volendo approfondire il tema, su internet ho trovato delle cose che io personalmente non conoscevo per esempio vi e' una commissione che dovrebbe tutelare le somme percepite facendo anche degli investimenti di queste casse,il patrimonio e formato anche da beni immobili di vario genere e via dicendo, sarebbe ulteriormente interessante se vi fossero degli appartenenti al forum che ci spiegassero come e' la procedura della divisione degli eventuali interessi e perche' non si puo' rifiutare il pagamento a prescindere dai vantaggi .
Spero che qualcuno abbia voglia di affrontare questo argomento.
Ciao Lino.

[panorama]

Caro Lino il detto è: "Non si fa nulla per nulla" sicuramente la mente che ha stabilito ciò sapeva cosa faceva. Pensa che c'è anche il colleggio dei revisori ed ogni hanno approvano il bilancio positivo/negativo (entrate e uscite) per acquisti di mobili, attrezzature, ecc. ecc.. come se fosse una SPA e certamente questa legge non LA MOLLERANNO MAI, ci sono Ufficiali Superiori in mezzo, Sottufficiali e qualche basso ruolo.
Ciao

[claudio68]

Caro panorama ne sai niente di questa legge che dice per i CC ed Esercito, se si fa la domanda di transito nei ruoli civili non spetta la liguidazione della cassa sottufficiali