1) - La CdC sez. 3^ d’Appello n. 161/2021 in rif. alla CdC Calabria n. 400/2019, in merito all’Appello dell’INPS, riforma la sentenza di 1° grado riconoscendo al collega CC. con + 15 anni, il coefficiente del 2,44%.
2) - La CdC sez. 3^ d’Appello n. 164/2021 in rif. alla CdC Calabria n. 416/2019, in merito all’Appello dell’INPS, riforma la sentenza di 1° grado riconoscendo al collega CC. con + 15 anni, il coefficiente del 2,44%.
3) - La CdC sez. 3^ d’Appello n. 167/2021 in rif. alla CdC Sardegna n. 37/2019, in merito all’Appello dell’INPS, riforma la sentenza di 1° grado riconoscendo ai ricorrenti nella loro qualità di vedova e figlio dell’Ufficiale dell’E.I. con + 15 anni ed unici eredi legittimi, il coefficiente del 2,44%.
4) - La CdC sez. 3^ d’Appello n. 174/2021 in rif. alla CdC Calabria n. 485/2019, in merito all’Appello dell’INPS, riforma la sentenza di 1° grado riconoscendo al collega CC. con + 15 anni, il coefficiente del 2,44%.
5) - La CdC sez. 3^ d’Appello n. 175/2021 in rif. alla CdC Toscana n. 287/2019, in merito all’Appello dell’INPS, riforma la sentenza di 1° grado riconoscendo ai colleghi CC. (collettivo) con + 15 anni, il coefficiente del 2,44%.
ATTENZIONE, L'INPS DEVE RIFARE I CALCOLI ARRUOLATI 81/83
Re: ATTENZIONE, L'INPS DEVE RIFARE I CALCOLI ARRUOLATI 81/83
Sentenza a dir poco scandalosa, per alcuni giudici la legge non è uguale per tutti, CDC Campania riggetta il mio ricorso senza, a mio parere, una motivazione valida CC + 15
Re: ATTENZIONE, L'INPS DEVE RIFARE I CALCOLI ARRUOLATI 81/83
in quale data hai presentato il ricorso e quale giudice l'ha rigettato ?
Re: ATTENZIONE, L'INPS DEVE RIFARE I CALCOLI ARRUOLATI 81/83
La CdC sez. 1^ d’Appello n. 125/2021 in rif. alla CdC F.V.G. n. 2/2019, in merito all’Appello dell’INPS, riforma la sentenza di 1° grado riconoscendo al Militare dell’E.I. con + 15 anni, il coefficiente del 2,44%.
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Re: ATTENZIONE, L'INPS DEVE RIFARE I CALCOLI ARRUOLATI 81/83
Dall'Avv. Fatta
La Corte di Appello Sicilia mi ha appena trasmesso la sentenza con cui ha rigetto il primo appello proposto da un ex Polizia di Stato. Subentrando nella difesa svolta da altro collega nel primo grado di giudizio, ho formulato un appello decisamente "tosto", snocciolando tutte le questioni a fondamento del riconoscimento dell'art. 54 anche agli smilitarizzati (tra tutte art. 61, Circolare M. I. del 1996, questione di legittimità costituzione sotto svariati profili...).
Come detto, la Corte di Appello ha risposto a tutti i motivi di appello sollevati, anche se in modo non convinvente.
Forse per questo, è da notare, che la Corte di Appello ha però compensato le spese del giudizio.
Ma non finisce qui per le ex Guardie di PS e per gli ex Agenti di Custodia.
Come in molti già sanno, ho avviato una serie di ricorsi collettivi in cui invocherò l'applicazione NO dell'art.54 ma di altra normativa che, comunque, porterà lo stesso ricalcolo che si sarebbe ottenuto con l'art.54.
Essendo consapevole della delusione di molti smilitarizzati, solo per un certo periodo avvierò questo "nuovo" ricorso a condizioni di particolare favore per il ricorrente.
In soldoni ha perso, al di là dei suoi voli pindarici.
La Corte di Appello Sicilia mi ha appena trasmesso la sentenza con cui ha rigetto il primo appello proposto da un ex Polizia di Stato. Subentrando nella difesa svolta da altro collega nel primo grado di giudizio, ho formulato un appello decisamente "tosto", snocciolando tutte le questioni a fondamento del riconoscimento dell'art. 54 anche agli smilitarizzati (tra tutte art. 61, Circolare M. I. del 1996, questione di legittimità costituzione sotto svariati profili...).
Come detto, la Corte di Appello ha risposto a tutti i motivi di appello sollevati, anche se in modo non convinvente.
Forse per questo, è da notare, che la Corte di Appello ha però compensato le spese del giudizio.
Ma non finisce qui per le ex Guardie di PS e per gli ex Agenti di Custodia.
Come in molti già sanno, ho avviato una serie di ricorsi collettivi in cui invocherò l'applicazione NO dell'art.54 ma di altra normativa che, comunque, porterà lo stesso ricalcolo che si sarebbe ottenuto con l'art.54.
Essendo consapevole della delusione di molti smilitarizzati, solo per un certo periodo avvierò questo "nuovo" ricorso a condizioni di particolare favore per il ricorrente.
In soldoni ha perso, al di là dei suoi voli pindarici.
Re: ATTENZIONE, L'INPS DEVE RIFARE I CALCOLI ARRUOLATI 81/83
buongiorno a tutti volevo comunicare che in data 01/02/2021 ho vinto il ricorso art. 54 , 2,44 e quello che spetta a chi ha 17 anni e 10 mesi come me al 31/12/1995, inoltre da quello che scrive la sentenza per chi aveva sotto i 15 anni nn viene accolto nessun tipo di ricorso, appena l'inps mi liquida scrivero l'ammontare esatto spettante un saluto a tutti
Re: ATTENZIONE, L'INPS DEVE RIFARE I CALCOLI ARRUOLATI 81/83
gavino63,
Il tuo ricorso è stato depositato nel 2020 o agli inizi del 2021?
Il tuo ricorso è stato depositato nel 2020 o agli inizi del 2021?
Re: ATTENZIONE, L'INPS DEVE RIFARE I CALCOLI ARRUOLATI 81/83
grazie in anticipo Gavimogavino63 ha scritto: ↑lun apr 19, 2021 6:03 pm buongiorno a tutti volevo comunicare che in data 01/02/2021 ho vinto il ricorso art. 54 , 2,44 e quello che spetta a chi ha 17 anni e 10 mesi come me al 31/12/1995, inoltre da quello che scrive la sentenza per chi aveva sotto i 15 anni nn viene accolto nessun tipo di ricorso, appena l'inps mi liquida scrivero l'ammontare esatto spettante un saluto a tutti
Re: ATTENZIONE, L'INPS DEVE RIFARE I CALCOLI ARRUOLATI 81/83
1) - La CdC sez. 3^ d’Appello n. 152/2021 in rif. alla CdC Puglia n. 6/2019, in merito all’Appello dell’INPS, così si pronuncia sul collega della PolPen con + 15 anni: Conclusivamente, l’appello è da accogliere e la sentenza in epigrafe da riformare, nel senso che il sig. xx non ha titolo al ricalcolo della quota retributiva della pensione con applicazione dell’aliquota unitaria del 44 per cento, prevista dall’art. 54, …..
P.Q.M.
La Corte dei conti, Sezione terza giurisdizionale centrale di appello, disattesa l’eccezione in rito, nel merito, definendo il giudizio, accoglie l’appello iscritto al n. 55.625/R.G. e, per l’effetto, in riforma della sentenza n. 6/2019 della Sezione giurisdizionale regionale per la Puglia, dichiara che il sig. xx non ha diritto alla riliquidazione del trattamento di pensione e al ricalcolo della quota retributiva in applicazione dell’aliquota unitaria del 44 per cento, prevista dall’art. 54 ….
2) - La CdC sez. 3^ d’Appello n. 153/2021 in rif. alla CdC Puglia n. 7/2019, in merito all’Appello dell’INPS, si pronuncia con le stesse motivazioni di cui sopra in merito al collega della PolPen con + 15 anni.
3) - La CdC sez. 3^ d’Appello n. 154/2021 in rif. alla CdC Puglia n. 5/2019, in perito all’Appello dell’INPS, idem c.s. in merito al collega della PolPen con + 15 anni.
4) - La CdC sez. 3^ d’Appello n. 155/2021 in rif. alla CdC Puglia n. 838/2018, in merito all’Appello dell’INPS, idem c.s. in merito al collega della PolPen con + 15 anni.
--------------
5) - La CdC sez. 3^ d’Appello n. 148/2021 in rif. alla CdC Sardegna n. 36/2019, in merito all’Appello dell’INPS, riforma la sentenza di 1° grado riconoscendo al collega CC. con + 15 anni, il coefficiente del 2,44%.
6) - La CdC sez. 3^ d’Appello n. 149/2021 in rif. alla CdC Sardegna n. 18/2019, in merito all’Appello dell’INPS, riforma la sentenza di 1° grado riconoscendo al collega della GdF. con + 15 anni, il coefficiente del 2,44%.
7) - La CdC sez. 3^ d’Appello n. 150/2021 in rif. alla CdC Sardegna n. 47/2019, in merito all’Appello dell’INPS, riforma la sentenza di 1° grado riconoscendo al collega della GdF. con + 15 anni, il coefficiente del 2,44%.
8 - La CdC sez. 3^ d’Appello n. 176/2021 in rif. alla CdC Sardegna n. 32/2019, in merito all’Appello dell’INPS, riforma la sentenza di 1° grado riconoscendo al Militare dell’E.I. con + 15 anni, il coefficiente del 2,44%.
P.Q.M.
La Corte dei conti, Sezione terza giurisdizionale centrale di appello, disattesa l’eccezione in rito, nel merito, definendo il giudizio, accoglie l’appello iscritto al n. 55.625/R.G. e, per l’effetto, in riforma della sentenza n. 6/2019 della Sezione giurisdizionale regionale per la Puglia, dichiara che il sig. xx non ha diritto alla riliquidazione del trattamento di pensione e al ricalcolo della quota retributiva in applicazione dell’aliquota unitaria del 44 per cento, prevista dall’art. 54 ….
2) - La CdC sez. 3^ d’Appello n. 153/2021 in rif. alla CdC Puglia n. 7/2019, in merito all’Appello dell’INPS, si pronuncia con le stesse motivazioni di cui sopra in merito al collega della PolPen con + 15 anni.
3) - La CdC sez. 3^ d’Appello n. 154/2021 in rif. alla CdC Puglia n. 5/2019, in perito all’Appello dell’INPS, idem c.s. in merito al collega della PolPen con + 15 anni.
4) - La CdC sez. 3^ d’Appello n. 155/2021 in rif. alla CdC Puglia n. 838/2018, in merito all’Appello dell’INPS, idem c.s. in merito al collega della PolPen con + 15 anni.
--------------
5) - La CdC sez. 3^ d’Appello n. 148/2021 in rif. alla CdC Sardegna n. 36/2019, in merito all’Appello dell’INPS, riforma la sentenza di 1° grado riconoscendo al collega CC. con + 15 anni, il coefficiente del 2,44%.
6) - La CdC sez. 3^ d’Appello n. 149/2021 in rif. alla CdC Sardegna n. 18/2019, in merito all’Appello dell’INPS, riforma la sentenza di 1° grado riconoscendo al collega della GdF. con + 15 anni, il coefficiente del 2,44%.
7) - La CdC sez. 3^ d’Appello n. 150/2021 in rif. alla CdC Sardegna n. 47/2019, in merito all’Appello dell’INPS, riforma la sentenza di 1° grado riconoscendo al collega della GdF. con + 15 anni, il coefficiente del 2,44%.
8 - La CdC sez. 3^ d’Appello n. 176/2021 in rif. alla CdC Sardegna n. 32/2019, in merito all’Appello dell’INPS, riforma la sentenza di 1° grado riconoscendo al Militare dell’E.I. con + 15 anni, il coefficiente del 2,44%.
Re: ATTENZIONE, L'INPS DEVE RIFARE I CALCOLI ARRUOLATI 81/83
buongiorno il ricorso è stato presentato nel 2020
Re: ATTENZIONE, L'INPS DEVE RIFARE I CALCOLI ARRUOLATI 81/83
1) - La CdC sez. d’Appello Sicilia n. 62/2021 in rif. alla CdC Sicilia n. 831/2019, in merito all’Appello dell’INPS, riconosce la rideterminazione al collega CC. con + 15 anni, il coefficiente del 2,44% annuo.
2) - La CdC sez. d’Appello Sicilia n. 63/2021 in rif. alla CdC Sicilia n. 152/2020, in merito all’Appello proposto dal ricorrente arruolatosi in data 15 marzo 1982 nella Polizia di Stato, lo rigetta. Preciso che l’appellante in sede di Appello richiamava, altresì, la circolare del Ministero dell’interno n. 333-H-C12 del 1996 circa l’applicazione dell’articolo 54 del d.P.R. n. 1092 del 1973 al personale della Polizia di Stato proveniente dal disciolto Corpo della guardie di pubblica sicurezza.
N.B.: il giudice d’Appello precisa:
1) - Allo stesso modo, l’articolo 61, comma 3, del d.P.R. n. 1092 del 1973 (“Al personale della carriera dei capi reparto e capi squadra e della carriera dei vigili del Corpo nazionale dei vigili del fuoco nonché ai sottufficiali, guardie scelte e guardie del Corpo forestale dello Stato si applicano le disposizioni stabilite nel presente capo per le corrispondenti categorie di militari; per il caso di dimissioni si applica il terzo comma dell’art. 52”), richiamato dalla difesa dell’appellante, non è espressione di un principio generale volto a riconoscere un coefficiente pensionistico di favore per tutto il personale del comparto sicurezza, semmai tutto il contrario: ovverosia applicare solo a determinate e specifiche categorie la normativa dei reparti militari.
2) - Né tale scelta costituisce violazione del principio di uguaglianza, sancito nell’articolo 3 della Carta fondamentale, poiché differenziare la normativa per gli appartenenti alla Polizia di Stato da quella dei militari non appare in alcun modo irragionevole nell’ambito delle scelte discrezionali del legislatore, stante la diversità di funzioni e di organizzazione dei diversi corpi.
3) - Né tantomeno risulta violato un non meglio specificato “principio dell’adeguatezza” che, per la difesa, troverebbe fonte negli articoli 97, 36 e 38 della Costituzione poiché non risulta leso il buon funzionamento dell’amministrazione (certamente non legato all’importo della pensione percepita dai pubblici dipendenti dopo la cessazione del rapporto di servizio), né può ritenersi che la retribuzione percepita (parametro comunque non pertinente con i fatti di causa) non sia proporzionale al lavoro svolto o che il trattamento di quiescenza non fornisca mezzi adeguati alle esigenza di vita (basti pensare che il criterio di computo contestato si applica a tutti gli impiegati civili).
4) - Inoltre, il decreto legislativo 30 aprile 1997, n.165, che ha dettato norme in materia di armonizzazione al regime previdenziale generale dei trattamenti pensionistici anche per il personale delle forze di polizia, non ha introdotto apposite regole per la determinazione del trattamento di quiescenza, né ha ampliato la portata applicativa dell’articolo 54 del d.P.R. n. 1092 del 1973.
5) - In ultimo, le circolari richiamate dall’appellante non costituiscono fonti del diritto, né vincolano il giudice nella decisione.
2) - La CdC sez. d’Appello Sicilia n. 63/2021 in rif. alla CdC Sicilia n. 152/2020, in merito all’Appello proposto dal ricorrente arruolatosi in data 15 marzo 1982 nella Polizia di Stato, lo rigetta. Preciso che l’appellante in sede di Appello richiamava, altresì, la circolare del Ministero dell’interno n. 333-H-C12 del 1996 circa l’applicazione dell’articolo 54 del d.P.R. n. 1092 del 1973 al personale della Polizia di Stato proveniente dal disciolto Corpo della guardie di pubblica sicurezza.
N.B.: il giudice d’Appello precisa:
1) - Allo stesso modo, l’articolo 61, comma 3, del d.P.R. n. 1092 del 1973 (“Al personale della carriera dei capi reparto e capi squadra e della carriera dei vigili del Corpo nazionale dei vigili del fuoco nonché ai sottufficiali, guardie scelte e guardie del Corpo forestale dello Stato si applicano le disposizioni stabilite nel presente capo per le corrispondenti categorie di militari; per il caso di dimissioni si applica il terzo comma dell’art. 52”), richiamato dalla difesa dell’appellante, non è espressione di un principio generale volto a riconoscere un coefficiente pensionistico di favore per tutto il personale del comparto sicurezza, semmai tutto il contrario: ovverosia applicare solo a determinate e specifiche categorie la normativa dei reparti militari.
2) - Né tale scelta costituisce violazione del principio di uguaglianza, sancito nell’articolo 3 della Carta fondamentale, poiché differenziare la normativa per gli appartenenti alla Polizia di Stato da quella dei militari non appare in alcun modo irragionevole nell’ambito delle scelte discrezionali del legislatore, stante la diversità di funzioni e di organizzazione dei diversi corpi.
3) - Né tantomeno risulta violato un non meglio specificato “principio dell’adeguatezza” che, per la difesa, troverebbe fonte negli articoli 97, 36 e 38 della Costituzione poiché non risulta leso il buon funzionamento dell’amministrazione (certamente non legato all’importo della pensione percepita dai pubblici dipendenti dopo la cessazione del rapporto di servizio), né può ritenersi che la retribuzione percepita (parametro comunque non pertinente con i fatti di causa) non sia proporzionale al lavoro svolto o che il trattamento di quiescenza non fornisca mezzi adeguati alle esigenza di vita (basti pensare che il criterio di computo contestato si applica a tutti gli impiegati civili).
4) - Inoltre, il decreto legislativo 30 aprile 1997, n.165, che ha dettato norme in materia di armonizzazione al regime previdenziale generale dei trattamenti pensionistici anche per il personale delle forze di polizia, non ha introdotto apposite regole per la determinazione del trattamento di quiescenza, né ha ampliato la portata applicativa dell’articolo 54 del d.P.R. n. 1092 del 1973.
5) - In ultimo, le circolari richiamate dall’appellante non costituiscono fonti del diritto, né vincolano il giudice nella decisione.
Re: ATTENZIONE, L'INPS DEVE RIFARE I CALCOLI ARRUOLATI 81/83
Oggi la CdC sezione 3^ d'Appello ha pubblicato 4 sentenze sfavorevoli ai - 15, dando ragione all'Inps
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1) - La CdC sez. 3^ d’Appello n. 171/2021 in rif. alla CdC Sardegna n. 341/2019, in merito all’Appello dell’INPS, riforma la sentenza di 1° grado e dichiara che non spetta il diritto al ricalcolo del trattamento di quiescenza mediante l’applicazione, nella quota A e B della pensione, dell’aliquota del 44% prevista dall’art. 54, primo comma al collega CC. con - 15 anni.
2) - La CdC sez. 3^ d’Appello n. 168/2021 in rif. alla CdC Calabria n. 423/2018, Accoglie l’Appello dell’INPS e riforma la sentenza di 1° grado in quanto il collega della GdF. aveva - 15 anni. Idem c.s.
3) - La CdC sez. 3^ d’Appello n. 172/2021 in rif. alla CdC Calabria n. 1/2019, Accoglie l’Appello dell’INPS e riforma la sentenza di 1° grado, idem c.s., poiché il collega della GdF. aveva - 15 anni.
4) - La CdC sez. 3^ d’Appello n. 173/2021 in rif. alla CdC Calabria n. 11/2019, Accoglie l’Appello dell’INPS e riforma la sentenza di 1° grado in quanto il collega CC. aveva - 15 anni. Quindi come sopra.
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1) - La CdC sez. 3^ d’Appello n. 171/2021 in rif. alla CdC Sardegna n. 341/2019, in merito all’Appello dell’INPS, riforma la sentenza di 1° grado e dichiara che non spetta il diritto al ricalcolo del trattamento di quiescenza mediante l’applicazione, nella quota A e B della pensione, dell’aliquota del 44% prevista dall’art. 54, primo comma al collega CC. con - 15 anni.
2) - La CdC sez. 3^ d’Appello n. 168/2021 in rif. alla CdC Calabria n. 423/2018, Accoglie l’Appello dell’INPS e riforma la sentenza di 1° grado in quanto il collega della GdF. aveva - 15 anni. Idem c.s.
3) - La CdC sez. 3^ d’Appello n. 172/2021 in rif. alla CdC Calabria n. 1/2019, Accoglie l’Appello dell’INPS e riforma la sentenza di 1° grado, idem c.s., poiché il collega della GdF. aveva - 15 anni.
4) - La CdC sez. 3^ d’Appello n. 173/2021 in rif. alla CdC Calabria n. 11/2019, Accoglie l’Appello dell’INPS e riforma la sentenza di 1° grado in quanto il collega CC. aveva - 15 anni. Quindi come sopra.
Re: ATTENZIONE, L'INPS DEVE RIFARE I CALCOLI ARRUOLATI 81/83
Quindi per i meno 15 non c'è alcuna speranza, nemmeno di risicare il misero 2,44 annuo al 31/12/95 ? Dobbiamo eliminare qualsiasi speranza e non illuderci più ? 
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Gabriele63
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Re: ATTENZIONE, L'INPS DEVE RIFARE I CALCOLI ARRUOLATI 81/83
Non è detto Nicopin64!!
Paradossalmente, in atto, esiste un contrasto paritario tra la 2^ Sezione e quella Siciliana d'appello (che accolgono i ricorsi dei "meno 15) con la 1^ e la 3^ Sez. di Appello.. quindi è auspicabile un nuovo intervento delle Sezioni Riunite per dirimere la questione.
Buona giornata a tutti!!!