La sentenza della CdC sez. 1^ d’Appello 124/2021, parzialmente pubblicata da NATUROPATA, fa riferimento a quella della CdC Veneto n. 55/2019 cui il ricorrente risulta con – 15 anni al 1995.
Di questo passo si andrà nuovamente alle SS.RR. anche se, sarebbe meglio chiedere l'intervento della Corte Costituzionale per salvaguardare l'art. 54 in pieno.
ATTENZIONE, L'INPS DEVE RIFARE I CALCOLI ARRUOLATI 81/83
Re: ATTENZIONE, L'INPS DEVE RIFARE I CALCOLI ARRUOLATI 81/83
La CdC sez. 3^ d’Appello n. 131/2021 in rif. alla CdC Marche n. 109/2019, in merito all’Appello proposto dall’INPS, riforma la sentenza di 1° grado riconoscendo al collega della GdF. con + 15 anni, il coefficiente del 2,44% annuo.
Re: ATTENZIONE, L'INPS DEVE RIFARE I CALCOLI ARRUOLATI 81/83
Sono d'accordo. E' meglio chiedere l'intervento della Corte costituzionale per il 44% secco; ma come si deve procedere?panorama ha scritto: ↑sab apr 10, 2021 2:46 pm La sentenza della CdC sez. 1^ d’Appello 124/2021, parzialmente pubblicata da NATUROPATA, fa riferimento a quella della CdC Veneto n. 55/2019 cui il ricorrente risulta con – 15 anni al 1995.
Di questo passo si andrà nuovamente alle SS.RR. anche se, sarebbe meglio chiedere l'intervento della Corte Costituzionale per salvaguardare l'art. 54 in pieno.
Re: ATTENZIONE, L'INPS DEVE RIFARE I CALCOLI ARRUOLATI 81/83
Dipende dagli avvocati se sono capaci.
Re: ATTENZIONE, L'INPS DEVE RIFARE I CALCOLI ARRUOLATI 81/83
Ma allora gli avvocati, anche quelli presenti su questo forum, perchè non si attivano per portare avanti il ricorso davanti alla Corte costituzionale per chiedere il 44% secco, anzichè il 2,44% annuo. Ricorrere per il 2,44% ormai siamo capaci un pò tutti anche senza essere avvocati.
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naturopata
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Re: ATTENZIONE, L'INPS DEVE RIFARE I CALCOLI ARRUOLATI 81/83
3^ sez. centrale no ai -15. Quindi la 1^ e la 3^ per il no, la 2^ e la Sicilia per il si. Si andrà alle SS.RR.
Sent.137/2021
SEZIONE TERZA GIURISDIZIONALE CENTRALE D'APPELLO
composta dai seguenti magistrati:
Cristina Zuccheretti Presidente relatore
Giuseppina Maio Consigliere
Angelo Bax Consigliere
Giancarlo Astegiano Consigliere
Patrizia Ferrari Consigliere
ha pronunciato la seguente
SENTENZA
Il ricorrente in prime cure è un ex appartenente ai vigili del fuoco con la qualifica di capo squadra esperto, in congedo dal 31.7.2018 con un’anzianità contributiva totale superiore a venti anni, titolare di pensione computata con sistema misto ai sensi dell'articolo 1, comma 12, della legge 8 agosto 1995, n. 335, in quanto alla data del 31 dicembre 1995 vantava una anzianità contributiva inferiore a diciotto anni e pari 14 anni e 10 mesi.
DIRITTO
Il primo motivo d’appello non appare condivisibile nella misura in cui sostiene che il personale dei VV.FF. non possiede lo status militare bensì civile. Infatti, l’art. 61, d.p.r. n. 1092/73 – norma che non risulta abrogata- estende il più favorevole trattamento pensionistico previsto per i militari anche al personale dei VV.FF., in coerenza con la particolare natura, fortemente operativa, di siffatta categoria di dipendenti.
Peraltro, il secondo motivo d’appello appare fondato.
Le SS.RR. sono giunte, quindi, alla conclusione di circoscrivere l’efficacia del predetto art. 54 con un’applicazione dell’aliquota del 44% non in forma generalizzata, ma soltanto a coloro che, pur lasciando il servizio con oltre 20 anni complessivi, vantavano, al 31 dicembre 1995, un’anzianità compresa tra 15 e 18 anni.
Per le motivazioni più diffusamente riportate nella sentenza n. 1/2021/QM a cui pertanto si rimanda e, per quanto di interesse nella presente fattispecie, le SS.RR. hanno enunciato il seguente principio di diritto: l’aliquota del 44% non è applicabile per la quota retributiva della pensione in favore di quei militari che, alla data del 31 dicembre 1995, vantavano un’anzianità utile inferiore a 15 anni.
L’orientamento delle SS.RR., espresso nella sentenza n. 1/2021/QM, esclude, quindi, l’applicazione dell’aliquota del 44% per il personale militare con anzianità inferiore ai 15 anni al 31 dicembre 1995, in considerazione del dato testuale della disposizione di cui all’art. 54 del d.P.R. n. 1092/1973.
Conclusivamente, il Collegio accoglie l’appello dell’Inps, con riforma della sentenza impugnata e salvaguardia del provvedimento di collocamento in pensione, oggetto dell’impugnazione di primo grado.
In considerazione delle oscillazioni giurisprudenziali le spese possono essere compensate.
P.Q.M.
La Corte dei conti, Sezione Terza Giurisdizionale Centrale d’Appello, definitivamente pronunciando, accoglie l’appello in riforma della sentenza impugnata. Spese compensate.
Manda alla Segreteria per gli adempimenti di competenza.
Così deciso in Roma, nella camera di consiglio del 5 febbraio 2021.
Il Presidente estensore
F.to (Cristina Zuccheretti)
Depositata in Segreteria il 08-04-2021
Il Dirigente F.to (Salvatore Antonio Sardella)
Sent.137/2021
SEZIONE TERZA GIURISDIZIONALE CENTRALE D'APPELLO
composta dai seguenti magistrati:
Cristina Zuccheretti Presidente relatore
Giuseppina Maio Consigliere
Angelo Bax Consigliere
Giancarlo Astegiano Consigliere
Patrizia Ferrari Consigliere
ha pronunciato la seguente
SENTENZA
Il ricorrente in prime cure è un ex appartenente ai vigili del fuoco con la qualifica di capo squadra esperto, in congedo dal 31.7.2018 con un’anzianità contributiva totale superiore a venti anni, titolare di pensione computata con sistema misto ai sensi dell'articolo 1, comma 12, della legge 8 agosto 1995, n. 335, in quanto alla data del 31 dicembre 1995 vantava una anzianità contributiva inferiore a diciotto anni e pari 14 anni e 10 mesi.
DIRITTO
Il primo motivo d’appello non appare condivisibile nella misura in cui sostiene che il personale dei VV.FF. non possiede lo status militare bensì civile. Infatti, l’art. 61, d.p.r. n. 1092/73 – norma che non risulta abrogata- estende il più favorevole trattamento pensionistico previsto per i militari anche al personale dei VV.FF., in coerenza con la particolare natura, fortemente operativa, di siffatta categoria di dipendenti.
Peraltro, il secondo motivo d’appello appare fondato.
Le SS.RR. sono giunte, quindi, alla conclusione di circoscrivere l’efficacia del predetto art. 54 con un’applicazione dell’aliquota del 44% non in forma generalizzata, ma soltanto a coloro che, pur lasciando il servizio con oltre 20 anni complessivi, vantavano, al 31 dicembre 1995, un’anzianità compresa tra 15 e 18 anni.
Per le motivazioni più diffusamente riportate nella sentenza n. 1/2021/QM a cui pertanto si rimanda e, per quanto di interesse nella presente fattispecie, le SS.RR. hanno enunciato il seguente principio di diritto: l’aliquota del 44% non è applicabile per la quota retributiva della pensione in favore di quei militari che, alla data del 31 dicembre 1995, vantavano un’anzianità utile inferiore a 15 anni.
L’orientamento delle SS.RR., espresso nella sentenza n. 1/2021/QM, esclude, quindi, l’applicazione dell’aliquota del 44% per il personale militare con anzianità inferiore ai 15 anni al 31 dicembre 1995, in considerazione del dato testuale della disposizione di cui all’art. 54 del d.P.R. n. 1092/1973.
Conclusivamente, il Collegio accoglie l’appello dell’Inps, con riforma della sentenza impugnata e salvaguardia del provvedimento di collocamento in pensione, oggetto dell’impugnazione di primo grado.
In considerazione delle oscillazioni giurisprudenziali le spese possono essere compensate.
P.Q.M.
La Corte dei conti, Sezione Terza Giurisdizionale Centrale d’Appello, definitivamente pronunciando, accoglie l’appello in riforma della sentenza impugnata. Spese compensate.
Manda alla Segreteria per gli adempimenti di competenza.
Così deciso in Roma, nella camera di consiglio del 5 febbraio 2021.
Il Presidente estensore
F.to (Cristina Zuccheretti)
Depositata in Segreteria il 08-04-2021
Il Dirigente F.to (Salvatore Antonio Sardella)
Re: ATTENZIONE, L'INPS DEVE RIFARE I CALCOLI ARRUOLATI 81/83
1) - La CdC sez. 3^ d’Appello n. 136/2021 in rif. alla CdC Calabria n. 438/2019, in merito all’Appello proposto dall’INPS, riforma la sentenza di 1° grado riconoscendo al collega CC. con + 15 anni, il coefficiente del 2,44%.
2) - La CdC sez. 3^ d’Appello n. 138/2021 in rif. alla CdC Calabria n. 452/2019, in merito all’Appello proposto dall’INPS, riforma la sentenza di 1° grado riconoscendo al collega CC. con + 15 anni, il coefficiente del 2,44%.
3) - La CdC sez. 3^ d’Appello n. 139/2021 in rif. alla CdC Sardegna n. 26/2020, in merito all’Appello proposto dall’INPS, riforma la sentenza di 1° grado riconoscendo al Militare dell’A.M. con + 15 anni, il coefficiente del 2,44%.
2) - La CdC sez. 3^ d’Appello n. 138/2021 in rif. alla CdC Calabria n. 452/2019, in merito all’Appello proposto dall’INPS, riforma la sentenza di 1° grado riconoscendo al collega CC. con + 15 anni, il coefficiente del 2,44%.
3) - La CdC sez. 3^ d’Appello n. 139/2021 in rif. alla CdC Sardegna n. 26/2020, in merito all’Appello proposto dall’INPS, riforma la sentenza di 1° grado riconoscendo al Militare dell’A.M. con + 15 anni, il coefficiente del 2,44%.
Re: ATTENZIONE, L'INPS DEVE RIFARE I CALCOLI ARRUOLATI 81/83
1) - La CdC sez. d’Appello Sicilia n. 38/2021 in rif. alla CdC Sicilia n. 834/2019, in merito all’Appello proposto dall’INPS, riconosce la rideterminazione al Militare dell’E.I. con + 15 anni, il coefficiente del 2,44% annuo.
2) - La CdC sez. d’Appello Sicilia n. 39/2021 in rif. alla CdC Sicilia n. 354/2020, in merito all’Appello proposto dall’INPS, di cui il collega CC. vantava + 15 anni, il Giudice scrive in:
DIRITTO
In via preliminare va esaminata l’eccezione sollevata dalla parte appellata di inammissibilità del gravame perché notificato oltre il termine di 60 giorni dalla notifica via pec al procuratore costituito.
L’eccezione è fondata e va accolta.
Si osserva infatti che è valida la comunicazione o notificazione del provvedimento del giudice fatta ad uno soltanto dei difensori nominati essendo sufficiente per il raggiungimento dello scopo poiché si presume, in mancanza di espressa volontà contraria della parte, che il mandato alle liti sia stato conferito in modo disgiunto.
Nel caso che ne occupa, peraltro, la procura generale alle liti, richiamata dall’Inps nella memoria di costituzione nel giudizio di primo grado, espressamente conferiva il mandato per la difesa sia congiuntamente che disgiuntamente.
Ne consegue la sufficienza della notificazione della sentenza impugnata ad uno solo dei procuratori costituiti ( cfr., ex multis, Corte di Cassazione, sentenza n. 11344/2004; idem Corte di Cassazione, Sezioni unite, n. 12924/2014 e da ultimo, Corte di Cassazione n. 26076 del 15 ottobre 2019).
Ciò premesso, poiché la sentenza n. 354/2020 pronunciata dalla Sezione Giurisdizionale della Corte dei conti per la Regione siciliana è stata notificata in data 24 luglio 2020 all’Inps, e precisamente a mezzo pec al procuratore costituito nel giudizio di primo grado, il gravame notificato all’avv. Buccoleri Mangiaracina dall’Ente previdenziale, in data 26 ottobre 2020, si rivela certamente tardivo, perché effettuato oltre il termine di sessanta giorni previsto dall’art. 178 c.g.c.
Ne consegue la declaratoria di inammissibilità dell’odierno gravame e , conseguentemente, la conferma integrale della sentenza n. 354/2020 emessa dalla Sezione Giurisdizionale della Corte dei conti per la Regione siciliana.
CONCLUDENDO P.Q.M.
………. dichiara inammissibile l’appello proposto dall’INPS e, per l’effetto, conferma la sentenza n. 354/2020 emessa dalla Sezione Giurisdizionale della Corte dei conti per la Regione siciliana.
Condanna l’Inps al pagamento delle spese di lite, per il presente giudizio, che si quantificano in € 1.200,00, oltre spese generali, nella misura del 15% ed accessori di legge, in favore dei difensori che si sono dichiarati antistatari.
3) - La CdC sez. d’Appello Sicilia n. 44/2021 in rif. alla CdC Sicilia n. 43/2020, in merito all’Appello proposto dall’INPS, riconosce la rideterminazione al collega CC. o della GdF. con + 15 anni, il coefficiente del 2,44% annuo.
2) - La CdC sez. d’Appello Sicilia n. 39/2021 in rif. alla CdC Sicilia n. 354/2020, in merito all’Appello proposto dall’INPS, di cui il collega CC. vantava + 15 anni, il Giudice scrive in:
DIRITTO
In via preliminare va esaminata l’eccezione sollevata dalla parte appellata di inammissibilità del gravame perché notificato oltre il termine di 60 giorni dalla notifica via pec al procuratore costituito.
L’eccezione è fondata e va accolta.
Si osserva infatti che è valida la comunicazione o notificazione del provvedimento del giudice fatta ad uno soltanto dei difensori nominati essendo sufficiente per il raggiungimento dello scopo poiché si presume, in mancanza di espressa volontà contraria della parte, che il mandato alle liti sia stato conferito in modo disgiunto.
Nel caso che ne occupa, peraltro, la procura generale alle liti, richiamata dall’Inps nella memoria di costituzione nel giudizio di primo grado, espressamente conferiva il mandato per la difesa sia congiuntamente che disgiuntamente.
Ne consegue la sufficienza della notificazione della sentenza impugnata ad uno solo dei procuratori costituiti ( cfr., ex multis, Corte di Cassazione, sentenza n. 11344/2004; idem Corte di Cassazione, Sezioni unite, n. 12924/2014 e da ultimo, Corte di Cassazione n. 26076 del 15 ottobre 2019).
Ciò premesso, poiché la sentenza n. 354/2020 pronunciata dalla Sezione Giurisdizionale della Corte dei conti per la Regione siciliana è stata notificata in data 24 luglio 2020 all’Inps, e precisamente a mezzo pec al procuratore costituito nel giudizio di primo grado, il gravame notificato all’avv. Buccoleri Mangiaracina dall’Ente previdenziale, in data 26 ottobre 2020, si rivela certamente tardivo, perché effettuato oltre il termine di sessanta giorni previsto dall’art. 178 c.g.c.
Ne consegue la declaratoria di inammissibilità dell’odierno gravame e , conseguentemente, la conferma integrale della sentenza n. 354/2020 emessa dalla Sezione Giurisdizionale della Corte dei conti per la Regione siciliana.
CONCLUDENDO P.Q.M.
………. dichiara inammissibile l’appello proposto dall’INPS e, per l’effetto, conferma la sentenza n. 354/2020 emessa dalla Sezione Giurisdizionale della Corte dei conti per la Regione siciliana.
Condanna l’Inps al pagamento delle spese di lite, per il presente giudizio, che si quantificano in € 1.200,00, oltre spese generali, nella misura del 15% ed accessori di legge, in favore dei difensori che si sono dichiarati antistatari.
3) - La CdC sez. d’Appello Sicilia n. 44/2021 in rif. alla CdC Sicilia n. 43/2020, in merito all’Appello proposto dall’INPS, riconosce la rideterminazione al collega CC. o della GdF. con + 15 anni, il coefficiente del 2,44% annuo.
Re: ATTENZIONE, L'INPS DEVE RIFARE I CALCOLI ARRUOLATI 81/83
Buon pomeriggio a tutti. Volevo chiedere gentilmene a Panorama se era possibile postare l elenco numerativo delle sentenze della cotte regionale della Sicilia di prima istanza, post imtervento della sentenza delle SS. RR.
Ringrazio anticipatamene
Ringrazio anticipatamene
Re: ATTENZIONE, L'INPS DEVE RIFARE I CALCOLI ARRUOLATI 81/83
per hirundo,
Scusami per non poterti accontentare ma quello che mi chiedi comporta un lavoraccio per me dover leggere le sentenze emesse dalla CdC Siciliana facendo un riepilogo numerico che riguarda l'art. 54.
Scusami per non poterti accontentare ma quello che mi chiedi comporta un lavoraccio per me dover leggere le sentenze emesse dalla CdC Siciliana facendo un riepilogo numerico che riguarda l'art. 54.
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domenico69
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Re: ATTENZIONE, L'INPS DEVE RIFARE I CALCOLI ARRUOLATI 81/83
L'italia delle "Contee" continua a far danni e tutti muti.naturopata ha scritto: ↑lun apr 12, 2021 11:31 am 3^ sez. centrale no ai -15. Quindi la 1^ e la 3^ per il no, la 2^ e la Sicilia per il si. Si andrà alle SS.RR.
E menomale che la questione riguarda personale che lavorava con la Legge, questa sconosciuta!
Re: ATTENZIONE, L'INPS DEVE RIFARE I CALCOLI ARRUOLATI 81/83
1) - La CdC sez. 3^ d’Appello n. 140/2021 in rif. alla CdC Basilicata n. 27/2019, in merito all’Appello proposto dall’INPS, riforma la sentenza di 1° grado riconoscendo al collega CC. con + 15 anni, il coefficiente del 2,44%.
2) - La CdC sez. 3^ d’Appello n. 141/2021 in rif. alla CdC Calabria n. 175/2019, accoglie l’Appello dell’INPS, in quanto il collega della GdF. aveva - 15 anni.
3) - La CdC sez. 3^ d’Appello n. 142/2021 in rif. alla CdC Puglia n. 346/2019, in merito all’Appello proposto dall’INPS, riforma la sentenza di 1° grado riconoscendo al collega CC. con + 15 anni, il coefficiente del 2,44%.
4) - La CdC sez. 3^ d’Appello n. 143/2021 in rif. alla CdC Campania n. 541/2019, in merito all’Appello proposto dall’INPS, riforma la sentenza di 1° grado riconoscendo al collega CC. con + 15 anni, il coefficiente del 2,44%.
5) - La CdC sez. 3^ d’Appello n. 144/2021 in rif. alla CdC Calabria n. 432/2019, in merito all’Appello proposto dall’INPS, riforma la sentenza di 1° grado riconoscendo al ricorrente dei VV.FF. con + 15 anni, il coefficiente del 2,44%.
6) - La CdC sez. 3^ d’Appello n. 145/2021 in rif. alla CdC Basilicata n. 17/2019, in merito all’Appello proposto dall’INPS, riforma la sentenza di 1° grado riconoscendo al collega della GdF. con + 15 anni, il coefficiente del 2,44%.
7) - La CdC sez. 3^ d’Appello n. 146/2021 in rif. alla CdC Calabria n. 559/2019, in merito all’Appello proposto dall’INPS, riforma la sentenza di 1° grado riconoscendo al Militare dell’E.I. con + 15 anni, il coefficiente del 2,44%.
- La CdC sez. 3^ d’Appello n. 147/2021 in rif. alla CdC Calabria n. 568/2019, in merito all’Appello proposto dall’INPS, riforma la sentenza di 1° grado riconoscendo al Militare dell’E.I. con + 15 anni, il coefficiente del 2,44%.
2) - La CdC sez. 3^ d’Appello n. 141/2021 in rif. alla CdC Calabria n. 175/2019, accoglie l’Appello dell’INPS, in quanto il collega della GdF. aveva - 15 anni.
3) - La CdC sez. 3^ d’Appello n. 142/2021 in rif. alla CdC Puglia n. 346/2019, in merito all’Appello proposto dall’INPS, riforma la sentenza di 1° grado riconoscendo al collega CC. con + 15 anni, il coefficiente del 2,44%.
4) - La CdC sez. 3^ d’Appello n. 143/2021 in rif. alla CdC Campania n. 541/2019, in merito all’Appello proposto dall’INPS, riforma la sentenza di 1° grado riconoscendo al collega CC. con + 15 anni, il coefficiente del 2,44%.
5) - La CdC sez. 3^ d’Appello n. 144/2021 in rif. alla CdC Calabria n. 432/2019, in merito all’Appello proposto dall’INPS, riforma la sentenza di 1° grado riconoscendo al ricorrente dei VV.FF. con + 15 anni, il coefficiente del 2,44%.
6) - La CdC sez. 3^ d’Appello n. 145/2021 in rif. alla CdC Basilicata n. 17/2019, in merito all’Appello proposto dall’INPS, riforma la sentenza di 1° grado riconoscendo al collega della GdF. con + 15 anni, il coefficiente del 2,44%.
7) - La CdC sez. 3^ d’Appello n. 146/2021 in rif. alla CdC Calabria n. 559/2019, in merito all’Appello proposto dall’INPS, riforma la sentenza di 1° grado riconoscendo al Militare dell’E.I. con + 15 anni, il coefficiente del 2,44%.
- La CdC sez. 3^ d’Appello n. 147/2021 in rif. alla CdC Calabria n. 568/2019, in merito all’Appello proposto dall’INPS, riforma la sentenza di 1° grado riconoscendo al Militare dell’E.I. con + 15 anni, il coefficiente del 2,44%.Re: ATTENZIONE, L'INPS DEVE RIFARE I CALCOLI ARRUOLATI 81/83
La CdC sez. 2^ d’Appello n. 113/2021 in rif. alla CdC Emilia Romagna n. 93/2019, in merito all’Appello proposto dall’INPS, riforma la sentenza di 1° grado riconoscendo al collega della GdF con + 15 anni, il coefficiente del 2,44%.
Re: ATTENZIONE, L'INPS DEVE RIFARE I CALCOLI ARRUOLATI 81/83
Panorama potresti gentilmente postare integralmente la sentenza n. 39/2021 della corte dei conti d'appello della Sicilia perchè dalla ricerca nella banca dati non viene fuori? Ti ringrazio.
PANORAMA
- Collega con + 15 anni.
La sentenza e regolarmente pubblicata al suo posto.
PANORAMA
- Collega con + 15 anni.
La sentenza e regolarmente pubblicata al suo posto.
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