ATTENZIONE, L'INPS DEVE RIFARE I CALCOLI ARRUOLATI 81/83

[mauri64]

Non ti conviene infine adire la CdC perché avrai solo spese e non otterrai alcun beneficio.

Salve elciad non entro nel merito dei conteggi, prendo per buoni quelli da Te effettuati.
€ 1051,12 (aumento P.A.L.) * 0,62 (percentuale Irpef) = € 651,69 (netti annui).

Sono dell'avviso che l'interessato avrebbe tutto da guadagnare nel presentare un eventuale ricorso collettivo, cosi da ridurne i costi.
Pertanto, i benefici nel tempo sarebbero di gran lunga superiori alle spese sostenute.
Logicamente questo è solo il mio pensiero, ritengo essere il tutto, un fattore soggettivo.

Saluti

[elciad1963]

Rispondo per esperienza personale.
Sono stato promotore di un ricorso singolo per circa 10 colleghi pagando mille euro procapite oltre le spese. È trascorso circa un anno e non è stato ancora iscritto a ruolo. Ormai c'è poco da sperare in meglio se non l'esecuzione della sentenza delle SSRR, cui tempo ci vorrà ma l'inps sarà costretta ad adeguarsi altrimenti in appello sarà condannata anche alle spese, fino alla sua totale soccombenza.
Ora i procedimenti pendenti sono un'infinità, quindi a cosa serve e quale utile ne troveranno i colleghi che presenteranno ulteriori ricorsi, quando i loro potrebbero essere iscritti a ruolo tra 2/3 anni e discussi tra 4, allorquando ormai l'inps si sarà già adeguata forzatamente a riconoscere questo minimo beneficio?
Eventuali ulteriori ricorsi altro non farebbero che ingolfare ulteriormente le corti, allungare i tempi e principalmente dar lavoro agli avvocati con ovvi costi, sempre a carico dei pensionati.
Da questa valutazione scaturisce la mia netta e assoluta convinzione di consigliare vivamente a tutti i colleghi in pensione di non attivare alcun'azione in nessuna sede.
Tornando ai conteggi, posso assicurare senza dubbio di essere smentito, che quelle saranno le effettive spettanze dovute al collega e che ben farebbe, a mio modesto avviso, a incominare a calcolare solo i mesi di arretrati, nella convinzione che 50/60 € o più al mese, non cambiano la vita; ma ricevere 3/4 anni ed oltre di arretrati costituisce un bel gruzzoletto con cui passarsi qualche sfizio da,sereno pensionato, come per esempio farò io partendo per la sesta crociera, senza regalare nulla a nessuno.

[mauri64]

Come sopra riportato, non ho preso lontanamente in considerazione che tali conteggi siano errati.
A dimostrazione di ciò, ho usato come riferimento il tuo valore per eseguire la dovuta trattenuta.
Il tuo discorso non fa una piega, però convieni con me che, qualora L'Inps in prima analisi non accettasse la diffida, è tantomeno, si adeguasse alla recente sentenza delle SS.RR., i costi sostenuti per intraprendere un ricorso verranno ampiamente ammortizzati dall'aumento del rateo pensionistico e nel lungo termine, i guadagni saranno considerevoli.

Buon proseguimento

[naturopata]

Sarebbe anche utile ricordare, soprattutto ora, con una sentenza delle SS.RR., che il ricorso pensionistico può essere proposto in proprio a zero spese in primo grado e non è poi così complicato, soprattutto per l'art.54 e con una sentenza che basta ricopiare nelle motivazioni di diritto dopo aver fatto un breve riassunto sul fatto, ovvero data pensione, decreto dell'INPS applicazione dell'art.44 in luogo dell'art.54. Fatto ciò, in primo grado, il ricorso verrà sicuramente accolto (se si chiede ovviamente il 2,44) e anche se l'INPS dovesse appellare (difficile ma possibile), si può rimanere contumaci in appello senza obbligo di presenziare e quindi di servirsi del legale (quindi zero euri) e l'esito dell'appello avrà comunque esito vincolante per i soccombente, l'INPS.

[elciad1963]

Naturopata hai perfettamente ragione, non credo sia difficile proporre il ricorso per l'articolo 54, il problema secondo il mio punto di vista è costituito dalla procedura e dalle notifiche che se non effettuate regolarmente possono inficiare la sua validità e quindi far respingere il ricorso, dichiarandolo inammissibile (cosa che ho letto è accaduto più volte anche, se non erro è ho letto e ricordo bene, ad un avvocato).

[Davide64]

ciao. Ti hanno applicato il coefficiente dell'art. 44, ovvero il 2,33x15=35% più 1,80 per il sedicesimo anno più 2 dodicesimi di 1,80 per i due mesi oltre il sedicesimo anno e totalizzi lo 0,37100 che leggi alla voce A dopo il riquadro dove indica SERVIZIO AL 31.12.1995 e così via.
Se ti avessero applicato la sentenza 1/2021 delle SS.RR., invece avresti ottenuto il coefficiente pari a 0.39527 con un guadagno totale di euro 1.051,12 e pertanto la tua PAL finale sarebbe stata di € 31.515,30.
Nel caso avessero accolto il coefficiente del 44% secco per tutti avresti ottenuto molto più del doppio di differenza, ma accantona questo sogno perché ormai è svanito.
Il mio consiglio ora è di startene buono in attesa che l'Inps dopo ulteriori sentenze che affermano il coefficiente determinato dalle SSRR, adeguino tutte le pensioni. Al massimo potrai farle una diffida ad adempiere e nel mentre incominci a contare i mesi di arretrati che otterrai. Non ti conviene infine adire la CdC perché avrai solo spese e non otterrai alcun beneficio.
Spero di esserti stato utile.
Buon fine settimana (e non weekend ... io sono Italiano)

elciad1963, grazie della delucidazione sei stato molto utile, ci mancherebbe.
Lo stesso vale per mauri64 e naturopata, ringrazio anche loro.
Sono perfettamente d'accordo con le vostre considerazioni, per cominciare ho inviato una richiesta/diffida di ricalcolo della pensione sulla base della sentenza 1/2021 delle SS.RR, in caso di risposta negativa rimarrò comunque in attesa di ulteriori sentenze che affermassero il coefficiente determinato dalle SS.RR. e di conseguenza porterebbero l'INPS ad adeguare le pensioni.
Ovvio che qualora L'Inps non accettasse la diffida, è tantomeno, si adeguasse alla recente sentenza delle SS.RR., intraprenderò un cosiddetto "piano B".
Infatti come avete affermato, se il 44% secco è ormai svanito, e il 2,44% porterebbe ad un aumento di soli 50-60 euro mensili, ebbene non cambiano la vita ma mi spetterebbero, perchè lasciarli all'INPS?
Saluti a tutti voi e buona serata

[naturopata]

Naturopata hai perfettamente ragione, non credo sia difficile proporre il ricorso per l'articolo 54, il problema secondo il mio punto di vista è costituito dalla procedura e dalle notifiche che se non effettuate regolarmente possono inficiare la sua validità e quindi far respingere il ricorso, dichiarandolo inammissibile (cosa che ho letto è accaduto più volte anche, se non erro è ho letto e ricordo bene, ad un avvocato).

Vero, anche più di un avvocato, quindi a maggior ragione. Non è nulla di complicato, posso garantire, basta un minimo di attenzione e non farsi proprio terrorizzare dalle notifiche, anche perché, voglio dire, un pubblico ufficiale, molti dei quali anche con qualifica di p.g., che magari hanno effettuato procedura di notifiche ben più importanti, non possono aver timore di una semplicissima notifica in ambito giurisdizionale. Nel tuo caso, un ricorso cumulativo di 10 persone è costato 1.000 oltre spese a testa, quando normalmente singolarmente per ricorsi di questo tipo il costo è 1500 (già fin troppo per me). Nel tuo caso, se venivate da me (ipoteticamente), se volevo guadagnarci tanto, vi avrei chiesto 500 a testa, se volevo guadagnarci il giusto 250 a testa.

[elciad1963]

si Naturopata è come dici tu e ne concordo.
Per quanto attiene ai nostri ricorsi però non sono stati collettivi ma singoli, nel senso che per ognuno di noi è stato proposto un ricorso personale. Poi devo dare atto di estrema correttezza al nostro legale perché in quel costo rientrano tutte le azioni fino alla soluzione del contendere; vale a dire sia il ricorso in prima istanza che per il secondo giudizio di appello con tutti gli atti relativi e conseguenziali, fino all'atto del pagamento finale, termine al seguito del quale verrà pagata la seconda trance di 500€. Quindi il solo primo ricorso ci è costato 500€ e considerando che in ogni caso la sua strategia, da me pienamente condivisa, di proporre ricorsi singoli per ovvi motivi di diverse ed opposte pronunce (nella stessa sezione regionale della cdc è successo tantissime volte) a mio avviso il costo è più che equo. Quanto descritto infine, è stato sancito in un regolare contratto.
Ho notizie di colleghi che hanno optato per altre soluzioni quali un importo in acconto ed un'alta percentuale da quantificare e corrispondere all'atto del pagamento degli arretrati e che quindi supereranno di gran lunga gli importi da noi corrisposti.

[naturopata]

si Naturopata è come dici tu e ne concordo.
Per quanto attiene ai nostri ricorsi però non sono stati collettivi ma singoli, nel senso che per ognuno di noi è stato proposto un ricorso personale. Poi devo dare atto di estrema correttezza al nostro legale perché in quel costo rientrano tutte le azioni fino alla soluzione del contendere; vale a dire sia il ricorso in prima istanza che per il secondo giudizio di appello con tutti gli atti relativi e conseguenziali, fino all'atto del pagamento finale, termine al seguito del quale verrà pagata la seconda trance di 500€. Quindi il solo primo ricorso ci è costato 500€ e considerando che in ogni caso la sua strategia, da me pienamente condivisa, di proporre ricorsi singoli per ovvi motivi di diverse ed opposte pronunce (nella stessa sezione regionale della cdc è successo tantissime volte) a mio avviso il costo è più che equo. Quanto descritto infine, è stato sancito in un regolare contratto.

Ok, così è equo.


Ho notizie di colleghi che hanno optato per altre soluzioni quali un importo in acconto ed un'alta percentuale da quantificare e corrispondere all'atto del pagamento degli arretrati e che quindi supereranno di gran lunga gli importi da noi corrisposti.

E si, questo metodo non va bene (per il ricorrente) anche se adesso con la riduzione della percentuale, se vi è una parte sugli arretrati in %, non è neanche detto che la furbata abbia pagato, almeno sul totale dei ricorsi, fermo restando che, solitamente, il fisso iniziale è già più che capiente.

Ad ora però, con la sentenza SS.RR., le cose si sono molto semplificate e si può fare da soli, se uno se la sente e con un minimo di attenzione.

[Pierpa64]

INPS di quale città e da quanto tempo è in pensione il tuo amico, per cortesia ?
Grazie

Bologna
In pensione dal 19/1/2021

[Farey]

Farey ha scritto: ↑mer feb 17, 2021 7:54 am
INPS di quale città e da quanto tempo è in pensione il tuo amico, per cortesia ?
Grazie

Bologna
In pensione dal 19/1/2021

[Paco1960]

https://banchedati.corteconti.it/docume ... ZA/32/2021

Incredibile questa sentenza, respinge il ricorso del militare con + di 15 anni di anzianità al 31.12.1995 dichiarandolo inammissibile.

E' una sentenza inaccettabile sotto tutti punti di vista. ormai c'è stata la sentenza delle SSRR che hanno stabilito il 2,44% ormai è assodato. Perchè respingerla attaccandosi pretestuosamente al cavillo?
Così bisogna costringere il militare a fare l'appello con ulteriori spese legali che difficilmente (tutto è possibile in Italia) sarà respinto. Ma come sara incazzato il collega? Ma poi per cosa per avere un 40 euro di aumento nette al mese?
Ma poi tu stessa inps ormai è già chiaro l'orientamento cosa cavolo porti avanti questi ricorsi con dispendio di risorse economiche e di personale.

Ci sarebbe da fare una denuncia alla Corte dei Conti per danno erariale procurato dalla stessa Corte dei Conti, oltre che Inps.

Assurdo. troppo assurdo.

[naturopata]

Corte dei Conti Lazio e Marche accolgono per -15, la Basilicaata respinge per -15 con sentenza n.15 2021. Di quest'ultima alcuni passi:
“…palesemente erronei ed incongrui rispetto a quelli conformi a legge elaborati dall’Istituto per la liquidazione della pensione…” rilevando come “…le uniche aliquote individuate dal legislatore con le disposizioni di cui all’art. 54 DPR 1092/1973 sono quelle del 2,20 % della base pensionabile per ogni anno di servizio utile per il militare che cessa dal servizio permanente o continuativo per raggiungimento del limite di età, senza aver maturato l'anzianità prevista nel primo comma dell'art. 52 (almeno 15 anni di servizio) e dell’1,80% quale aumento annuale per gli anni dal ventunesimo in poi per chi invece sia stato collocato a riposo con un’anzianità superiore ai venti anni…”..............

Con “note autorizzate” del 15/2/2021, i difensori del ricorrente odierno contestavano il contenuto della memoria dell’INPS ritenendo infondate tutte le eccezioni formulate dall’Istituto.
Veniva ribadita, invece, la fondatezza del diritto del ricorrente all’applicazione dell’aliquota del 44% prevista dall’art. 54 del DPR 1092/1973 all’uopo richiamando il consolidato orientamento giurisprudenziale di questa Corte dei conti. Con riferimento alla decisione n.1/2021 delle Sezioni Riunite si affermava l’applicabilità dei principi di diritto ivi enunciati anche al ricorrente odierno ritenendo come “…Detta soluzione opera anche in favore di coloro che, come il ricorrente, al 31.12.1995 avevano maturato un servizio utile inferiore ai 15 anni…”.......

chiedeva, pertanto, in via principale che venisse dichiarato il diritto del ricorrente, “…ai sensi e per gli effetti di quanto previsto dall'art. 54, comma 1, del DPR 1092/73, alla riliquidazione del trattamento pensionistico, con applicazione alla parte retributiva della pensione, dell'aliquota annua del 2,93% per le anzianità di servizio utile maturate alla data del 31/12/1995, con ogni conseguenza di legge e con decorrenza dalla data di collocamento in congedo e conseguentemente…”. In via subordinata, si chiedeva di dichiarare il diritto del sig. XXX, “…ai sensi e per gli effetti di quanto previsto dall'art. 54, comma 1, del DPR 1092/73, al ricalcolo, riliquidazione e pagamento del trattamento pensionistico erogato, con applicazione alla parte retributiva della pensione, dell'aliquota annua del 2,445% e complessiva del 32,805% per le anzianità di servizio utile maturate alla data del 31.12.1995, con ogni conseguenza di legge; il tutto con decorrenza dalla data di collocamento in congedo…”

In base a quanto statuito dalle Sezioni Riunite la domanda avanzata dal ricorrente è infondata. Non può, infatti, trovare applicazione il coefficiente annuo del 2,93% derivante dalla divisione per quindici dell’aliquota del 44% prevista dall’art. 54 TU 1092/1973, come preteso dal ricorrente, in quanto la predetta pronuncia ha escluso l’applicabilità di tale aliquota del 44% ai militari con anzianità inferiore a 15 anni alla data del 31/12/1995.


Né può sostenersi che la predetta decisione di massima abbia determinato una sperequazione tra chi alla predetta data del 31/12/1995 vantava un’anzianità superiore a 15 anni e coloro invece che tale anzianità non l’avevano ancora raggiunta: in proposito è solo il caso di osservare che già nell’ambito del sistema pensionistico delineato dal d.P.R. n.1092/1973 lo stesso art. 54 differenziava la posizione dei militari a seconda che avessero o meno raggiunto il limite dei 15 anni di servizio.
Alla luce delle superiori considerazioni il ricorso deve essere rigettato.

[elliot67]

.. ....ma chi ci capisce più niente. . . . .
saluti a tutti

[panorama]

CdC Basilicata rigetta al collega della GdF avente - 15 anni.