Art. 39 R.D.M.

Diritto Militare e per le Forze di Polizia
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aviatik

Art. 39 R.D.M.

Messaggio da aviatik »

Egregio Avvocato,
il giorno 29 gennaio u.s. ho presentato richiesta di colloquio con un superiore ai sensi dell’Art. 39 R.D.M., ad oggi non ho avuto il benché minimo riscontro. In data 22 ottobre 2008, tre membri del mio stesso ente hanno presentato istanze analoghe, alla data odierna nulla è dato a sapere sull’esito di tali domande. In un sito internet ho letto quanto segue: “il dovere di provvedere ex art. 328 2° co. c.p. sorgeva allorché l'atto fosse vincolato, con esclusione di qualsiasi scelta discrezionale sui tempi e i modi della sua emanazione e pertanto il pubblico ufficiale è tenuto, ricorrendo tutte le condizioni di fatto e di diritto necessarie, a compiere l'atto richiesto, ovvero, in mancanza delle condizioni stesse o in presenza di altre cause impeditive, a darne ragione nella risposta, prima del decorso del termine di trenta giorni, risposta che doveva essere scritta e non ammetteva equipollenti (così Cass. Pen., sez. VI, 3/11/97, n. 11484 Masiello Cass. Pen., 1999, 518”. Il comma 3 del citato Articolo 39 detta: “La richiesta di conferire con dette autorità deve essere trasmessa con la massima sollecitudine”, a mio parere esclude la discrezionalità sui tempi e modi. In questo caso, non ottenendo riscontro entro trenta giorni dalla ricezione dell’istanza, si configura il reato di Rifiuto di atti d'ufficio?


AVVOCATO

Re: Art. 39 R.D.M.

Messaggio da AVVOCATO »

Caro visitatore,
Premesso (ritengo che Lei lo sappia) che i motivi di conferimento debbono necessariamente essere privati (quelli di servizio non sono trattabili, pena l'apertura di un procedimento disciplinare), purtroppo benchè la sua citazione giurisprudenziale sia assolutamente corretta, non trova purtroppo riscontro nel ns. settore, in quanto, anche se il comando dove Lei fa servizio avesse inoltrato tempestivamente la domanda, ricordi, comunque, che poi i vertici debbono istruire la stessa; possibilmente verrà chiamato a rapporto dal suo superiore gerarchico, anche a livello di comandante di corpo, per capire quali è che siano i reconditi e veri motivi della richiesta di conferimento con il vertice della scala.
Tenga altresì conto che i suoi diretti superiori, debbono, poi, anche esprimere un parere sulla sua richesta di conferimento e questo, ovviamente, rallenta ulteriormente i tempi di ricezione al vertice e quindi la conseguente sua chiamata a Roma.-
Posso altrsì aggiungere che i cd. profili di "irregolarità" che potessero configurare gli estremi di condotta penalmente rilevante, non sono applicabili o ravvisabili al caso in questione. (omissione, rifiuto o ritardo in atti di ufficio).-
Piuttosto, decorsi 90 gg. dall'inoltro dell'istanza potrà (ove esista) inoltrare formale istanza di accesso agli atti, ex legge 241/90, all'U.R.P. compentente per la Regione dove presta servizio, e chiedere quale è che sia lo stato della pratica ed il npominativo del responsabile del procedimento.-
Ricordi, altresì, che comunque, anche se tutte le istanze prodotte, anche da suoi commilitoni, possano sembrare simili, di fatto non lo sono e le problematiche variano da soggetto a soggetto.-
Cordiali saluti.
Giovanni Magrì
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