267/2000

Diritto Militare e per le Forze di Polizia
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Moderatore: Avv. Giorgio Carta

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margdf
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Messaggio da margdf »

Gentilissimo Avv. Carta, sono un maresciallo della GdF in servizio a Milano.
Come tanti colleghi sono stata eletta al consiglio comunale di un paese in provincia di Ancona e come stabilito dal cd. TUEL, (D.lgs 267/2000) ho presentato in data 23 novembre 2009 apposita istanza di trasferimento a tempo determinato per le provv. di Ancona e Pesaro-Urbino. Non la annoierò elencandole i dirittti/doveri e i compiti derivanti dall’espletamento del mandato amministrativo perché, avendo già letto altre mail riguardanti lo stesso argomento sul suo forum, penso che ne sarà sicuramente già a debita conoscenza e pertanto vengo subito al dunque: proprio oggi mi è stato preannunciato telefonicamente (poiché in questi giorni non mi trovo a lavoro) che è arrivato il radiomessaggio relativo alla comunicazione di preavviso di rigetto dell'istanza, secondo quanto stabilito dall'art. 10 bis della legge 241/90, in quanto "si ritengono prevalenti le esigenze del Corpo a preservare l'impiego dell'interessato presso l'attuale articolazione, fortemente carente di forza effettiva e inquadrata in contesto territoriale altrettanto deficitario". In base allo stesso articolo di legge, vengo invitata a presentare eventuali altre comunicazioni, osservazioni scritte o documentazioni.
Effettivamente la regione Lombardia e in particolare la prov. di Milano sono sott’organico, ma tale situazione perdura oramai da anni, almeno un decennio o forse più…se ci fosse veramente stata la volontà di risolvere il problema questo sarebbe già stato fatto. Ma questa ovviamente è solo una mia opinione.
Di contro però posso affermare che anche le province da me richieste presentano entrambe, stando a quanto riportato dall'attuale piano degli impieghi nazionale, vacanze organiche per quanto riguarda il mio ruolo di interesse.
Aggiungo altresì che la circolare sui trasferimenti emanata dal Comando Generale, tra i presupposti per l'adozione del provvedimento di trasferimento inerente il d.lgs 267/00 menziona, oltre il requisito della vacanza di personale nella provincia/sede richiesta, anche il "tenere conto delle complessive esigenze di servizio del Corpo". Preciso però che le stesse esigenze di servizio, vengono menzionate anche tra i presupposti per l'adozione del provvedimento di tutte le altre tipologie e casistiche di trasferimento (d'autorità, ordinario, L. 100/87, DPR 738/81, L. 104/92, ecc.).
Mi domando, se tra le esigenze di servizio viene ovviamente fatta rientrare questa carenza di personale, in virtù di quanto stabilito dalla circolare summenzionata, questa esigenza di servizio dovrà essere fatta valere nei confronti di tutti i colleghi in servizio in quella determinata area geografica che presenteranno una qualsiasi domanda di trasferimento? Ne deriva quindi che da Milano/Lombardia non potrà più essere trasferito nessuno almeno finché non verrà colmata questa deficienza organica…o sbaglio? Pertanto, nel caso in cui qualcuno invece venga trasferito ugualmente si configurerebbe una disparità di trattamento? Per di più, secondo lei, non si starebbe già configurando una evidente situazione di svantaggio per tutti i finanzieri in servizio in quella zona nei confronti di tutti quanti gli altri colleghi in servizio nel resto d’Italia? Ciò tenendo sempre in considerazione che, come detto sopra, questa situazione deficitaria si trova oramai in una posizione di stallo da diversi anni e che nonostante ciò, al termine dei corsi di formazione, molti (raccomandati??) sono stati e sono tuttora assegnati in sedi/province/regioni che non presentano situazioni deficitarie o sono addirittura in esubero di personale, come si evince anche dalla delibera del Co.ba.r. Lombardia nr. 3/34^/X del 21.02.2008.
Per quanto concerne la mia causa, aggiungo inoltre che, ho una bambina di soli 2 anni e che io e il mio compagno non conviviamo in quanto, essendo anch’egli un appartenente al Corpo, è già in servizio ad Ancona. Pertanto ogni mio spostamento da Milano per recarmi presso il Comune in cui sono stata eletta, riscuotendo tra l’altro il maggior numero di preferenze rispetto a tutti gli altri candidati, implica un notevole disagio dovendo effettuare il viaggio da sola con la bambina, la quale inoltre, in diverse occasioni, a seguito dei viaggi effettuati ha risentito di diversi malanni debitamente certificati dalla struttura sanitaria cui ci siamo dovuti rivolgere non avendo ovviamente il suo pediatra di fiducia. Ciò ha comportato anche in una occasione l’impossibilità di presenziare al consiglio comunale. Non considerando poi il fatto che ogni spostamento in macchina comporta dei rischi non solo per me ma anche per mia figlia.
Per di più, nel radiomessaggio inviatomi, si parla di “preservare l'impiego dell'interessato presso l'attuale articolazione, fortemente carente di forza effettiva…”. In merito a ciò, in virtù dei permessi concessi in base al d.lgs 267/2000, che non risultano sufficienti per l’espletamento del mandato e che vengono pertanto integrati “sacrificando” giorni di licenza ordinaria e maternità facoltativa residua (anche al fine di riuscire a coniugare gli impegni derivanti dal mandato con quelli di mamma) deriva che la mia presenza effettiva al lavoro si riduce a soli 5-6 giorni al mese. Pertanto il mio contributo si traduce in una mera forza organica anziché effettiva, cioè sono solo una unità in più sulla carta senza dare un contributo materiale e lavorativo vero, a fronte comunque di una retribuzione mensile percepita quasi per intero. Al contrario, un avvicinamento alla sede di espletamento del mandato mi consentirebbe di dare maggiore continuità al lavoro poiché gli impegni derivanti dal mandato amministrativo sono concentrati per la quasi totalità in orario extra lavorativo.
Concludendo, in virtù di quanto finora esposto vorrei chiederle un consiglio: se a seguito della presentazione delle mie comunicazioni, documentazioni e osservazioni, dovessero ugualmente non accogliere la mia istanza di trasferimento, secondo lei ci sarebbero buoni presupposti per opporre un ricorso al T.A.R.?
In attesa di una sua risposta le porgo i miei più cordiali saluti.


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