NOI, QUELLI DELLA DIVISA KAKI
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NOI, QUELLI DELLA DIVISA KAKI
Messaggio da elciad1963 »
Buonasera oggi mentre mi trovo in ospedale, a 36 anni di servizio mi chiama un collega molto giovane, per conoscere la mia situazione clinica e nel parlarmi ha detto una frase che mi ha colpito riferendomi lei uno della dkvisa KAKI! Nel pomeriggio rivoltando i miei ricordi di tanti anni mi sono tornati alla mente QUELLI IN GRIGIOVERDE con il moschetto 91/38 che erano in servizio nei miei primi passi nell'Arma!
Ne sono passati di anni e quante novità nell'Arma!
Ma analizziamo i fatti era meglio prima o è meglio oggi?
Per me una sola grande distinzione PRIMA era una famiglia e io ci credevo e ci ho sempre creduto ora sembra un buon lavoro.
A voi il giudizio.
Cordialmente
Ne sono passati di anni e quante novità nell'Arma!
Ma analizziamo i fatti era meglio prima o è meglio oggi?
Per me una sola grande distinzione PRIMA era una famiglia e io ci credevo e ci ho sempre creduto ora sembra un buon lavoro.
A voi il giudizio.
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Re: NOI, QUELLI DELLA DIVISA KAKI
Prima di tutto in bocca al lupo per una pronta guarigione.elciad1963 ha scritto:Buonasera oggi mentre mi trovo in ospedale, a 36 anni di servizio mi chiama un collega molto giovane, per conoscere la mia situazione clinica e nel parlarmi ha detto una frase che mi ha colpito riferendomi lei uno della dkvisa KAKI! Nel pomeriggio rivoltando i miei ricordi di tanti anni mi sono tornati alla mente QUELLI IN GRIGIOVERDE con il moschetto 91/38 che erano in servizio nei miei primi passi nell'Arma!
Ne sono passati di anni e quante novità nell'Arma!
Ma analizziamo i fatti era meglio prima o è meglio oggi?
Per me una sola grande distinzione PRIMA era una famiglia e io ci credevo e ci ho sempre creduto ora sembra un buon lavoro.
A voi il giudizio.
Cordialmente
Anche io ho iniziato nell'83 con la camicia kaki a maniche lunghe e la cravatta (in estate per i più giovani). Però allora era sufficiente tenere la divisa in ordine e i capelli corti per essere a posto. Adesso se l'arrestato si fa male o peggio gli viene un infarto perchè imbottito di coca sei "fritto".
Saluti
Re: NOI, QUELLI DELLA DIVISA KAKI
A proposito di kaki.....nell'estate 1982 ero Ufficiale di Picchetto al Btg. di Bologna con camicia kaki sintetica a maniche lunghe e cravatta altrettanto sintetica: in pratica una sauna. L'anno dopo tolsero la cravatta e dopo ancora tagliarono le maniche.....si cominciò a respirare. Poi finalmente arrivò la camicia a maniche corte celeste e sembrò il paradiso!
Re: NOI, QUELLI DELLA DIVISA KAKI
Pienamente d'accordo.elciad1963 ha scritto:Buonasera oggi mentre mi trovo in ospedale, a 36 anni di servizio mi chiama un collega molto giovane, per conoscere la mia situazione clinica e nel parlarmi ha detto una frase che mi ha colpito riferendomi lei uno della dkvisa KAKI! Nel pomeriggio rivoltando i miei ricordi di tanti anni mi sono tornati alla mente QUELLI IN GRIGIOVERDE con il moschetto 91/38 che erano in servizio nei miei primi passi nell'Arma!
Ne sono passati di anni e quante novità nell'Arma!
Ma analizziamo i fatti era meglio prima o è meglio oggi?
Per me una sola grande distinzione PRIMA era una famiglia e io ci credevo e ci ho sempre creduto ora sembra un buon lavoro.
A voi il giudizio.
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Aggiungerei che - per definizione - tutti i fenomeni composti e condizionati sono impermanenti, ossia che tutto cambia e si trasforma ogni ora, minuto, secondo; tutto ciò che origina da cause e condizioni è destinato inesorabilmente a trasformarsi e alfine cessare e concludersi.
Ovviamente l'Arma non fa eccezione alla regola generale, motivo per cui si può discutere solo su come e' cambiata - prima che essa abbia termine e trovi conclusione come tutte le umane cose.
Può discutersi se questo cambiamento avrebbe potuto essere o meno di segno diverso sulla base delle cause e condizioni che ne hanno costituito i presupposti necessari.
Con la massima umiltà, mi sembra di poter dire che, date le condizioni storiche, politiche, economiche, sociali, tecnologiche del Paese, il cambiamento dell'Arma non avrebbe potuto essere di segno opposto come quelli "in uniforme Kaki" avrebbero desiderato.
E' invero comprensibile che ci si rattristi del fatto, innegabile, di essere stati deprivati in poco tempo della rassicurante certezza di essere parte di una grande famiglia, in cui ogni comandante assumeva con diligenza e dedizione il ruolo del padre, sempre pronto a sostenere e a difendere i propri dipendenti.
Nessuno può gioire nel vedere che i "padri solerti" dei nostri tempi sono stati sostituiti da una genia di burocrati che quando parlano non ti guardano in faccia.
Domani essi saranno sostituiti da macchine e già oggi forse si preparano a ragionare come tali.
Mi pare altrettanto chiaro che il declino generale dei valori morali, in primis della cosiddetta integrità, di cui avevamo tanti illustri esempi, non risparmi niente e nessuno.
Pensate al valore morale dell'esempio, tuttora insegnato nelle accademie e ben testimoniato, nel recente passato, da chi non esitò a dimettersi allorché sentì l'obbligo morale di farlo: anche tale principio pare purtroppo destinato a restare nei libri di storia, a vantaggio di tatticismi e furberie che richiamano alla memoria le scene del film "il marchese del grillo".
Re: NOI, QUELLI DELLA DIVISA KAKI
anche da me auguri per una pronta guarigione
Io arruolato a 17 anni, esattamente 01 settembre 1981, terza compagnia, scuola allievi Carabinieri Roma, ho letto il Tuo articolo, hai riportato indietro nel tempo, quanti ricordi, belli e brutti che mi hanno fatto maturare, l'Arma mi ha fatto diventare uomo, padre ed oggi pensionato......
Auguri a tutti Voi ogni bene, che possiate vivere sereni.
NOI QUELLI DELLA DIVISA KAKI
Io arruolato a 17 anni, esattamente 01 settembre 1981, terza compagnia, scuola allievi Carabinieri Roma, ho letto il Tuo articolo, hai riportato indietro nel tempo, quanti ricordi, belli e brutti che mi hanno fatto maturare, l'Arma mi ha fatto diventare uomo, padre ed oggi pensionato......
Auguri a tutti Voi ogni bene, che possiate vivere sereni.
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Re: NOI, QUELLI DELLA DIVISA KAKI
Anch'io l'ho indossata con orgoglio. Poi hanno iniziato ad arruolare negli ufficiali gli ex marescialli e sono stati xxxxxxx. 1 compagnia Roma-74^ corso.
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Re: NOI, QUELLI DELLA DIVISA KAKI
Ciao a tutti ed auguri di pronta guarigione all'amico che è in ospedale, anche io, ho indossato la divisa Kaki (non so perchè si chiami così se era marroncina), bo, l'ho portata con la giacca, solo con la camicia e cravatta maniche lunghe, senza cravatta e maniche corte, ci si moriva dentro, io però non ho mai indossato la divisa celeste, perchè dal 1984 fino a quando sono stato riformato sono stato in borghese, vi ricordate la scatoletta sul cinturone che sarebbe dovuta servire per le "catenelle" io mi sono costruito una bacheca e c' ho messo dentro tutta la mia robetta compreso le catenelle e le due piastrine che davano da potare al collo, ho ancora tutto l'occorente per cucire bottoni aghi filo dentro a quella sacchetta verde, ve la ricordate? se facessimo vedere ste cose ai nuovi caramba non so come ci guarderebbero, un salutone a tutti, Nino.
Re: NOI, QUELLI DELLA DIVISA KAKI
Oltre a tutto quamto detto dagli altri amici del forum, chi si ricorda della camicia kaki con quella coda, che in teoria doveva servire a tenere la camicia nei pantaloni e invece, se allacciata ti faceva arrivare gli attributi in gola se poco poco ti chinavi? E le fondine per la mod. 34 di plastica? E la cravatta che regolarmente ti finiva nel piatto a mensa? (una volta era obbligatorio pranzare in divisa). E la bandoliera con la giberna sempre di. plastica che se lasciata al sole si spaccava? Grazie a Dio come equipaggiamento ci siamo evoluti e non poco ed è anche grazie a noi "vecchietti" che si sono presi decine di punizioni per guidare senza berretto o con le maniche della camicia arrotolate che le cose si sono evolute. Se dipendesse da qualche ufficiale, saremmo rimasti ai tempi di Pinocchio. Saluti
Re: NOI, QUELLI DELLA DIVISA KAKI
Aggiungo un aneddoto sulla cravatta estiva. Ero di servizio ai seggi elettorali e venne una pattuglia della Radiomobile per fare ispezione. Vidi che non avevano la cravatta e mi chiesi se per caso fossero impazziti. Chiesi al Brigadiere e lui rispose ridendo: da oggi non si indossa più... la puoi togliere. Andai dala Presidente di un seggio a farmi dare un paio di forbici per tagliuzzarla. Giusto per far capire quamto era odioso imdossarla. Di nuovo buona serata.
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Re: NOI, QUELLI DELLA DIVISA KAKI
Messaggio da paoletto62 »
Io aggiungo che si stava meglio quando si stava peggio e non è un dato di fatto ma ora come ora è un incentivo ad andarsene e nessuno fa niente per trattenerti e conservare almeno una buona esperienza non aggiungo altro se non che ho indossato anch'io la divisa caki ed erano altri tempi
Re: NOI, QUELLI DELLA DIVISA KAKI
Messaggio da Henry6.3 »
Buonasera, che ricordi un flash, Roma estate 1980 (3^Compagnia) la prima volta che ci fanno uscire, la prima volta che indosso la camicia "Kaki" o cachi che dir si voglia, ho l'infelice idea di indossarla senza niente sotto, "a pelle". Mettiamoci anche che come un pollo avevo avuto la brillante idea di farmi dare un paio di scarpe d'ordinanza un numero più stretto invece che uno più grande, al limite. Risultato quella sera stessa ho avuto l'apparizione della "Virgo Fidelis". Sofferenza solo per mia colpa, madornale errore che non ho più ripetuto. Per il resto le divise allora non erano da "sfilata" diciamo. Per quanto riguarda se era meglio prima o adesso...
La società era diversa, la gente e logicamente anche la Grande Famiglia. Non sono convinto che eravamo migliori di adesso. Sapete il tempo tende a scolorire i ricordi brutti, trasformandoli in nostalgia ed è facile, cadere nel tranello dei "si stava meglio quando si stava peggio". Sicuramente lo spirito di sacrificio, il restare al proprio posto ti veniva propinato a piene mani, assorbivi e metabolizzavi senza troppi problemi. Rispettavi superiori e anziani, perché riconoscevi quanto meno che della ruota che gira, tu eri all'inizio e dovevi seguire i tempi. Oggi forse anzi certamente si è perso il riconoscimento del "vissuto". Però mediamente si è meno ingenui, sprovveduti e qualche libro in più si è letto. La conoscenza, la sicurezza di avere in mano qualche carta da giocarsi, anche tra i giovani porta un atteggiamento differente oggi. Il confronto tra il 2017 e il 1980 non è sicuramente equo se non ci mettiamo dentro tutto quanto è successo, fuori nel mondo a livello sociale e politico. Grazie per il ricordo un abbraccio a tutti quelli della divisa Kaki, un pensiero a quanti (troppi) rimangono segregati solo "nei ricordi" perché sono scesi "al capolinea" prima.
La società era diversa, la gente e logicamente anche la Grande Famiglia. Non sono convinto che eravamo migliori di adesso. Sapete il tempo tende a scolorire i ricordi brutti, trasformandoli in nostalgia ed è facile, cadere nel tranello dei "si stava meglio quando si stava peggio". Sicuramente lo spirito di sacrificio, il restare al proprio posto ti veniva propinato a piene mani, assorbivi e metabolizzavi senza troppi problemi. Rispettavi superiori e anziani, perché riconoscevi quanto meno che della ruota che gira, tu eri all'inizio e dovevi seguire i tempi. Oggi forse anzi certamente si è perso il riconoscimento del "vissuto". Però mediamente si è meno ingenui, sprovveduti e qualche libro in più si è letto. La conoscenza, la sicurezza di avere in mano qualche carta da giocarsi, anche tra i giovani porta un atteggiamento differente oggi. Il confronto tra il 2017 e il 1980 non è sicuramente equo se non ci mettiamo dentro tutto quanto è successo, fuori nel mondo a livello sociale e politico. Grazie per il ricordo un abbraccio a tutti quelli della divisa Kaki, un pensiero a quanti (troppi) rimangono segregati solo "nei ricordi" perché sono scesi "al capolinea" prima.
Re: NOI, QUELLI DELLA DIVISA KAKI
Messaggio da Henry6.3 »
...dimenticavo anche da parte mia i migliori auguri di una pronta ripresa...
Re: NOI, QUELLI DELLA DIVISA KAKI
C'è anche da dire che ai tempi di quella divisa si entrava nell'Arma dai 17 ai 26 anni (28 per chi aveva già fatto il militare), i regolamenti erano diversi, ci si arruolava con altro spirito, diciamo. Non si avevano conviventi e/o mogli e/o figli a carico, c'era molto più cameratismo in quanto si passavano 24 ore su 24 con i colleghi e non, come ora, a malapena le sei ore del servizio (ci sono delle caserme in cui i militari non parlano fra loro per risentimenti vari). Il rispetto per gli "anziani" di qualsiasi grado era dovuto, in primis per educazione e per rispetto, cosa che ora tende a mancare (provate ad entrare in una caserma capoluogo e il piantone a malapena vi saluta) e se il tizio era sprovvisto di entrambi gli veniva ricordato, magari urlando, dal superiore di turno (provate ad urlare ad uno ora, come minimo vi denunciano per mobbing). Altri tempi, verissimo, ma anche altre persone. Il mio maresciallo avanti ad un civile o a un superiore scassacaxxi, ti difendeva a spada tratta, salvo poi rivalersi in privato con te e solamente con te. Siamo sempre stati lo specchio della società civile e lo siamo anche oggi. Una società che stà diventando sempre più individualista ed egoista mettendo l'IO avanti al NOI. Saluti
Re: NOI, QUELLI DELLA DIVISA KAKI
[quote="Henry6.3"]Buonasera, che ricordi un flash, Roma estate 1980 (3^Compagnia) la prima volta che ci fanno uscire, la prima volta che indosso la camicia "Kaki" o cachi che dir si voglia, ho l'infelice idea di indossarla senza niente sotto, "a pelle".
Mi hai fatto venire in mente (altro che flash) quella volta che da Chieti andai a Pescara con due colleghi del 79° corso Ausiliari al mare (rischiando la fustigazione all'alba nella piazza d'armi) e presi una scottature tale che San Lorenzo dal Paradiso ancora ride....che con quella camicia sulle spalle a "nudo" era come indossare il cilicio....
Mi hai fatto venire in mente (altro che flash) quella volta che da Chieti andai a Pescara con due colleghi del 79° corso Ausiliari al mare (rischiando la fustigazione all'alba nella piazza d'armi) e presi una scottature tale che San Lorenzo dal Paradiso ancora ride....che con quella camicia sulle spalle a "nudo" era come indossare il cilicio....
Re: NOI, QUELLI DELLA DIVISA KAKI
Proprio così, era una famiglia in tutti sensi e si viveva insieme quasi tutto il giorno; il servizio era considerato sacro e non costituiva un passatempo di sei ore, magari passate a cercare di giustificare l'esistenza del proprio reparto.giomassa ha scritto:C'è anche da dire che ai tempi di quella divisa si entrava nell'Arma dai 17 ai 26 anni (28 per chi aveva già fatto il militare), i regolamenti erano diversi, ci si arruolava con altro spirito, diciamo. Non si avevano conviventi e/o mogli e/o figli a carico, c'era molto più cameratismo in quanto si passavano 24 ore su 24 con i colleghi e non, come ora, a malapena le sei ore del servizio (ci sono delle caserme in cui i militari non parlano fra loro per risentimenti vari). Il rispetto per gli "anziani" di qualsiasi grado era dovuto, in primis per educazione e per rispetto, cosa che ora tende a mancare (provate ad entrare in una caserma capoluogo e il piantone a malapena vi saluta) e se il tizio era sprovvisto di entrambi gli veniva ricordato, magari urlando, dal superiore di turno (provate ad urlare ad uno ora, come minimo vi denunciano per mobbing). Altri tempi, verissimo, ma anche altre persone. Il mio maresciallo avanti ad un civile o a un superiore scassacaxxi, ti difendeva a spada tratta, salvo poi rivalersi in privato con te e solamente con te. Siamo sempre stati lo specchio della società civile e lo siamo anche oggi. Una società che stà diventando sempre più individualista ed egoista mettendo l'IO avanti al NOI. Saluti
Nessuna nostalgia, si soffriva e tanto, ma il punto di discrimine è che allora c'era un diffuso sentimento di dedizione e generosità e adesso...beh adesso accendete il telegiornale e buona visione...
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