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SOS INFANZIA E IL SOSTEGNO ALLA GENITORIALITA'

Inviato: mar apr 11, 2017 2:22 pm
da Alessandra DAlessio
Le diagnosi infantili stanno aumentando a dismisura ed i dati Istat ce lo dimostrano: DSA, ADHD, DSL, BES e chi piu’ ne ha piu’ ne metta. Nell’anno scolastico 2015-2016 gli alunni con disabilità nella scuola primaria sono 88.281 (pari al 3% del totale degli alunni) e nella scuola secondaria di I grado sono 67.690 (il 4% del totale). Si sta assistendo ad una vera e propria “patologizzazione dell’infanzia” tale per cui la disabilità infantile sembra essere diventata la norma.
Ma cosa sta accadendo? E soprattutto quali sono gli strumenti per arginare tale fenomeno?
Ciò che verifico quotidianamente è che a fronte di tale aumento si manifesta altresi' da parte del genitore l’esigenza sempre più stringente di confrontarsi con una figura professionale specifica che possa accoglierlo, ascoltarlo e guidarlo nelle fasi difficili del percorso educativo dei propri figli.
Spesso i genitori non sanno a chi rivolgersi: neuropsichiatra, psicologo, pedagogista, psicomotricista, tecnico DSA. Ciò che sostengo, a partire dalla mia pratica ed in accordo con le piu’ diffuse teorie pedagogiche, è che le problematiche dell’infanzia esprimono sempre un deficit a livello educativo. E’ per questo che l’ideale sarebbe effettuare una Consulenza Genitoriale ai primi campanellini d’allarme .

Le problematiche infantili, nella maggiorparte dei casi, sono l’espressione di un bisogno o di bisogni educativi che inconsapevolmente non vengono attivati da parte del genitore. A volte si stratta veramente di poco.
Mettere il genitore nella condizione di prendere consapevolezza delle proprie pratiche educative, della loro efficacia e della loro eventuale interferenza con le difficoltà specifiche del proprio figlio, è il presupposto indispensabile e complementare per il successo di qualsiasi trattamento riabilitativo.
Il Sostegno alla Genitorialità, che è comunque un lavoro clinico, è uno strumento indispensabile per il miglioramento del bambino che manifesta dei sintomi specifici. Tale pratica è strutturata in cicli d’incontri rivolti al genitore o alla coppia genitoriale del bambino “con problemi”, in cui sotto la guida di una psicologa e di una pedagogista in co-presenza, si centra la problematica specifica e viene identificato il bisogno educativo.
Incontro dopo incontro vengono forniti agli adulti gli strumenti adatti alla risoluzione del problema del bambino, verificando di volta in volta i traguardi raggiunti sul piano individuale, familiare e scolastico.
Si attivano in questo modo tutte le risorse di cui il genitore dispone ma di cui non era consapevole ed oltre al miglioramento del bambino aumenta l’autostima dei genitori e si stabiliscono relazioni familiari più soddisfacenti oltre che più autentiche.

Cambiare alcune pratiche educative per assumerne delle nuove che siano più funzionali al benessere del proprio figlio che si trovi in una delle precedenti fasi, è il fattore di successo nella cura delle più diffuse problematiche dell’infanzia.