GRANDE LEZIONE DI UN PICCOLO CARABINIERE

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denicolamichele
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GRANDE LEZIONE DI UN PICCOLO CARABINIERE

Messaggio da denicolamichele »

denicolamichele↓
grande lezione di un piccolo carabiniere
mer feb 28, 2018 9:52 pm
Potenza, orfano di carabiniere
scrive alla maestra di Torino
Miki Fezzuoglio, 12 anni, è figlio del carabiniere di Bella (Potenza), Donato Fezzuoglio, ucciso ad Umbertide (Perugia). Ha scritto una lettera aperta a Lavinia Flavia Cassaro, la maestra che a Torino ha insultato pesantemente le forze dell’ordine


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28 Febbraio 2018
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POTENZA - «Buonasera, prof. mi chiamo Michele, non le nascondo che sono un po' arrabbiato con lei. Oggi le faccio conoscere qualcosa di me e del posto dove vivo». Comincia così la toccante lettera inviata da Miki Fezzuoglio - 12 anni, figlio del carabiniere di Bella (Potenza), Donato Fezzuoglio, ucciso ad Umbertide (Perugia) nel 2006 mentre stava sventando una rapina - a Lavinia Flavia Cassaro, la maestra che a Torino ha insultato pesantemente le forze dell’ordine. «Vorrei mai più manifestazioni che - scrive nella parte finale della lettera - incitano violenza, chi parla dovrebbe evitare parole che uccidono quanto quel proiettile di kalashnikov sparato alle spalle di quel carabiniere che per me voleva un mondo a colori».
La lettera in cui il figlio di Fezzuoglio, decorato con la Medaglia d’Oro al Valor Militare, racconta i suoi sentimenti, è stata diffusa da Rocco Galasso, presidente della Federazione provinciale di Potenza del Nastro Azzurro. «In questa casa - è uno dei passaggi della lettera più toccanti - ci abito con la mamma, la osservi, sopra quel mobile c'è un berretto, lo stesso che era sopra la bara avvolta nel tricolore il giorno del funerale di mio padre, guardi quante foto, attestati ed encomi, sono tutti di mio padre, li ha ricevuti sia in vita che dopo. Senta anche che silenzio, se ci fosse stato papà sarebbe stata una casa rumorosa, avrei avuto un fratello o una sorella o entrambi».
«Basta prof - scrive il ragazzino nella parte finale della sua lettera - la lascio tornare a casa, nel tragitto rifletta della lezione noiosa. Quando è arrivata guardi negli occhi suo padre e lo abbracci....Intanto io scrivo al Ministro, non per farla punire, ma per darle dei consigli... Arrivederci prof... Buon rientro».
gino59↓
Re: grande lezione di un piccolo carabiniere
mer feb 28, 2018 10:51 pm
denicolamichele ha scritto:
Potenza, orfano di carabiniere
scrive alla maestra di Torino
Miki Fezzuoglio, 12 anni, è figlio del carabiniere di Bella (Potenza), Donato Fezzuoglio, ucciso ad Umbertide (Perugia). Ha scritto una lettera aperta a Lavinia Flavia Cassaro, la maestra che a Torino ha insultato pesantemente le forze dell’ordine


Ciccionetto
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Re: GRANDE LEZIONE DI UN PICCOLO CARABINIERE

Messaggio da Ciccionetto »

Grande!!!
enea57
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Re: GRANDE LEZIONE DI UN PICCOLO CARABINIERE

Messaggio da enea57 »

È stata indagata dalla Procura di Torino, per istigazione a delinquere, oltraggio a pubblico ufficiale e minacce Lavinia Flavia Cassaro la maestra di una scuola elementare che, lo scorso giovedì sera durante il corteo contro CasaPound, ha augurato la morte e insultato i poliziotti schierati. "Vigliacchi, dovete morire, fascisti", aveva urlato. La donna ha spiegato che non voleva augurare la morte ai singoli agenti, "ma all'apparato che difende il fascismo". Il fascicolo è affidato al pm Antonio Rinaudo.

Si prospetta il licenziamento per la docente. L'Ufficio scolastico regionale del Piemonte informa di avere notificato, il provvedimento disciplinare a Lavinia Flavia Cassaro. La sanzione è stata prospettata "in considerazione della gravità della condotta tenuta dalla docente".
spero con tutto il cuore che la mandano a casa
GiulioTR
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Re: GRANDE LEZIONE DI UN PICCOLO CARABINIERE

Messaggio da GiulioTR »

Certo da un'insegnante certe parole sono veramente gravi. Per volere difendere un'idea, poi dai più condivisa e condivisibile non vedo cosa c'entra insultare i poliziotti che sono schierati per garantire l'OP quindi per permettere alla stessa insegnante di manifestare pacificamente. Se veramente eravamo dei fascisti non credo che poteva manifestare i propri ideali. La signora dovrebbe solo vergonarsi ad insultare chi lavora in difesa dei cittadini e dei valori costituzionali.
denicolamichele
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Re: GRANDE LEZIONE DI UN PICCOLO CARABINIERE

Messaggio da denicolamichele »

“Cara prof che vuoi la morte di mio padre”:
Pubblicato il 28 febbraio 2018
È diventata virale la lettera destinata alla professoressa che ha augurato la morte ai poliziotti intervenuti durante gli scontri a Torino. A scrivere è la figlia di uno degli agenti.
“Cara professoressa, ti parla la figlia di un appartenente alle forze dell’ordine”: inizia così la lettera pubblicata dalla pagina Facebook di ex agenti e simpatizzanti delle forze dell’ordine ‘Noi poliziotti per sempre’. Centinaia le condivisioni e oltre 14mila like.
“Tu che gli urli ‘dovete morire’ – si legge nel post -, vedi ogni volta che mio padre si allaccia gli anfibi e si chiude il cinturone ho davvero paura che qualcuno lo faccia morire. Forse tu non sai cosa vuol dire. Tu non sai cosa vuol dire vivere di turni, vivere di imprevisti, di compleanni in cui nelle foto ci sono tutti: tranne lui. Del pranzo di Natale che diventava freddo a forza di aspettarlo. Del cuscino vuoto accanto a mia madre. Del freddo, del sonno, del sangue sulla strada, degli insulti che gente come te ogni giorno rivolge a chi indossa una divisa”.
“Cara professoressa – scrive ancora la pagina -, hai mai provato ad accarezzare la stoffa della giacca di un poliziotto o di un carabiniere? Sai non è di un cotone morbido, non è il lusso che tutti credono che lo Stato regali a quegli uomini e a quelle donne in divisa. Cara professoressa, tu sai che mentre auguravi a quei ragazzi la morte a casa c’erano i loro bambini che si erano appena addormentati che si aspettavano di vedere i loro papà il giorno dopo come tutti i giorni? Lo sai che c’erano madri, fidanzate e mogli che in quel preciso momento stavano pensando a loro? E stavano pensando se magari potevano avere troppo freddo là fuori?”, domanda.
“Non sono dei mostri come li dipingete. Ma sono persone. Le stesse persone – sottolinea ancora la lettera – che chiamate a tutte le ore se avete bisogno di aiuto, e loro anche se voi gli augurate le morte vengono ad aiutarvi: perché hanno giurato di esserci, e quella divisa che tanto odiate rappresenta anche questo”. Una rabbia e un augurio di morte, spiega ancora la lettera, che non trova giustificazioni nonostante l’operato di alcune ‘mele marce’ fra le forze dell’ordine: “C’è chi della propria divisa ne fa un abuso – si legge -, come ovunque c’è la mela marcia e sono concorde nel punirlo adeguatamente secondo le leggi, ma non per questo bisogna augurare il male a tutti coloro che indossano una divisa. Perché io nonostante tutto non auguro del male a nessuno e mai lo farò, perché mi hanno insegnato il rispetto per la vita di tutti. Così, cara prof, ora vai e guarda negli occhi tuo padre e tuo marito/compagno/ fidanzato che sia (se ne hai uno), guardali negli occhi e cerca solo di immaginare cosa si possa provare: a sapere che tanta gente come te augura la morte a quegli uomini che per noi – conclude il post – sono la vita”.
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