Ricorso per abbassamento note caratteristiche

[pecoss]

Buon giorno avvocato, sono qui per chiederle un consiglio per poter decidere in pochissimi giorni.

Si può ricorrere gereanchicamente per un'abbassamento di note ed al tempo stesso presentare ricorso al Tar?

Mi trovo nella situazione che, nell'ultimo anno, ho svolto prevalentemente l'incarico di RSPP (D.lgs. 81/2008) e al tempo stesso una marea di altri incarichi (ancuni particolari) che comunque comportano una elevata competenza.

Premetto che la valutazione precedente mi è stata fatta (eccellente alto) per aver svolto un incarico superiore al mio livello per oltre 2 anni di cui l'ultima prima di questa dall'attuale capo.
L'anno scorso sono stato sostituito da una persona di livello appropriato ed io sono ritornato, pur restando nello stesso ufficio, a non essere più il titolare dell'organizzazione (sulla carta) ma, di fatto, mi e stato imposto di continuare a fare tutto come quando ero a capo della branca ed al tempo stesso di ampliare il lavoro in qualità di RSPP (valutazione dei rischi, ecc.).
Con il signore che mi ha sostituito a capo della branca non siamo riusciti ad avere un rapporto buono direi piuttosto di sopportazione velata mentre il capo continuava ad assegnarmi nuovi incarichi.
Alla fine dell'anno, avevo già previsto il fatto, ho avuto la conferma dell'abbassamento delle note (superiore alla media basso) e, tra l'altro, concordate dal capo.

Le chiedo, come è possibile che una persona sia giudicata insostituibile da un capo e l'anno successivo, lo stesso, concordare le note caratteristiche fatte che mi portano ad apparire una persona parzialmente affidabile. Questa valutazione coincide con l'anno in cui ho effettivamente svolto l'incarico di RSPP e, se ben ricordo, all'art. 31 del D.Lgs 81/2008 cita che "chi svolge l'incarico di RSPP non può subire pregiudizio dal tipo di attività svolta".

A mio avviso, in base a quanto esposto, trovo le condizioni di un ricorso (gerarchico e/o Tar) per incongruenza e pregiudizio.

La ringrazio della sua attenzione

[Admin]

In attesa della risposta di uno dei due avvocati, la invito a leggere la risposta a due precedenti quesiti posti per i medesimi motivi:

http://forum.grnet.it/viewtopic.php?f=60&t=229" onclick="window.open(this.href);return false;

http://forum.grnet.it/viewtopic.php?f=60&t=222" onclick="window.open(this.href);return false;

[Avv. Giorgio Carta]

Nessuna norma impedisce la contemporanea presentazione di un ricorso gerarchico e di uno giurisdizionale avverso il medesimo procedimento (tale alternatività è, invece, espressamente prevista per il ricorso straordinario al Capo dello Stato rispetto a quello al TAR).
Non vedo, però, l'utilità di una tale scelta difensiva.
Quanto meno, l'autorità gerarchica potrebbe decidere di non rispondere, visto che è pendente un ricorso al TAR.
Inoltre, vista le minore durata del procedimento gerarchico (90 gg) rispetto a quello dinnanzi al TAR (qualche anno), quest'ultimo dovrebbe essere poi convogliato (con motivi aggiunti) verso gli esiti espliciti o impliciti (silenzio-diniego) del primo.

Insomma, io seguirei una sola delle due strade, tenendo presente che avverso l'esito del ricorso gerarchico è sempre proponibile tanto il ricorso al TAR che quello al Capo dello Stato.

Saluti,

Avv. Giorgio Carta

[griecola]

Colleghi sono un ricorrente al TAR ed ho appena ottenuto l'annullamento, da parte della DGPM, della scheda valutativa impugnata, il che ha prodotto per ora solo la disertazione del mio legale dall'udienza al TAR fissata per il prossimo 1° luglio nella quale si chiedeva la "sospensiva" ovvero la sospensione della scheda impugnata.
Sul piano militare la cosa sta cominciando a prendere piede, xchè qualcuno si comincia a chiedere xchè uno che lavora in un Ufficio deputato al controllo e revisione della doc. caratteristica del personale amministrato (circa 3000 persone nei vari ruoli), un 'esperto ricorre e la DGPM gli da anche ragione.
Non entro nel merito xchè le questioni sono le solite, ma faccio una semplice osservazione sul fenomeno, purtroppo oggi sono ancora pochi i Sottufficiali e in genere quelli dei Ruoli non direttivi che ricorrono avverso la doc. caratt. rispetto ai Sigg. Ecc. UFFICIALI, il che lascia ancora spazio a comportamenti scorretti e lesivi dell'altrui dignità.
Ma qualcosa sta cambiando xchè il solo fatto che il Capo di SMA ha deciso di costituire un' Ufficio di supporto alla Comm. Avanz. Sott.li con il compito di revisionare le valutazioni di tutti i valutandi e presumo di annullare le schede non congrue rappresenta un segnale di enorme trasparenza e di notevole spessore etico.
Inoltre lo SMA 1° Reparto ha emanato una direttiva (SMA-ORD-001 Ed. 2008) nella quale sono evidenziati l'etica dei comportamenti e la gestione delle risorse umane, pertanto le autorità valutatrici prima ancora di redigere valutazioni tecnicamente corrette, devono ispirarsi a questi comportamenti ,sempre, che lasciano pochisssimo spazio ad interpretazioni arbitrarie e soggettive.
In definitiva il ricorso diventa l'unico strumento per correggere le distorsioni generate dal sistema gerarchico e ristabilisce senza ulteriori defezioni equilibrio e trasparenza.