INTERVISTA AL CAPO DI STATO MAGGIORE DELL'AERONAUTICA

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INTERVISTA AL CAPO DI STATO MAGGIORE DELL'AERONAUTICA

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GrNet.it: Generale Tei, il recente Consiglio Supremo di Difesa, ha sancito che, in un quadro di ristrette disponibilità economiche, in futuro l'approccio gestionale dello strumento militare dovrà essere più di tipo operativo, fondato sulle capacità (scopi, obiettivi operativi, obiettivi funzionali, provvedimenti attuativi) piuttosto che contabile (personale, esercizio, investimento). In un contesto così delineato, quali sono attualmente le soluzioni allo studio da parte dell'Aeronautica Militare?

Generale Tei: il radicale processo di trasformazione dell’A.M., avviato alla fine degli anni novanta e tuttora in atto, è finalizzato alla realizzazione di una F.A. snella, flessibile e proiettabile in grado di contribuire in maniera rilevante ad accrescere le capacità dello strumento militare nazionale chiamato a fronteggiare, in un quadro di ridotte disponibilità finanziarie, le crisi legate al continuo evolversi dello scenario internazionale. Tale riordino che ha comportato ad oggi 81 soppressioni e 68 riorganizzazioni concernenti l’area di vertice, l’area operativa, la componente formativa-addestrativa, la componente logistica e territoriale si completerà nel 2012 attraverso l’adozione di altre 10 soppressioni e 2 riorganizzazioni.
Nel contempo sono in corso di finalizzazione ulteriori affinamenti della struttura organizzativa mirati ad assicurare le capacità operative essenziali per l’assolvimento dei compiti istituzionali curando con particolare attenzione i settori della formazione, dell’addestramento e della logistica. Interventi più radicali in quest’ultimo settore potranno essere operati in funzione del progetto di riorganizzazione in ambito interforze attualmente allo studio in esito agli indirizzi espressi dal Capo di Stato Maggiore della Difesa.
Parallelamente alla definizione e attuazione di questo rilevante processo di trasformazione sono allo studio provvedimenti tesi alla salvaguardia del personale che costituisce la principale risorsa di ogni organizzazione.


G: nel Consiglio Supremo di Difesa si è parlato anche di estensione dell'orario di servizio, flessibilità di impiego ed eliminazione dell'indennità di lavoro straordinario e dei recuperi. Pensa che tali misure siano necessarie per "centrare l'obiettivo" di una seria ed efficace ristrutturazione delle Forze Armate?

T: la struttura dell’orario di servizio è stata oggetto di studio e approfondimento che ha evidenziato come l’attuale articolazione dell’orario risulta funzionale ed adeguata alle esigenze di comando, operative, logistiche ed addestrative delle FF.AA..
Peraltro, con riferimento alle attività dell’A.D., quanto attualmente previsto è in linea con i principi generali di funzionalità della P.A., consentendo anche di armonizzare gli orari dell’A.D. con quelli delle altre Amministrazioni Pubbliche con cui le strutture devono interfacciarsi nell’ambito delle proprie attività istituzionali.
Ritengo quindi che non occorra intervenire con modifiche sostanziali sulla vigente disciplina.
Tuttavia i crescenti impegni richiesti alle FF.AA. e la continua riduzione del personale causato dai normali esodi e limitatissimo turn over comporta la necessità di utilizzare il personale ben oltre il normale orario di servizio.
In tale contesto, fermo restando la struttura giuridica ed economica, un aumento dell’orario lavorativo, correlativamente remunerato, potrebbe assicurare un migliore soddisfacimento delle esigenze organizzative dell’Amministrazione.
La flessibilità si inserisce in tale contesto e già ora è uno strumento utilizzato in relazione alle necessità operative della F.A.


G: Generale, nel suo messaggio al personale ha evidenziato che per realizzare qualsivoglia ristrutturazione nel campo del personale sarà necessario approntare norme di esodo agevolato. Tali norme, ovviamente, avranno un costo per la collettività. Pensa che in un momento di crisi globale come quello attuale, siano attuabili? Si ricomincia a parlare di esuberi e del loro transito ad altre Amministrazioni?

T: a seguito del mutato contesto geopolitico internazionale anche le FF.AA. si sono dovute adeguare ad una nuova missione. In tale ottica le politiche di reclutamento effettuate negli anni ‘80 non appaiono compatibili con i nuovi obiettivi assegnati alle FF.AA. ed alla conseguente revisione della relativa struttura organizzativa. E’ stato pertanto avviato un profondo un processo di razionalizzazione dell’organizzazione e delle strutture teso ad assicurare una efficace riqualificazione della spesa. Per completare tale processo è però necessario individuare provvedimenti normativi necessari a sostanziare la suddetta razionalizzazione, prevedendo anche modalità di gestione delle eccedenze di personale da effettuarsi mediante forme di esodo che tutelino il personale sia sotto il profilo giuridico che economico con particolare riferimento al trattamento di quiescenza assicurando così uniformità di trattamento.
È evidente che tale processo, come ogni ristrutturazione di qualsiasi organizzazione complessa, comporta, nell’immediato, un costo che nel contempo rappresenta un investimento finalizzato all’efficienza ed all’economicità nel medio-lungo periodo. Tale operazione potrebbe essere condizionata dall’attuale congiuntura economica del Paese.


G: fra le misure allo studio nell'ambito della riorganizzazione strutturale dell'Area tecnico-amministrativa, si è parlato, in Consiglio Supremo di Difesa, di "meritocrazia amministrativa". Ci spiega meglio di cosa si tratta?

T: nell’ambito dell’ulteriore necessario sforzo per conservare risorse senza far decadere l’operatività dello strumento, sarà necessario prevedere interventi sull’organizzazione e sui processi interni delle Forze Armate, inclusa l’area tecnico-amministrativa. Tali interventi potranno avere efficacia se sarà sistematicamente promosso il merito, attraverso iniziative legislative e progetti organizzativi, con specifica attenzione alla cultura del risultato.
Peraltro tale logica meritocratica di stimolo ed impulso alla produttività si inserisce in un generale processo che coinvolge l’intera Pubblica Amministrazione, in linea con gli orientamenti della Comunità Europea e le migliori pratiche organizzative.


G: l'obiettivo del ridimensionamento o l'eventuale cancellazione dell'outsourcing, è strettamente legato alla flessibilità di impiego del personale?

T: sin dalla sua costituzione l’AM ha provveduto in proprio, e con ottimi risultati, al soddisfacimento di tutte le attività necessarie ad assicurare la propria autosufficienza. Questa capacità, sviluppata nella prospettiva di un eventuale impiego bellico in aderenza agli standard nazionali e nel rispetto degli standard NATO, è oggi il riferimento nelle OFCN (Operazioni Fuori dai Confini Nazionali).
La necessità di poter operare con certezza anche in zone ad alto rischio è stata determinante nel voler mantenere una autonomia,se pur ridotta, anche quando si è identificato nell’outsourcing la soluzione costo-efficace che permetteva di liberare risorse umane per il “core business” operativo. In parallelo, soprattutto nelle attività a minore connotazione tecnologica, si è creato un bacino di personale che potesse assicurare le turnazioni in OFCN nella convinzione che il quadro generale sia rapidamente passato da una esigenza di proiettabilità ad una realtà di proiezione con caratteri di continuità che esigevano flessibilità.
La critica evoluzione del quadro finanziario ha determinato, nel recente passato, la necessità di ridimensionare rapidamente le scelte di outsourcing, rinforzando le capacità che si erano preservate nei settori a maggiore tecnologia e valorizzando anche in campo nazionale la flessibilità di impiego avviata soprattutto in prospettiva di OFCN. Ciò costituisce oggi il più rilevante ammortizzatore degli effetti dei tagli alle risorse finanziarie, ma si deve osservare che “quanto“ la F.A. continuerà ad assicurare con propri mezzi e personale ovvero in outsourcing rimarrà fortemente dipendente dalle risorse di cui potrà disporre.


G: in ambito internazionale, quale ripercussione si avrà in un quadro di ridotte disponibilità finanziarie? Assisteremo ad una contrazione o ad una rimodulazione in chiave più sostenibile dell'impiego di personale militare all'estero?

T: l’A.M. è presente in tutti i principali teatri operativi al di fuori dei confini nazionali con proprio personale altamente qualificato (Piloti, controllori, medici e personale tecnico in genere). In linea con i connotati di alta tecnologia propri dei mezzi aerei si tratta di un contributo di irrinunciabile capacità determinato dalla qualità piuttosto che dalla quantità di risorse coinvolte.
Una contrazione o una rimodulazione del nostro impegno in OFCN in correlazione con la riduzione delle risorse finanziarie non è ipotizzata nel breve periodo, fermi restando gli attuali intendimenti politici, sostenuti attraverso provvedimenti di legge “ad hoc”per il finanziamento di queste missioni.
Viceversa la critica disponibilità finanziaria, legislazione vigente, avrebbe impatti devastanti sulla sostenibilità di queste capacità negli anni successivi. L’anemizzazione delle risorse di investimento avranno pesanti ripercussioni sui mezzi utilizzati, sul loro mantenimento e sul loro ammodernamento. Ma ancora più profondo sarà, già nel breve termine, l’impatto dei tagli nei settori dell’esercizio. Infatti la estrema professionalizzazione richiesta per operare con i nostri mezzi richiede continuità di addestramento, e quindi elevate risorse nell’esercizio, sia per il mantenimento di quelle capacità che costituiscono il vantaggio competitivo tecnologico, sia per assicurare l’alimentazione del bacino di eccellenza da cui proviene il personale che opera in OFCN.


freccia nera

Re: INTERVISTA AL CAPO DI STATO MAGGIORE DELL'AERONAUTICA

Messaggio da freccia nera »

Tutte parole, ma niente fatti. Non si intravede il pur minimo interessamento a i veri problemi del personale:
-Riordino delle carriere (per il Personale Sottufficiale in particolare dei Marescialli)
-Trasferimenti trasparenti e programmabili
-Recupero del potere di acquisto degli stipendi (ovviamente Sottufficiali e Truppa dato che gli ufficiali sono già appostissimo).
-Alloggi.
Tutto il resto è sovrastruttura.
gmmsst79

Re: INTERVISTA AL CAPO DI STATO MAGGIORE DELL'AERONAUTICA

Messaggio da gmmsst79 »

:x

E di noi poveri cristi, non militari e non appartenenti al ministero della Difesa, che lavoriamo presso i magazzini di sua maestà l'Aeronautica, nessuno mai ne parla!

Del resto credo che per lo Stato noi ..... non esistiamo!!!!!
Esistiamo solamente alla voce "contribuenti", guai se non fosse così!!!!


Se vi capita .... date un'occhiata alla situazione di chi, onestamente, come me continua a svolgere con dedizione il proprio lavoro .......
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